Sconosciuto n. 4570 nell’angosciante cimitero Staryi Krim, a Mariupol. Conflitto Russia-Ucraina 8^ puntata

Sconosciuto n. 4570 nell’angosciante cimitero Staryi Krim, a Mariupol. Conflitto Russia-Ucraina 8^ puntata

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Sconosciuto n. 4570, allucinante dato contabile d’una carneficina, dell’ostinazione senza diplomazia, negoziati, compromessi…3 mesi d’inferno, dal 24 febbraio al 20 maggio 2022, il periodo della contrapposizione tra forze armate dell’Ucraina, del Battaglione “Azov” e dell’unità collaborazionista “Libertà alla Russia” contro le formazioni militari della Federazione Russa e della Milizia Separatista della Repubblica Popolare di Donetsk. 8^ puntata di un racconto alternativo. Affinchè i lettori possano avere una visione più coerente della realtà

Reportage esclusivo UMDI di Claudio Beccalossi

Sconosciuto n. 4570 di oltre 4000 morti interrati in un vasto cimitero della città sul mar d’Azov, massacri e fosse comuni. Prosegue il reportage sulla guerra attuale Russia Ucraina e sulle radici di un conflitto bollato con interpretazioni massificate e mai indagate seriamente.

Sconosciuto n. 4570 nel video della BBC

Il reporter italo-russo Vittorio Nicola Rangeloni, su mia richiesta m’ha portato, il 29 gennaio, ancora a Mariupol’. Avevo visto un video della BBC(British Broadcasting Corporation) realizzato con un drone che sorvolava il vasto cimitero della città sul mar d’Azov con riferimenti visivi alle tante sepolture recenti, che facevano ipotizzare massacri e fosse comuni di militari e civili. Ho voluto vedere direttamente, toccare con mano la realtà, ben conoscendo l’“informazione” anglosassone intrisa di belluina e miserrima russofobia dalle radici storiche.

Il terreno molle sulla distesa di tombe

Sconosciuto n. 4570. Come ci siamo arrivati? Vittorio ha fermato l’auto vicino ad un accesso isolato (campestre, senza recinzioni od entrate regolari) del periferico cimitero di Staryi Krim (Vecchia Crimea), situato vicino all’insediamento omonimo a circa sette km da Mariupol’, nei pressi del fiume Kalchyk (in russo, Kal’čik o Kalka in ucraino).  Insieme a noi il blogger serbo Mihailo Medenica intenzionato poi a fermarsi da amici a Mariupol’.

Addentratomi nella desolata estensione per conto mio, ho fatto subito i conti con il terreno particolarmente molle che, ad ogni passo, ha accumulato fango sulle suole degli scarponi da trekking indossati. La distesa di tombe a vista d’occhio che mi s’è parata davanti m’ha lasciato sgomento, cercando sentieri percorribili nel dedalo di loculi a terra.

Interramenti dal 24 febbraio al 20 maggio 2022

Volendo documentare il più possibile, senza gli occhi bendati da terzi, ho cercato gli interramenti con date relative all’atroce periodo della contrapposizione tra forze armate dell’Ucraina, del Battaglione “Azov” e dell’unità collaborazionista “Libertà alla Russia (di cui nessuno parla, attiva dal 15 marzo 2022, composta da oppositori politici, ex prigionieri di guerra e disertori russi, appartenente alla Legione Internazionale di Difesa Territoriale dell’Ucraina) da una parte e le formazioni militari della Federazione Russa e della Milizia Separatista della Repubblica Popolare di Donetsk dall’altra, dal 24 febbraio al 20 maggio 2022.

Sconosciuto n. 4570 e morti, semplicemente e purtroppo, morti

Bottiglie vuote di vodka – Sono riuscito, in effetti, a reperire varie di queste inumazioni, curate secondo la tradizione ortodossa, alcune con panchine o sedie accanto dove i parenti hanno sostato bevendo vodka alla salute del defunto tal dei tali (come hanno dimostrato le bottiglie vuote lasciate sul posto). Inumazioni certo non attribuibili al cento per cento a vittime dell’incisiva resistenza ucraina o dell’insistente offensiva russa. Morti, semplicemente e purtroppo, morti. Perché anche durante i combattimenti la gente muore per altre cause, non necessariamente per missili, razzi, pallottole dei due contendenti.

Tumuli contrassegnati da un numero e basta

Girovagando con calma e rispetto ho constatato una miriade di tumuli (una copertura di terra e basta), contrassegnati solo da un numero progressivo, senza il minimo conforto d’una croce ortodossa o di qualsiasi altra connotazione religiosa. Tante, troppe, già invase dalla vegetazione spontanea, coperte da quella grassa terra che, purtroppo, avevano ben conosciuto anche i valorosi italiani, nonostante tutto, ma sfortunati e derelitti del CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) poi ARMIR(Armata Italiana in Russia) in ritirata nell’Unione Sovietica invasa al seguito dei nazisti.

4000 ignoti e un prelievo di Dna

Vittorio m’ha poi detto che quell’enormità di interrati ha costituito il novero dei deceduti non identificati della spietata contrapposizione ucraino-russa. Civili di Mariupol’ e militari dei due schieramenti che, per infauste circostanze, non hanno lasciato traccia identitaria di loro stessi, venendo inclusi tra gli ignoti. Circa quattromila, secondo Vittorio, ciascuno col suo numero identificativo collegato ad un prelievo di Dna nel caso che qualche congiunto si fosse fatto o si faccia vivo per tentare il riconoscimento.

Sconosciuto n. 4.570: sotterrato e senza nome

La drastica cifra dei senza nome è confermata e rilevabile anche dalle tante foto scattate personalmente nel cimitero di Staryi Krim, tra le quali risulta il sotterrato n. 4.570! Allucinante dato contabile d’una carneficina, dell’ostinazione senza diplomazia, negoziati, compromessi…

Nota del direttore

Siamo solo alla 8^ puntata del racconto in 10 puntate fatto da un testimone oculare di quella che è la situazione della guerra Russia Ucraina. Abbiamo assistito, durante la cosiddetta pandemia, alla uniformizzazione della informazione che, di fatto, è divenuta strumento in mano al potere che ha messo a punto una strategia di controllo che oggi sta venendo fuori, poco a poco, grazie al quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro e alle battaglie composte e rilassanti di Francesco Borgonovo, alle inchieste e le interviste di Fabio Duranti su Radio Radio, a Diego Fusaro, BioBlu a pochi altri media non allineati insieme a filosofi senza paraocchi come Giorgio Agamben Massimo CacciariGiusto dubitare, dunque, su quello che ci arriva su giornali e Tv come verità sacrosanta. E’ una versione. Ai nostri lettori piace fornire più versoni, più punti di vista, letture e interpretazioni divergenti e diversificate affinchè possano farsi un’idea propria e personale dei fatti. E’ questo il ruolo dell’Informazione. Un Mondo d’Italiani lo sa.

Quid est Veritas?

Quid est veritas? Ponzio Pilato durante l’interrogatorio a Gesù. «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte». Vangelo secondo Giovanni (18:38).

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Claudio Beccalossi

Claudio Beccalossi, veronese, iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 1984, anno d'inizio della sua lunga collaborazione con il quotidiano "L'Arena". Ha scritto per una ventina di testate ed è autore di 16 pubblicazioni e cd (poesia, storia, reportage). Attualmente è direttore responsabile de "L'Altra Cronaca" e de "Il Giornale dei Veronesi" online.