Casacchificio di Bojano: la maggioranza a 7 retta da Carlo Perrella

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La “patente” del cambio grazie ad un edificio dell’autarchia dipinto a colori vivaci. Gadget: portachiavi, cuscini, lumini e agende pre-elettorali.

(UMDI – UNMONDODITALIANI) 7 voti favorevoli, 2 astenuti, 3 contrari. Una litania, una specie di rosario mormorato ad alta voce dal presidente del consiglio comunale di Bojano, Remo Perrella, ha sottolineato l’ultima assise civica del 2017, cartina al tornasole di quelli che saranno gli scenari in vista delle prossime elezioni regionali. Carlo Perrella aveva chiesto il voto ai cittadini per Massimo Romano: doveva essere lui il salvatore di Bojano, contro il candidato voluto da Frattura, il proprietario della Clinica Villa Esther, Marco Di Biase. Contro Di Biase e il suo team tuoni e fulmini, ma gli anatemi lanciati da Carlo Perrella e dal suo team di colleghi di lista, sul palco nel corso della campagna elettorale, non erano serviti a portare alla vittoria il rampollo della dinastia Romanov. Ma la politica è un gioco incredibile: si può chiedere la fiducia agli elettori su un programma, un gruppo, un progetto, e poi  sostenere i programma della lista avversaria, entrare a far parte del gruppo antagonista, collaborare all’attuazione del progetto aspramente criticato in periodo elettorale. Tanto la memoria è corta, la gente ha altri problemi per la testa, piuttosto che pensare ai passaggi di casacca e ai salti di quaglia, ai quali sono stati abituati fin da piccoli.

LA STORIA DEL CASACCHIFICIO

In verità l’idea segreta dell’amministrazione comunale (che riveliamo in esclusiva assoluta per i lettori di Un Mondo d’Italiani) è quella di acquistare e riconvertire un grosso edificio colorato sito lungo la strada interna che dal quartiere Biferno, su via Turno, conduce a San Polo, lungo la ex Di Penta. Si tratta dell’originale Tabacchificio che, negli anni dell’autarchia, durante il Ventennio Fascista, fu tramutato in Ginestrificio, per sfruttare come fibra  tessile, quella ricavata dalle gialle corolle di cui è pieno il Matese. Da tabacchificio a ginestrificio a casacchificio il passo è breve. Lo stabilimento riconvertito sarebbe in grado di sfornare un bel po’ di casacche al mese, riuscendo quasi a coprire, con qualche doppio turno notturno, il fabbisogno di casacche nuove che è assai sentito tra le fila degli adepti, vecchi e nuovi, di Palazzo San Francesco.

UNA PATENTE PER TRASBORDARE

Ricordate “La patente” di Pirandello? Rosario Chiarchiaro, licenziato perché sospettato di essere uno iettatore, anziché difendersi, reclama con forza di andare a processo, e di poter ottenere un riconoscimento, una “patente”, appunto, del suo status di porta-sfortuna. E’ il dramma di un ”io” scisso e privato della sua stessa identità, che, per esistere, è costretto ad assumere la “maschera” che gli altri proiettano su di lui. Se il mondo gli ha imposto una “maschera”, tanto vale accettare tale ruolo teatrale, fino a ricavarne il giusto tornaconto economico.

A questo punto Bojano, nota nel  comprensorio, e non solo, per questi cambi di casacca che ribaltano le scelte degli elettori, potrebbe prendersi la “patente” della casacca, con un casacchificio che, a pieno regime, potrebbe attirare turisti da ogni dove, che tornerebbero a casa dopo aver acquistato la casacca, per esempio, Bojano Domani Vs Bojano Futura, Bojano Unita Vs Bojano Ieri.

PORTACHIAVI, CUSCINI, AGENDE, LUMINI

E visto che siamo in tema, si potrebbe, tanto per fare un esempio, mettere all’asta la casacca indossata niente poco di meno che da Carlo Perrella, con davanti, sul petto, il simbolo di Bojano Domani e la faccia sorridente di Massimo Romano, sul retro, il simbolo di Bojano Futura e la faccia simpatica di Marco di Biase. Non è un’idea fantastica in grado di risollevare la tragica economia della città? E sì, se ne potrebbero trarre portachiavi, cuscini per il divano, o addirittura per il letto, per scegliere il lato da utilizzare ogni notte a seconda dell’atmosfera, e perché no, lenzuola, quadretti, ceri votivi, borse, zaini per la scuola, penne e agende colorate!

Il tutto da regalare agli elettori in occasione delle prossime regionali, per rafforzare la memoria corta di qualcuno, una specie di gadget pre-elettorale!

Ovviamente abbiamo preso ad esempio il pupillo della Perrella-al-quadrato perché di estrema attualità, abile perché riuscito a portare una sua pedina, non eletta, nella compagine di Marco Di Biase (ricordate il cavallo di Troia?). Ma in consiglio ci sono assessori e consiglieri dimissionari che votano oggi contro le decisioni della maggioranza e ci sono stati fior fiore di amministratori che di casacche ne hanno cambiato un’infinità….

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