Covid escalation Molise 50 casi tra i rom del famoso funerale. Niente hotel per loro, controllati a casa. 3 in ospedale

Covid escalation Molise 50 casi tra i rom al funerale vietato. Contagiati anche il parroco e vicini di casa

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Covid escalation Molise 50 casi tra gli zingari di Campobasso. Ma il numero è destinato a salire. Saranno isolati nelle loro case, guardati a vista dalle forze dell’ordine. Tampone anche al parroco che ha celebrato il rito funebre e ai vicini di casa. Interi quartieri in quarantena obbligatoria rafforzata, in particolare San Giovanni, quartiere Cep Campobasso nord; contrada Fontana Vecchia e centro Storico. Ma la zona rossa spaventa la ripresa economia: la dichiarazione non c’è. (LEGGI QUI L’AGGIORNAMENTO, I CASI DIVENTANO 60)

Covid escalation Molise 50 casi accertati, ufficiali. Ma potrebbero essere molti di più.  In mattinata sono risultate positive altre 15 persone della comunità rom, oltre alle 21 del giorno precedente, mentre nel pomeriggio altri 13 test sono risultati positivi. Tutti infetti, tutti appartenenti alla comunità rom, tutti hanno partecipato al famoso funerale (vietato dalle norme italiane) del 30 aprile. In totale, da giovedì sera, sono ben 50 i rom che hanno contratto il Covid. Di questi 3 sono ricoverati nel reparto di Malattie infettive. Il contagio si sta allargando in maniera esponenziale, e in una regione presa ad esempio come isola felice nella geografia del contagio in Italia. Nella giornata di ieri i sanitari del Centro Covid del Cardarelli hanno portato avanti le attività di screening all’interno della comunità rom di Campobasso, nuovo focolaio della regione, e che desta non poca preoccupazione.

Covid escalation Molise 50 casi ufficiali, screening su 300 rom, vicini di casa, religiosi

L’azienda sanitaria regionale (Asrem) fa sapere che continuerà ad effettuare i test anche nella giornata di oggi e di domani, su tutti e 300 i componenti della comunità rom. Ma lo screening sarà allargato anche ai vicini di casa, alle persone che vivono nelle palazzine nelle quali sono stati rinvenuti i 50 casi positivi, dislocati tra i vari quartieri notoriamente abitati dagli zingari di Campobasso e a tutti coloro che abbiano avuto contatti con i malati. Tra questi ci sarebbe il parroco che ha celebrato il rito funebre.

Niente hotel per i positivi

L’ipotesi di requisire un hotel per l’isolamento degli infetti è stata definitivamente abbandonata. A causa del malcontento espresso dal capo dei rom, per il malumore nella popolazione, contraria a sostenere spese enormi, fortemente adirata contro una comunità che ha tenuto in nessun conto le leggi, le norme, i Dpcm, i divieti di assembramento e di celebrazione dei funerali (sebbene sia stata, a rigore, una tumulazione). Si procederà dunque con l’isolamento domiciliare obbligatorio, rafforzato, controllato a vista dalle forze dell’ordine. In maniera più stringente. Proprio ieri sera il sindaco di Campobasso, Gravina, ha emesso una ordinanza emergenza Covid-19, per l’intensificazione delle attività di controllo nelle zone cittadine abitate dai rom. La risposta dell’amministrazione è stata immediata.

Covid escalation Molise 50 casi

San Giovanni, Cep Campobasso nord; contrada Fontana Vecchia, centro Storico. Sono questi i quartieri oggetto dell’ordinanza sindacale, all’interno dei quali sono stati disposti e aumentati controlli e vigilanza sull’osservanza dei provvedimenti relativi all’emergenza coronavirus per tutti i soggetti sottoposti alle restrizioni domiciliari: sia quelli risultati positivi al virus, che tutti gli altri in attesa di essere sottoposti al test di controllo, ovvero familiari, vicini di casa, condomini, religiosi e altre persone che hanno avuto contatto diretto con gli zingari.  per aver avuto contatti con gli stessi.

Covid escalation Molise 50 casi a Campobasso. Ma sembra che rom di Isernia avessero partecipato al funerale

Lo screening sui 300 rom di Campobasso proseguirà anche domani e lunedì. Anche la città di Isernia ha previsto l’effettuazione del test per i rom locali, dato che sembra che alcuni di loro abbiano partecipato al famoso funerale del 30 aprile in piena vigenza di divieto. Smentisce direttore generale Asrem, Florenzano “Riteniamo che non occorra procedere a screening fra i membri delle comunità rom di altri comuni perché il contatto diretto è stato escluso”.

Su facebook e Whatsapp il video del funerale (vietato).  (GUARDA IL VIDEO in fondo alla pagina)

Covid escalation Molise 50 casi a Campobasso, 3 persone in ospedale, circa 300 rom da sottoporre ancora al test, nella comunità dislocata nei quartieri di via Sant’Antonio Abate, Fontanavecchia, San Giovanni e Cep, oltre a tutti gli altri tes da effettuare sui condomini, vicini di casa, persone venute in contatto con la comunità rom. Il video, girato da vicini di casa preoccupati per l’assembramento, dice chiaramente che tra la comunità rom del Molise di decreti del Presidente del Consiglio valgono nulla.

Una beffa nei confronti di quanti non hanno potuto salutare i propri congiunti nel corso della pandemia. Il funerale di una donna Rom si è tenuto il 30 aprile. Sotto casa della defunta si vedono 30-40 persone per la tumulazione. E sappiamo che i funerali erano vietati. Oggi sono permessi con un numero massimo di 15 persone, distanziate e con mascherina. I vicini di casa hanno ripreso l’accaduto e allertato le forze dell’ordine.

Funerale in spregio dei divieti. Ma il virus parte dal Sacco di Milano

Il funerale avrebbe incentivato la diffusione del contagio. Che arriverebbe dall’ospedale Sacco di Milano, dove era stato ricoverato, guarda caso, il padre della ragazza finita nel reparto Malattie Infettive dell’ospedale Cardarelli dopo aver contratto l’infezione da Sars-Cov2.

Zona Rossa: pressing economico

50 casi Covid in 24 ore, un numero destinato ad aumentare, ma manca la dichiarazione di Zona Rossa per Campobasso. Zone Rosse si erano avute a Pozzilli (9 casi alla Neuromed), Riccia e Montenero di Bisaccia dichiarate zone rosse quando in tutto il Molise erano 33 i contagi verificati, Cercemaggiore per il caso della Casa di Riposo. Qualcosa, evidentemente non torna, se la dichiarazione ad oggi non c’è. In realtà quando sono state dichiarate le cinque zone rosse del Molise tutta l’Italia era in quarantena, non sussistevano rischi ulteriori per le attività produttive. Oggi che si va verso la riapertura totale, il mondo produttivo, i commercianti, le aziende fanno pressione per evitare l’ulteriore catastrofe economica. Non si può non tenerne conto in un Molise che ha bisogno di rialzarsi. E quindi nessuna zona rossa. Il contenimento del contagio che si sta effettuando scongiurerà la propagazione incontrollata

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Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI

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