Erich Priebke Ricordi di un processo alla storia di Pietro Nicotera in Campidoglio

Erich Priebke Ricordi di un processo alla storia di Pietro Nicotera in Campidoglio

Attualità Cultura Storia

Erich Priebke Ricordi di un processo alla storia rimarrà anch’esso alla storia. Perchè l’autore, il noto avvocato penalista Pietro Nicotera, è un testimone oculare del processo per crimini di guerra contro il militare e criminale di guerra tedesco, agente della Gestapo e capitano delle SS. Estradato in Italia nel 1995, fu processato. Nel processo del 1996 venne dichiarato colpevole ma non punibile per prescrizione del reato.

Erich Priebke Ricordi di un processo, edizioni Santelli

Si trattò comunque di un processo fondamentale per la ridefinizione della memoria storica. Da quella vicenda, quei giorni e quelle ore di dibattimento, nasce “Erich Priebke. Ricordi di un processo alla storia” di Pietro Nicotera, edito da Santelli Editore è in libreria dall’8 marzo 2024.

Pietro Nicotera, l’avvocato dei processi inTv

Lo stesso autore, avvocato penalista, fondatore dello stesso studio legale omonimo in Roma, è noto per la difesa in processi dall’elevato sapore mediatico.

Oltre al processo a carico di Erich Priebke nel ‘94, per l’“eccidio delle Fosse Ardeatine” nel ‘94; nel processo al primo stupro di gruppo, avvenuto nel 1983, a seguito del quale fu coniato il termine “il branco”, da cui è stato ricavato il soggetto del film omonimo; nel processo contro l’infermiere killer Angelo Stazzi, nel processo per gli abusi sessuali avvenuti nell’asilo di Rignano Flaminio; in difesa della nota attrice Anna Marchesini e nel procedimento riguardante il famoso “scambio di embrioni” avvenuto presso l’Ospedale Pertini di Roma, nel processo del “Crac della Banca Tercas“, relativo al fallimento della “Cassa di Risparmio di Teramo“;

E ancora: “scandalo calcioscommesse“; “Il fenomeno di noti cantanti della Trap capitolina“;  “L’omicidio del parcheggiatore”, il “cecchino di Guidonia“,  nel processo al “Clan Fasciani” di Ostia, nelle operazioni antimafia condotte dalla DDA di Roma tra cui l’ “Operazione Babylonia”, la “Cosa Nostra Tiburtina“, “Reset“, “operazione Propaggine e La ‘Ndrangheta nella Capitale

Colpi di scena inediti

Il libro ripercorre la vicenda processuale che ha portato Erich Priebke, criminale nazista implicato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, dall’arresto in Argentina fino a una sentenza, quella del primo agosto 1996, che scatenò l’ira mondiale. Si raccontano gli episodi e i colpi di scena che hanno caratterizzato il processo e che sono stati vissuti in prima persona dall’autore, esposti in questo libro per la prima volta e portati alla conoscenza del pubblico.

Le Procure Militari Italiane per rendere giustizia alle vittime

Il processo contro Priebke e gli altri processi successivamente condotti dalle procure militari italiane furono fondamentali per la storia d’Italia ed ebbero una doppia funzione: quella diretta di riportare giustizia dopo tanti anni a centinaia di vittime (e di familiari delle vittime) della violenza nazista, perseguendo i colpevoli di crimini rimasti fino ad allora impuniti, e quella indiretta di rianimare la memoria della Resistenza sottoposta all’offensiva di avversari particolarmente accaniti.

Da questo punto di vista l’azione giudiziaria si configura come un fattore non secondario nel confronto politico in atto per la ridefinizione della memoria storica e dell’identità nazionale.

Priebke in Campidoglio

In occasione dell’80esimo Anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, l’11 Marzo 2024 alle 17:00 presso l’aula Giulio Cesare in Campidoglio, l’avvocato Pietro Nicotera presenterà il libro “Erich Priebke. Ricordi di un processo alla storia“. Modera la presentazione Christiana Ruggeri, giornalista del Tg2, introduce Fabrizio Santori, consigliere  dell’Assemblea Capitolina.

Tra gli interventi: il Rabbino Riccardo Pacifici, vicepresidente European Jewis Association, l’On. Santori, l’On. Celli, la criminologa Roberta Bruzzone, Simona Baldassarre, assessore alla cultura e alle pari opportunità della Regione Lazio, Avv. Alessandro Palombi, membro Commissione Giustizia Camera Deputati, prof.ssa Livia Ottolenghi, assessore all’Educazione UCEI, Daniele M. Regard, assessore alla Memoria della Comunità Ebraica di Roma, prof. Alberto Maria Gambino, membro Commissione Europea contro razzismo e intolleranza, Consiglio d’Europa, pro rettore Università Europea; Valter Vecellio, giornalista, Salvatore Sciullo, avvocato, Camera Penale di Roma.

Pietro Nicotera testimone della Storia

Il grande lavoro portato avanti da Pietro Nicotera fornisce una visione d’insieme degli accadimenti facendo luce sull’intera vicenda. Il fatto che Nicotera sia un avvocato, avalla il rigore con il quale è stata condotta l’inchiesta, fornendo ai ricordi personali, in aula, durante tutto il dibattimento, un salvacondotto per passare alla storia.

L’Ufficio Stampa è del Gruppo Santelli.

Il processo a Priebke: un po’ di storia

Il processo a Priebke in Italia ebbe inizio l’8 maggio 1996, all’interno del Tribunale Militare di viale delle Milizie a Roma.

Il 1º agosto 1996 il Tribunale militare dichiarò di “non doversi procedere, essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione”, e ordinò l’immediata scarcerazione dell’imputato. La sentenza suscitò le proteste dei parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine e della comunità ebraica di Roma. La grande manifestazione pubblica, guidata dal presidente Riccardo Pacifici, costrinse i giudici a restare assediati in aula fino a notte fonda. In seguito Priebke denunciò Pacifici per sequestro di persona, perdendo però la causa e venendo condannato al pagamento delle spese processuali. La sentenza di assoluzione in realtà non venne poi mai eseguita: il giorno successivo alla sentenza, infatti, Priebke venne nuovamente arrestato per una richiesta di estradizione presentata dalla Germania.

Il 15 ottobre 1996 la Corte di cassazione dichiarò nulla la sentenza del Tribunale militare, ricusando il presidente Quistelli. La Corte decise che spettava al Tribunale militare di Roma giudicare l’imputato.

Il 14 aprile 1997, nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, ebbe inizio il nuovo processo militare a Erich Priebke e all’altro ex ufficiale delle SS, Karl Hass, per la strage delle Fosse Ardeatine.

Il 27 giugno il Pubblico Ministero concluse la sua requisitoria con la richiesta di un verdetto di colpevolezza e della pena dell’ergastolo. Il collegio di difesa di Priebke, presieduto dall’avvocato Carlo Taormina e comprendente anche l’avvocato Velio Di Rezze e l’imprenditore Paolo Giachini (come consulente e procuratore legale, legale di Priebke dal 2005 quando si iscrisse all’ordine degli avvocati), sostenne la non punibilità perché «ubbidì a un ordine da lui ritenuto legittimo.

L’ultima sentenza fu emanata il 16 novembre 1998, quando la Corte di cassazione si pronunciò per la conferma definitiva della condanna all’ergastolo. Dopo quattro ore di camera di consiglio la prima Sezione penale della Cassazione, respingendo i ricorsi dei difensori, confermò la sentenza emessa il 7 marzo precedente dalla Corte d’appello militare di Roma.

Pochi mesi dopo, anche a causa della sua età avanzata, a Priebke venne concesso di scontare la pena in regime di detenzione domiciliare in un appartamento di 100 metri quadrati a Roma, di proprietà dell’avvocato Paolo Giachini, che lo assistette anche personalmente negli ultimi anni di vita.

Il 12 giugno 2007 l’Ufficio di Sorveglianza Militare concesse a Priebke il permesso per uscire di casa “per recarsi al lavoro” presso lo studio del suo avvocato, decisione che, il 18 giugno successivo, fu contestata da alcuni dimostranti della Comunità Ebraica romana che protestarono davanti all’abitazione di residenza di Priebke e davanti allo studio del suo avvocato Paolo Giachini, sede anche dell’Associazione Uomo e Libertà, sita a Roma in via Panisperna.

Quello stesso giorno il giudice Isacco Giorgio Giustiniani decise di revocare il permesso di lavoro.

Nel 2009 gli venne concesso il permesso, per alcune ore alla settimana, di uscire dalla sua abitazione romana “per fare la spesa, andare a messa, in farmacia

Erich Priebke è morto all’età di 100 anni l’11 ottobre 2013. Venne rinvenuto privo di vita, all’ora di pranzo, sul divano della sua abitazione di via Cardinal Sanfelice a Roma.

L’avvocato Pietro Nicotera: chi è?

Lo Studio Legale Nicotera si occupa principalmente di Diritto Penale, nonché di garantire assistenza e patrocinio anche dinanzi ai Tribunali per i minorenni.

L’autore del saggio, l’Avvocato Pietro Nicotera, fondatore dello studio, nato il 3 giugno 1957, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi “ La Sapienza” di Roma il 26 ottobre 1982. Patrocinante in Cassazione e innanzi a tutte le Magistrature superiori a partire dal 1998.  E’ stato altresì componente della Commissione esami Avvocato 2017-2018.

Come avvocato ha seguito a partire dagli inizi della carriera processi delicati, alcuni dei quali noti all’opinione pubblica.

A titolo d’esempio:

  – Nel 1994 innanzi al Tribunale militare di Roma il processo a carico del Capitano Erich Priebke, nel quale aveva assunto la difesa di alcuni familiari di cittadini italiani di religione ebraica trucidati nel noto “eccidio delle Fosse Ardeatine”;

   – Il processo in difesa di alcuni imputati del primo stupro di gruppo avvenuto nel 1983, a seguito del quale fu coniato il termine “il branco”, da cui è stato ricavato il soggetto del film omonimo;

  – Il processo contro l’infermiere killer Angelo Stazzi in difesa dei familiari di una delle sette vittime di cui lo stesso aveva provocato la morte iniettando loro dell’insulina. Il processo si è concluso con la condanna all’ergastolo dello Stazzi;

  – Il processo in difesa dei familiari dei bambini, presunte vittime degli abusi sessuali avvenuti nell’asilo di Rignano Flaminio;

  – Il processo in difesa della nota attrice Anna Marchesini nella vicenda legata ai rapporti con l’ex marito;

 – Il procedimento riguardante il famoso “scambio di embrioni” avvenuto presso l’Ospedale Pertini di Roma, in difesa di una delle mamme, presunta vittima dell’atto di malasanità;

  – Il processo della devastazione e saccheggio del carcere “ReBibbia” di Roma avvenuta nel marzo 2020, in difesa di uno dei promotori della rivolta dei detenuti;

  – Il processo del “Crac della Banca Tercas“, relativo al fallimento della “Cassa di Risparmio di Teramo“;

  – Il procedimento riguardante il famoso “scandalo calcioscommesse“;

  – “Il fenomeno della Trap“: numerosi processi in difesa di noti cantanti della “Trap capitolina“;

  – Diversi casi di omicidio, tra cui “L’omicidio del parcheggiatore” avvenuto a Roma, che vedeva imputato l’ex soldato croato Rankovic Obrad, ed il duplice omicidio avvenuto per mano del famoso “cecchino di Guidonia“, il quale nel comune alle porte di Roma sparò dal tetto uccidendo due persone e ferendone sette;

  – Numerosi processi in tema di criminalità organizzata su tutto il territorio nazionale, tra questi il processo al “Clan Fasciani” di Ostia, le operazioni antimafia condotte dalla DDA di Roma tra cui l’ “Operazione Babylonia”, la “Cosa Nostra Tiburtina“, l’operazione antimafia “Reset” ed infine  “L’operazione Propaggine, La ‘Ndrangheta nella Capitale“.

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Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI