Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma: una grande mostra alla Galleria Borghese

Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma: una grande mostra alla Galleria Borghese

Arte Attualità Cultura

Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma è il titolo della mostra curata da Francesca  Cappelletti e Lucia Simionato. Si tratta in effetti della “seconda tappa” di un grande progetto realizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Te e Palazzo Ducale di Mantova, che racconta i “rapporti tra la cultura italiana e l’Europa attraverso gli occhi del Maestro della pittura barocca, e si inserisce anche in una più ampia ricerca della Galleria dedicata ai momenti in cui Roma è stata, all’inizio del Seicento, una città cosmopolita”.

Il tocco di Pigmalione “ruba” dai più importanti musei al mondo

Oltre 50 le opere esposte e prestate dai più importanti musei al mondo fra cui ricordiamo il British Museum, il Louvre, il Met, la Morgan Library, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Prado e  il Rijksmusem di Amsterdam, tutti altissimo livello culturale.

Naturale o imitazione?

Raccolta in 8 sezioni la mostra con quel  titolo assai particolare: ”il tocco di Pigmalione” appunto, intende segnalare  quale sia stata l’importanza dell’opera di Rubens, indirizzato verso  una nuova concezione dell’antico e dei “concetti di naturale e di imitazione”, che  al tempo stesso “mette a fuoco la novità attraverso quella grande innovazione da lui proposta nei riguardi dell’efficacia di una particolarissima attenta rilettura del passato rinascimentale per un equilibrato confronto con i contemporanei.

Animazione dell’Antico

Sappiamo infatti come nel Seicento, Peter Paul Rubens sia stato considerato, uno dei più grandi conoscitori di antichità romane con un particolare senso di osservazione e desiderio di attenta interpretazione degli antichi maestri, e di ciò sono testimonianza diretta i suoi disegni che, in una sorta di processo di “animazione dell’antico”, sembrano accennare ad istanze barocche. In tal modo, come è stato notato, “marmi, rilievi ed esempi celebri di pittura rinascimentale escono ravvivati dal suo pennello, come anche le vestigia del mondo antico”.

Lo Spinario come dipinto dal vivo

Ne è un esempio concreto la ben nota statua dello Spinario disegnata da Rubens a sanguigna, e poi con carboncino rosso, con due punti di vista diversi come se l’opera fosse scaturita dalla rappresentazione di un modello vivente, come forse in realtà avvenne.

Con Rubens Van Dyck e Georg Petel

La presenza in città di pittori e scultori che si erano formati con lui ad Anversa, come Van Dyck e Georg Petel, o che erano entrati in contatto con le sue opere nel corso della formazione, come Duquesnoy e Sandrart, è in certo modo garante dell’accessibilità dei suoi modelli a una generazione di artisti italiani ormai abituati a confrontarsi con l’Antico alla luce dei contemporanei esempi pittorici e sulla base di un rinnovato studio della Natura.

La Carità Vaticana ovvero la balia fiamminga

La mostra “Il tocco di Pigmalione” cerca di illuminare il rapporto fra i capolavori berniniani e il naturalismo rubensiano, così come lo furono altre sculture giovanili dell’artista, come la Carità vaticana nella Tomba di Urbano VIII, nota ai viaggiatori europei del tardo Settecento come ‘una balia fiamminga’.

Ed è stato così che sono nate le fortunate e copiose operazioni editoriali scaturite da prove grafiche rubensiane, quale vero e proprio effetto già definito “Pigmalione“  dalla critica.

Info per visitare la mostra

Visite guidate: venerdì, sabato e domenica ore 17.10 in italiano e inglese.

VISTI DA VICINO. Percorso interattivo fra Rubens e Bernini alla Galleria Borghese

Ogni sabato e domenica alle ore 16.00

Prenotazione obbligatoria +39 06 32810 

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E ancora

Luisa Chiumenti

Architetto, progettista e Direttore Lavori per committenze pubbliche e private per edilizia scolastica, piani urbanistici, restauri, recupero e valorizzazione di edilizia industriale. CTU del Tribunale di Roma, nata a Milano il 30 maggio del 1940. Docente presso Istituti Superiori e presso la Facoltà di Ingegneria di Roma La Sapienza, relatrice in Master, Seminari e corsi di aggiornamento presso sedi universitarie (Roma e Reggio Calabria).