Trombosi malattia dell'Occidente. Convegno scientifico all’Accademia di Medicina di Torino

Trombosi malattia dell’Occidente. Convegno scientifico all’Accademia di Medicina di Torino

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Trombosi malattia dell’Occidente prima causa di morte. Novità in Emostasi e Trombosi: le condizioni pro-trombotiche rivisitate nel 2022 al convegno scientifico a Torino e in remoto. Come partecipare

Trombosi malattia dell’Occidente opulento, i fattori di rischio, la prevenzione, le recidive. Si terrà martedì 10 maggio alle ore 21, presso l’Accademia di Medicina di Torino, una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Novità in Emostasi e Trombosi: le condizioni pro-trombotiche rivisitate nel 2022”. L’incontro verrà introdotto da Giuseppe Saglio, Professore di Medicina Interna e socio dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Piera Sivera, Struttura Complessa Ematologia e Terapie cellulari, Ospedale Mauriziano, Torino e Mario Bazzan, Unità Operativa di Ematologia e Malattie Trombotiche, Ospedale San Giovanni Bosco, Torino.

Trombosi malattia dell’Occidente sul podio come causa di morte

La malattia tromboembolica venosa (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) e le trombosi arteriose (coronariche, cerebrali o periferiche) costituiscono, insieme, la prima causa di morte nel mondo occidentale.

Prevenzione e fattori di rischio

Ricercare, conoscere e identificare le condizioni pro-trombotiche congenite ed acquisite, cioè i cosiddetti “fattori di rischio” per trombosi, permette di effettuare una corretta prevenzione, di attuare la terapia farmacologica più appropriata e di ridurre le recidive.

A Torino o in remoto

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo [email protected], sia collegandosi da remoto al sito dell’Accademia.

Ministero della Salute: Malattie cardiovascolari, prima causa di morte in Italia

Le malattie cardiovascolari – leggiamo sul sito del Ministero della Salute – rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 34,8% di tutti i decessi (31,7% nei maschi e 37,7% nelle femmine). In particolare, secondo i dati Istat 2018, la cardiopatia ischemica è responsabile del 9,9% di tutte le morti (10,8% nei maschi e 9% nelle femmine), mentre gli accidenti cerebrovascolari dell’8,8% (7,3% nei maschi e 10,1% nelle femmine).

Come ridurre il rischio

È importante adottare stili di vita sani, come una corretta alimentazione e una regolare attività fisica.

Sale e zucchero

Un limitato consumo di sale (meno di 5 gr al giorno) associato a una dieta ricca di frutta e verdura, legumi, di alimenti a basso contenuto di grassi animali, come pesce, pollame, con scarsa quantità di carni rosse e insaccati, dolci e bevande zuccherine, contribuisce a ridurre la pressione arteriosa a mantenere livelli di colesterolemia ottimali.

Vietato prendere l’ascensore

Mantenere uno stile di vita sano e praticare una regolare attività fisica (fare sport e qualsiasi attività che richieda movimento, camminare a passo svelto per almeno 30 minuti al giorno, salire le scale, ballare), non fumare ed evitare/limitare il consumo di alcol contribuiscono a ridurre il rischio.

Trombosi malattia dell’Occidente: TVP

La Trombosi Venosa Profonda (TVP) affligge principalmente i vasi degli arti inferiori e comporta rischi maggiori quali l’embolia polmonare e l’insufficienza venosa cronica nel lungo termine. La percentuale di pazienti che sviluppa una sindrome post-trombotica è stimata tra il 20 e il 50% mentre tra il 5% e il 10% degli ammalati svilupperà una forma grave. La TVP colpisce in media 800 mila persone ed è responsabile di circa 100 mila morti all’anno per associata embolia polmonare.

Dopo la cardiopatia ischemica e l’ictus cerebrale ischemico, il Trombo embolismo venoso (TEV) è la patologia cardiovascolare più frequente e causa importante di mortalità e morbilità: è al terzo posto tra le cause di morte nella popolazione generale ed al primo posto nei pazienti ospedalizzati.

Nel mondo occidentale il tromboembolismo venoso provoca in media una morte ogni 37 secondi, per questo motivo è importante che la patologia, le opzioni terapeutiche e la loro efficacia siano ben note tra i professionisti sanitari, in modo da combattere un problema di livello mondiale che può risultare letale per molti pazienti, puntando ad un corretto approccio terapeutico che abbatta il rischio di morte precoce e di recidive, con un occhio di riguardo al contenimento della spesa sanitaria pubblica, ottenibile con un piano strategico che miri sempre più al trattamento domiciliare del paziente.

Accademia di Medicina di Torino, la storia

Nel dicembre del 1819 venne firmata da diciannove medici, tutti titolari di incarichi nelle strutture sanitarie o docenti della facoltà di medicina della città, una supplica affinché fosse concessa la possibilità di incontrarsi periodicamente per dibattere su argomenti medico-scientifici (eravamo in piena Restaurazione!).

Nel 1832, i soci della Privata Società Medico-Chirurgica, rivolsero una supplica al Sovrano per ottenere la sovvenzione ad una rivista esclusivamente dedicata a temi medici sui lavori della Società Medico-Chirurgica. Quattro anni più tardi, nel 1836, finalmente vide la luce il primo numero del “Giornale delle Scienze Mediche” organo ufficiale della Società Medico-Chirurgica, edito in Torino dal libraio Reviglio.

 Nel 1842 la Società ottenne il riconoscimento statale che garantiva il sovvenzionamento per le spese di pubblicazione e per le attività di gestione e soprattutto la possibilità di effettuare quattro riunioni pubbliche all’anno.

Il 10 febbraio 1846, con decreto reale segnato Carlo Alberto, la Società venne elevata al rango di Reale Accademia Medico-Chirurgica. Essa ha svolto la sua attività scientifica e redazionale ininterrottamente fino ad oggi. Infatti attraversa la lettura delle pagine del Giornale dell’Accademia si compendia tutta la storia della medicina piemontese dal primo ottocento ai giorni nostri.

Non va infine dimenticato il ruolo che l’Accademia, agli inizi della sua attività, ebbe nella formazione della Facoltà di Medicina, quando per sua iniziativa, a partire dal 1848, sorsero le nuove cattedre di Anatomia Patologica, Anatomia Comparata, Clinica Oculistica, Clinica delle Malattie Mentali, Storia della Medicina e Patologia Generale.

Sabina Iadarola

Giornalista iscritta all’Ordine tra le più giovani d’Italia (scrivo dal 2000!) studentessa di Medicina all’Università del Molise, 24 anni, maturità classica, vicedirettore del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani, ho dato il mio contributo all’Italia come volontaria di Servizio Civile, ho seguito corsi di recitazione e teatro con la Compagnia Stabile. Adoro i cani, ho tre gatti, mi piace la moda, il design, lo stile, sono appassionata di Arte e ho scritto novelle e racconti pubblicati in antologie e nel 2016 ho tenuto una relazione al Parlamento Italiano sulla Chimica delle Emozioni. Eccomi qui!