Terapie cellulari in oncoematologia e nei tumori solidi a Torino con l'Accademia di Medicina

Terapie cellulari in oncoematologia e nei tumori solidi a Torino con l’Accademia di Medicina

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Terapie cellulari in oncoematologia, con i linfociti T ingegnerizzati con sistemi recettore-antigene chimerici (CAR T) che hanno cambiato il paradigma di trattamento di molte patologie linfoproliferative a cellule B, fornendo una potenziale cura per pazienti recidivati/ refrattari. Ulteriori sviluppi in altre neoplasie, quali il mieloma multiplo

Terapie cellulari in oncoematologia e nei tumori solidi (CAR-T) è il titolo della riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, che si terrà martedì 21 marzo alle ore 2100, organizzata dall’Accademia di Medicina di Torino presieduta da Giancarlo Isaia. Introduce la serata Bruno Benedetto, Professore Ordinario di Ematologia, Università di Torino e socio dell’Accademia. Intervengono come relatori Marta Coscia, Professore Associato di Ematologia, Università di Torino, e Fabrizio Carnevale, coordinatore del programma Trapianti e Terapie cellulari, dell’Istituto di Candiolo (TO), IRCCS.

Terapie cellulari in oncoematologia i linfociti T

I linfociti T ingegnerizzati con sistemi recettore-antigene chimerici (definiti CAR T dalla dizione inglese) hanno cambiato il paradigma di trattamento di molte patologie linfoproliferative a cellule B, fornendo una potenziale cura per pazienti recidivati/ refrattari. Le risposte a lungo termine in pazienti con leucemia linfoblastica acuta e linfomi non Hodgkin hanno spinto un ulteriore sviluppo in altre neoplasie, tra le quali il mieloma multiplo, con incoraggianti risultati clinici. Sebbene la resistenza al trattamento e la gestione delle complicanze ne limitino l’uso diffuso, i CAR T sono oggetto di un’intensa attività di ricerca preclinica e clinica.

Risultati limitati

Le indicazioni per l’applicazione clinica di queste terapie cellulari sono in rapida crescita. In contrasto, le cellule CAR -T nei tumori solidi hanno sinora dato risultati limitati, in termini di effetti terapeutici, rispetto a quanto osservato per le neoplasie ematologiche. Molti fattori influenzano sia le cellule tumorali,  sia il loro microambiente. La mancanza di antigeni bersaglio tumore-specifici e tossicità gravi, potenzialmente fatali, causate da effetti “on-target off-tumor” rappresentano ostacoli importanti.

Ottimizzare le terapie per migliorare la sopravvivenza

Tuttavia, nei prossimi anni, si svilupperà un’intensa ricerca nell’ambito della lotta contro il cancro per ottimizzare le terapie cellulari e migliorare la sopravvivenza dei pazienti. In questo simposio, verrà presentato un aggiornamento dei ruoli attuali e potenzialmente futuri delle cellule CAR T nel trattamento dei tumori ematologici e solidi.

Come collegarsi

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito.

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Sabina Iadarola

Giornalista iscritta all’Ordine tra le più giovani d’Italia (scrivo dal 2000!) studentessa di Medicina all’Università del Molise, 24 anni, maturità classica, vicedirettore del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani, ho dato il mio contributo all’Italia come volontaria di Servizio Civile, ho seguito corsi di recitazione e teatro con la Compagnia Stabile. Adoro i cani, ho tre gatti, mi piace la moda, il design, lo stile, sono appassionata di Arte e ho scritto novelle e racconti pubblicati in antologie e nel 2016 ho tenuto una relazione al Parlamento Italiano sulla Chimica delle Emozioni. Eccomi qui!