Selvaggia Lucarelli in Molise, la giornalista si è avventurata alla scoperta de “la regione che non esiste”. Molise Noblesse continua la promozione territoriale, tra borghi, eccellenze, piatti tipici e mete turistiche da riscoprire
Selvaggia Lucarelli in Molise. La nota giornalista, blogger, scrittrice, conduttrice radiofonica, e tanto altro, ha raccontato sulle pagine de Il fatto Quotidiano le sue vacanze tutte molisane, alla scoperta della regione che non esiste, come recitava il doodle virale “Molisn’t“. Noi lo avevamo preannunciato: “Il turismo riparte dai borghi”, scrivevamo un paio di mesi fa. Oggi ne siamo ancora più convinti, e ad esserne convinta è anche la Lucarelli, che lo scorso 3 giugno scriveva su Facebook, a mo’ di battuta, “Vado a comprare il pane in Molise”. E poi a comprare il pane in Molise ci è venuta davvero, ma non solo. La Lucarelli ha infatti rinunciato alle solite vacanze estive alla scoperta di angoli del mondo in favore di ferie tutte italiane, focalizzandosi su regioni ancora poco esplorate, tra le quali figura appunto il Molise, e sui caratteristici borghi, dove si respira ancora l’aria pulita e genuina che si trovava nella casa dei nonni.
Selvaggia Lucarelli in Molise
Dopo aver visitato attentamente la Puglia, tra piatti tipici, antiche masserie e borghi caratteristici, Selvaggia Lucarelli, accompagnata dalla sua comitiva, è giunta in Molise. “Il Molise che quando arrivi in un posto la gente ti guarda come se fossi pazzo, come se davvero tu avessi sbagliato strada e fossi finito lì per caso” – racconta la scrittrice su Facebook. La regione, che conta attualmente 302,265 mila abitanti, ha affascinato la Lucarelli, che l’ha letta in una nuova versione, dando risalto ai luoghi ameni e alle attrattive turistiche riscoperte negli ultimi anni, si guardino le cascate di Carpinone o il ponte tibetano di Roccamandolfi. Ma non è tutto, rivelatrice è stata la visita a Saepinum, l’Altilia, la più importante area archeologica regionale, verso cui, però, non c’è nemmeno un’indicazione stradale, segno della poca attenzione istituzionale.
Promozione territoriale targata Molise Noblesse
Un passo avanti per la promozione territoriale molisana è stato fatto anche grazie a Molise Noblesse. Il progetto è nato in risposta al doodle virale “Molisn’t”, simpaticamente, a sostegno dell’idea che la regione non esiste, perché nei fatti sempre poco considerata. Il Molise esiste, ed è un terra nobile, ricca di storia, di cultura e di tradizione, ricca di bellezza e degna di essere conosciuta all’estero, ma anche dagli italiani e dai molisani stessi. La Lucarelli ha ripercorso un po’ le mete oggetto degli ultimi eventi di Molise Noblesse, ma anche altre cittadine, Termoli, Trivento, Bagnoli del Trigno, Duronia, Pietracupa, Salcito, Larino, tanto altro c’è da conoscere e visitare: ” […] dovrò tornare. Ed è la seconda promessa che vi faccio!” – ha postato la giornalista su Facebook. Molise Noblesse si sta impegnando e continuerà a farlo, “noi abbiamo seminato e andremo avanti senza tentennamenti, ora sta alle istituzioni scegliere se proseguire su questa strada” – sostiene Mina Cappussi, ceo e fondatrice del progetto.
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