Papa Francesco a Verona accolto da decine di migliaia di fedeli festanti. La settima volta d’un papa a Verona, da Lucio III nel 1184, il suo successore Urbano III, Gregorio XII nel 1414; Pio VI nel 1782, Giovanni Paolo II nel 1988 e Benedetto XVI Ratzinger nel 2006. L’arrivo in Zan Zeno, Amadeus, Ligabue, le bandiere della pace, una dell’Ucraina e nessuna della Palestina. Il dono di Sua Santità alla città
Papa Francesco a Verona, 10 ore d’un intenso programma di incontri su preminenti aspetti della Chiesa e della società, con braccia spalancate nell’invocare pace e giustizia. L’incontro pastorale di papa Francesco (al secolo Jorge Mario Bergoglio, Buenos Aires, Argentina, 17 dicembre 1936) con Verona, lo scorso18 maggio 2024 è iniziato partendo in elicottero dal Vaticano alle 6.30 ed arrivando alle 8 nell’antistadio del “Bentegodi”, e ha riassunto attesa, comunità, emozione, entusiasmo, speranza.
Papa Francesco a Verona entra in San Zeno
Accolto all’arrivo dal vescovo mons. Domenico Pompili, dal presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana, dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dal sindaco Damiano Tommasi e dal prefetto Demetrio Martino, il pontefice, protetto per tutto il tempo da un consistente e severo sistema di sicurezza, s’è poi recato nella basilica di San Zeno (dalla piazza affollata di genitori, ragazzi e bambini), patrono della città, per ricevere l’abbraccio di sacerdoti e consacrati.
Lasciate che i bambini vengano a me
Uscito dalla chiesa romanica sull’ormai abituale carrozzina di cui si serve anche per brevi spostamenti, papa Francesco, accomodato su una poltrona bianca, ha amabilmente dialogato con bambini che gli rivolgevano domande, coinvolgendo in un botta e risposta tutti i piccoli davanti, in festosa e colorata attenzione alle sue parole.
Dopo aver percorso il tratto centrale transennato della piazza per stringere mani, il Santo Padre ha raggiunto piazza Bra, tra acclamazioni ed applausi della gente al suo passaggio.
Arena di Pace 2024 con Amadeus
Quindi, è entrato nell’anfiteatro romano per il secondo importante evento, “Arena di Pace 2024 – Giustizia e Pace si baceranno”, con più di diecimila persone ad attenderlo ed il conduttore Amadeus (pseudonimo di Amedeo Umberto Rita Sebastiani, Ravenna, 4 settembre 1962) ad accoglierlo. Un appuntamento che ha riunito ancora una volta associazioni sensibili e movimenti attivi su tematiche scottanti quali le migrazioni, l’ambiente, il lavoro, l’economia, la democrazia, i diritti, il disarmo, con attenzione non secondaria a quanto di drammatico sta avvenendo in Ucraina e nel Medio Oriente.
Don Luigi Ciotti, padre Alex Zanotelli, mons. Pompili
Oltre a mons. Pompili, accanto al papa si sono sedute due figure simbolo della ricerca d’una giustizia solidale: il comboniano padre Alessandro (Alex) Zanotelli (Livo, Trento, 26 agosto 1938) e don Luigi Ciotti (anche Pio, Pieve di Cadore, Belluno, 10 settembre 1945).
Bandiere: Ucraina sì, Palestina no
In Arena sono state appese molte bandiere della pace, una dell’Ucraina e nessuna della Palestina, oltre a striscioni con slogans (“Smilitarizziamo mente e territorio”, “Fuori la guerra dalla storia” ecc.).
Ligabue. Medici senza frontiere, Mamme No-Pfas e gli altri
Ligabue (Luciano Riccardo, Correggio, Reggio Emilia, 13 marzo 1960), a sua volta, ha dato man forte alla manifestazione cantando “Non so quanto tempo rimane”.
Sua Santità ha risposto a questioni dibattute in tavoli di discussione (Migrazioni, Lavoro ed economia, Ambiente/Creato, Disarmo, Democrazia Diritti) e poste da coppie di interlocutori (Elda Baggio di Medici senza frontiere e João Pedro Stédile del Movimento dei senza terra in Brasile, Annamaria Panarotto delle Mamme No-Pfas di Vicenza e Vanessa Nakate dell’Uganda, Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio e Sergio Paronetto di Pax Christi, Mahbouba Seraj da Kabul (Afghanistan) e Giulia Venia del gruppo di lavoro su Democrazia Diritti).
Palestina, Israele: si può e si deve cambiare
Il momento più significativo e toccante è stato l’intervento sul palco, l’uno accanto all’altro, dell’israeliano Maoz Inon (dai genitori assassinati da Hamas il 7 ottobre 2023) e del palestinese Aziz Sarah (al quale l’esercito israeliano ha ucciso il fratello), testimoni della volontà di spegnere l’odio per saldare amicizia e collaborazione nel nome della pace. L’abbraccio a tre col papa ha suggellato un’illusione diventata realtà, dal disprezzo alla fratellanza. Il lungo applauso in piedi dei presenti ha sancito il fatto che si può, si deve cambiare.
Papa Francesco a Verona in carcere
Lasciata l’Arena e la sua calda atmosfera (non solo per la bella giornata di sole), il papa ha raggiunto la Casa circondariale di Montorio (frazione di Verona) dove l’hanno aspettato la direttrice, Francesca Gioieni, il direttore della polizia penitenziaria, Mario Piramide, agenti di custodia, personale amministrativo, operatori sanitari, educatori, volontari e, non ultimi, detenuti con i quali, dopo gli scambi di interventi, s’è intrattenuto a pranzo.
Papa Francesco a Verona, tra musica, canti, ola
Da Montorio allo stadio “Bentegodi”, da ore già con i suoi 31mila in fervida attesa del “loro” papa, ore trascorse ballando, cantando ed inscenando continue ola, la classica “onda” da spettatori elettrizzati. Il capo della Chiesa ha concelebrato la funzione religiosa assieme a mons. Pompili, ai vescovi del Triveneto, al vescovo di Mantova Gianmarco Busca, ai sacerdoti della diocesi ed a due cardinali d’origine veronese: il prefetto del Dicastero per le Chiese orientali Claudio Gugerotti (Verona, 7 ottobre 1955) ed il nunzio apostolico in Siria Mario Zenari (Villafranca di Verona, 5 gennaio 1946). I canti che hanno completato la messa sono stati intonati dalla Cappella Musicale della Cattedrale formata da 60 cantori, con l’accompagnamento de L’Appassionata Orchestra (con archi, legni, ottoni e timpani) e del coro guida diocesano formato, per la circostanza, da ben 1.500 coristi.
Il dono di Sua Santità Papa Francesco
Al termine del rito, papa Francesco ha donato un calice alla Chiesa veronese quale ricordo della sua venuta. Ed alle 17.42 (con un’ora circa di ritardo rispetto al piano ufficiale), ha decollato in elicottero dal vicino antistadio, seguito con lo sguardo da centinaia di persone, per atterrare infine all’eliporto del Vaticano alle 19.12. Lasciando Verona a bearsi per il suo giorno diventato storia…
7 Papi a Verona. Le precedenti presenze di pontefici nella città scaligera
Quella del 18 maggio 2024 ha costituito la settima volta d’un papa a Verona.
La storia locale rammenta le precedenti: Lucio III (Ubaldo Allucingoli, sepolto in duomo), giunto nel 1184 per restarvi circa tre anni in sede papale (il suo successore Urbano III – Uberto Crivelli – mantenne la sede episcopale sempre in città fino al 1187); Gregorio XII (Angelo Correr) nel 1414; Pio VI (Giovanni Angelico Braschi) nel 1782.
E, in anni più recenti, Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła) nel 1988 e Benedetto XVI (Joseph Aloisius Ratzinger) nel 2006.
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