No Larino Centro Covid, il Consiglio regionale e il Comitato pro Cardarelli esprimono la propria posizione di contrarietà
No Larino Centro Covid, nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera della regione – processo indispensabile GIA’ PRIMA DELL’EMERGENZA COVID – riteniamo che il corretto utilizzo delle risorse straordinarie messe a disposizione dal Ministero, debba prevedere una destinazione a favore del ripristino e della strutturazione di un DEA di II livello nell’ospedale regionale Cardarelli. La presenza di un DEA di II livello a Campobasso, con contemporanea riattivazione dei DEA di I livello negli ospedali di Termoli e Isernia e la riorganizzazione tramite eventuali accordi di confine dell’ospedale di Agnone, ci permetterebbe di superare i limiti organizzativi e di disservizio (che hanno purtroppo mietuto anche delle vittime) caratterizzanti la nostra sanità negli ultimi anni, consentendo di ripristinare quelle discipline non più presenti , come la NCH e di ottenere quelle mai avute in precedenza (come la radiologia interventistica, indispensabile per il corretto trattamento delle patologie cerebrovascolari, l’ictus, per intenderci), per garantire alla regione quelle prestazioni salvavita di cui oggi non disponiamo in maniera efficiente.
No Larino Centro Covid prestazione sanitarie su tutto il territorio regionale
La scelta in questo senso, precisiamo ancora una volta, lungi dall’avere motivazioni campanilistiche, favorirebbe l’efficienza delle prestazioni sanitarie su TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE . Gli ospedali di Larino e Venafro vedrebbero il loro utilizzo nel potenziamento della vocazione riabilitativa e di lungodegenza, altrettanto indispensabile, forse di più, al fine della gestione delle cronicità e delle post-criticità.
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