Inter e Champions League, dall’anno prossimo si fa sul serio?

Inter e Champions League, dall’anno prossimo si fa sul serio?

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Inter e Champions League: nerazzurri alla prova “coppa dalle grandi orecchie”

Inter e Champions League: il numero magico!  Con l’1 a 0 sul Cagliari firmato Darmian sono 11 le vittorie consecutive dell’Inter in campionato, così come 11 sono i punti di vantaggio della capolista Inter sul Milan secondo in classifica. L’11 deve essere proprio un numero magico quest’anno per i nerazzurri, vicinissimi ormai a conquistare il tanto agognato scudetto che manca in bacheca da 11 anni. È vero, in teoria mancherebbero ancora 8 partite alla fine del torneo di Serie A più interessante degli ultimi anni, e dunque in palio ci sarebbero ben 24 punti, ma ormai è chiaro che ci troviamo ai titoli di coda.

Dopo un dominio bianconero durato 9 anni, ecco che quest’anno a spuntarla sarà quasi certamente l’Inter di Conte, che finalmente tornerà a conquistare l’Italia del pallone dopo i fasti mourinhiani. E quest’Inter di Conte, per il modo in cui sta conducendo in porto l’obiettivo scudetto, ricorda molto da vicino l’Inter di Mourinho: stesso gioco non esaltante, stesso cinismo, stessa concretezza.

A dire il vero l’Inter di Conte è addirittura più concreta di quella dei tempi del Triplete; è sufficiente riguardarsi la partita vinta contro il Sassuolo per accorgersi come Lukaku e compagni in quella circostanza hanno fatto il minimo indispensabile per ottenere i 3 punti. Contro i neroverdi la formula magica della vittoria è consistita in “2 tiri 2 goal” e in un possesso palla del 32%.

Poca cosa, tuttavia sufficiente per avere la meglio sull’avversario. Domenica con il Cagliari si è vista un’Inter più propositiva, anche perché, senza offesa, ma i rossoblù sono ben poca cosa rispetto ai neroverdi. Si potrebbe aprire un dibattito infinito sul brutto calcio offerto dall’Inter di Conte, ma tanto alla fine importa sempre e solo vincere, e l’Inter di Conte sta per vincere il suo primo scudetto. Piaccia o non piaccia quest’anno lo scudetto andrà alla squadra più solida in assoluto.

Con lo scudetto in tasca è già ora di pianificare il futuro europeo

Se quest’anno, a meno di improbabili cataclismi sportivi, lo scudetto tornerà a Milano, sponda nerazzurra, come testimoniano i migliori siti di scommesse tra cui Oddschecker, che da tempo dà l’Inter come favoritissima per la vittoria finale, è già ora di pianificare il futuro focalizzandosi sulla prossima stagione e in particolare sulla Champions League.

Sì, perché la scudettata squadra di Conte è obbligata a far parlare di sé non più solo in Italia ma anche in Europa, e dovrà iniziare a farlo a partire dalla stagione 2021-2022. Uscire senza nemmeno superare il girone di Champions, come è accaduto quest’anno e lo scorso anno, non è più ammissibile, e questo Conte lo sa. Sa anche che replicare il calcio fin qui offerto non porterà lontano perché a livello internazionale si gioca (e si vince) solo giocando a viso aperto.

Stando così le cose, se l’Inter di Conte vorrà fare il definitivo salto di qualità dovrà ispirarsi all’Atalanta, squadra che in Europa (ma anche in Italia) si preoccupa di segnare un goal in più degli avversari.

Una domanda sorge ora spontanea: “Quest’Inter può giocare un calcio diverso da quello attuale?”. Detto altrimenti:” Bisogna rinnovare e rinforzare la rosa nerazzurra per provare a vincere e a convincere in Europa o non è una questione di uomini e l’Inter giocherà sempre come contro il Sassuolo?”

Risposta: migliorando la rosa, l’Inter potrà offrire un tipo di calcio più in linea con gli standard europei. Per fare sul serio il prossimo anno in Champions League, torneo che regala sempre grandi emozioni, è necessario ingaggiare un paio di mediani in grado di eseguire 3 passaggi giusti di fila senza improvvisare come spesso accade oggi.

Con tutto il rispetto per Gagliardini e Vidal, ci vorrebbero altri 2 Eriksen con maggior carattere e determinazione rispetto al danese per puntare almeno agli ottavi di finale di Champions. Con questo non si sta per forza chiedendo la cessione dell’italiano e del cileno, ma l’inserimento di due alter-ego di spessore, quello sì.

E chi potrebbero essere questi due alter-ego di spessore? Due calciatori difficilmente raggiungibili, ma provarci con loro è d’obbligo.

Innesti a centrocampo per il definitivo salto di qualità!

Il campo è quello delle ipotesi e forse anche quello delle suggestioni, ma per fare sul serio in Champions League a partire dal prossimo anno l’Inter avrebbe bisogno di due centrocampisti come Pjanić e De Paul. L’ex Juventus con la maglia del Barcellona non sta convincendo e a giugno potrebbe essere messo clamorosamente sul mercato, mentre il titolare dell’Udinese, una certezza anche quest’anno nel suo ruolo di centrale, potrebbe essere messo sul mercato dal suo club solamente nel caso in cui il presidente Giampaolo Pozzo ricevesse un’offerta ritenuta economicamente all’altezza.

Arrivare a ingaggiare entrambi è molto difficile, quasi impossibile, tenendo conto che l’esborso totale probabilmente sarebbe nell’ordine degli 80 milioni di euro. Tuttavia Conte, dopo lo scudetto 2020-2021 ormai cucito sulla maglia nerazzurra, farà qualsiasi cosa in suo potere almeno per provarci. Se non saranno i centrocampisti Pjanić e De Paul saranno altri due i rinforzi, non importa, il punto è che Conte pensa in grande per diventare un grande, un grandissimo della panchina dell’Inter.

E per farcela avrà bisogno di forze fresche e soprattutto di qualità. Obiettivo non dichiarato è provare a emulare Mourinho vincendo la Champions League; così facendo scriverebbe una pagina indelebile della storia sportiva dell’Inter e diverrebbe il suo “condottiero immortale”. Pura follia anche solo pensarci? Forse sì, ma il mister leccese dopotutto ha un conto aperto con la coppa dalle grandi orecchie, un trofeo che non ha mai vinto da allenatore e che vorrebbe vincere magari proprio con i colori nerazzurri.

Inter e Champions League: chi salta sulla sedia?

La vendetta nei confronti della sua amata/odiata Juventus, con cui non si è lasciato benissimo, sarebbe così servita su un piatto freddo, freddissimo. Il campo, anche in questo caso, continua a essere quello delle ipotesi e forse delle suggestioni, ma che calcio sarebbe un calcio privo di suggestioni da far saltare sulla sedia tifosi speranzosi e pieni di aspettative per il futuro? Quelli dell’Inter, tra poco scudettati, vorrebbero saltare eccome sulla sedia, sognando un percorso in Champions League bello quanto quello di mourinhiana memoria.

Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI