50000 firme contro GreenPass. Boom della petizione avverso l'imposizione

50000 firme contro GreenPass. Boom della petizione avverso l’imposizione

Attualità Scuola/Università/Sanità

50000 firme contro GreenPass per la petizione lanciata dal presidente dell’Anief Marcello Pacifico rivolta ai parlamentari per la modifica della norma del Green pass sulla scuola.

50000 firme contro GreenPass nella petizione di Anief – qui – . Il sindacato afferma di essere “pronto a far sospendere e disapplicare la norma per violazione del Regolamento 953/21 approvato dal Consiglio d’Europa, richiamato dallo stesso decreto legge 111, e per violazioni di diversi articoli della Costituzione italiana, come annotano diversi costituzionalisti”

50000 firme contro Green Pass

Anief  – afferma il sindacato –in collaborazione con Radamante ha deciso di avviare questa petizione rivolta ai parlamentari italiani perché cassino la norma in esame e per sollecitare insegnanti, ata, educatori della scuola, docenti, amministrativi, studenti dell’università a chiedere alla politica il rispetto delle norme sul distnaziamento sociale, la tutela della salute anche di chi non si vuole vaccinare ma ha diritto alla tutela della propria salute, ha diritto al lavoro e all’istruzione in luoghi sicuri senza penalizzazioni o sanzioni.”

Il successo della petizione

La petizione ha raccolto oltre 24 mila firme in poche. In 24 ore ha superato quota 50000 raggiungendo un pubblico piuttosto ampio. Oltre alla petizione contro l’uso del Green Pass per docenti e personale ATA, il sindacato ha lanciato altre due petizioni: una contro l’obbligo per studenti universitari ed una per sdoppiare le classi pollaio.

Un parere condiviso

Anche il sindacato dei dirigenti scolastici Udir critica il provvedimento del Green pass sulla scuola: “Viene scaricata per l’ennesima volta – affermano – e in modo inaccettabile la responsabilità sulle scuole, che devono risolvere parte dei problemi legati ai trasporti, nominare un mobility manager e predisporre un piano degli spostamenti coerenti con i tavoli prefettizi entro il 31 agosto, con tempi troppo ristretti.

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