GreenPass obbligatorio al lavoro fino la fine dello stato di emergenza. Crea divisioni sociali per UIL Molise

GreenPass obbligatorio al lavoro fino la fine dello stato di emergenza. Crea divisioni sociali per UIL Molise

Notizie/Cronaca

GreenPass obbligatorio al lavoro crea divisioni sociali e pregiudizi, è in ballo la sopravvivenza delle persone e delle loro famiglie

GreenPass obbligatorio al lavoro sta creando divisioni sociali e contrapposizioni che sono sfociate in episodi deprecabili. La UIL Molise fa la voce dura sulle nuove disposizioni previste dal decreto 127 sull’obbligo di green pass per tutti i dipendenti pubblici e privati, senza il quale dal 15 ottobre non si può accedere al proprio luogo di lavoro. Coloro che non saranno in grado di esibire le prescritte certificazioni anti-Covid verranno considerati assenti ingiustificati e privati della retribuzione per ogni giorno di assenza fino al 31 dicembre prossimo, giorno in cui è prevista la scadenza dello stato di emergenza.

GreenPass obbligatorio al lavoro

Dunque, ricorda la Segretaria della UIL Molise Tecla Boccardo, a partire dal 15 ottobre, tutti i dipendenti pubblici, compresi lavoratori fragili e caregiver, sono obbligati al rientro in ufficio, nonostante ancora non siano chiarissime le modalità di accesso dell’utenza negli uffici e le relative responsabilità legate al controllo del green pass, che sta creando divisioni sociali e contrapposizioni che sono sfociate in quei deprecabili episodi a cui abbiamo assistito.

Categoria “fannulloni”

Pensavamo qualcosa fosse cambiato, ma invece pare restino invariati i pregiudizi su questa categoria che in modo subdolo continua ad essere quella dei “fannulloni”, magari colpevole di aver utilizzato, al pari di tutte le altre, moderne forme di lavoro a distanza e che per essere ritenuta efficiente deve essere per forza dietro la scrivania dell’ufficio.

Pensiamo alle famiglie in difficoltà

Dinanzi a queste imposizioni, uguali per tutti, dobbiamo ricordare che in alcuni casi c’è in ballo anche la sopravvivenza delle persone e delle loro famiglie, specie per quelle monoreddito e in una fase così tesa e colma di malessere sociale serve creare un clima disteso e di non contrapposizione tra lavoratori pubblici e privati.

Progetti del PNRR

I nostri dipendenti pubblici soprattutto adesso che saranno chiamati a sostenere un gran lavoro sulle attività legate ai progetti del PNRR, devono operare in un clima di normalità, al pari di tutti gli altri. E dove possibile, anche nel pubblico, sarebbe auspicabile l’utilizzo di forme di lavoro a distanza, sottolinea la sindacalista.

Accelerare i rientri non serve a nulla. Regna il caos

L’imposizione di accelerare tutti i rientri, senza regole e norme chiare, non migliorerà alcun servizio ai cittadini, anzi. Si sta notando che a regnare è la confusione. Siamo stati e continuiamo a essere convinti che l’utenza debba ricevere un servizio efficiente, puntuale, professionale, soprattutto quella meno preparata rispetto l’uso di strumenti tecnologici e i dipendenti pubblici, come fatto fin ora, devono continuare a non lasciare indietro nessuno.

La discussione con i Sindacati di Brunetta

Lavoratrici e lavoratori verranno lasciati indietro e trattati con superficialità, ricordando che ogni mese che passa, tra pensionamenti e lentezza nell’espletamento dei concorsi, quelli che restano sono sempre più carichi di lavoro. Ma questo nessuno lo dice, il nostro augurio, conclude Boccardo, è che il Ministro Brunetta discuta con i Sindacati per rivedere la tempistica di questo rientro che così impostato creerà problemi negli uffici e caduta sull’utenza, specialmente quella più fragile.

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