Trieste lavoratori contro Greenpass. Con loro artisti, intellettuali, medici pronti a fermare il regime

Trieste lavoratori contro Greenpass. Con loro artisti, intellettuali, medici pronti a fermare il regime

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Trieste lavoratori contro Greenpass e non solo, ci sono anche alcuni tra i più noti personaggi pubblici che hanno dichiarato la loro contrarietà alla tessera verde, il lasciapassare digitale che dal 15 ottobre viene richiesto per accedere ai luoghi di lavoro in Italia, unico Paese europeo ad aver introdotto questa imposizione

Trieste lavoratori contro Greenpass l’ultima muraglia di persone che resistono contro il regime fondato sulla tessera verde. Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Alessandro Barbero, Diego Fusaro, Paolo Becchi, Carlo Freccero, Enrico Montesano, Enrico Ruggeri sono solo alcuni tra i più conosciuti a manifestare contro l’obbligo del Greenpass. “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, recita così il primo articolo della Costituzione. Il diritto al lavoro è enunciato tra i principi fondamentali della nostra Carta e non può essere compresso e limitato, a meno che non vi sia un sovvertimento dell’ordine costituzionale e democratico. Ne sono consapevoli i portuali che hanno, sin da subito, incentrato la loro protesta proprio contro la tessera verde.

Trieste lavoratori contro Greenpass. La manifestazione serena è pacifica di ieri.

La manifestazione serena e pacifica, che si è svolta ieri presso il porto triestino, ha bisogno dell’appoggio di tutti i lavoratori italiani e della visibilità che possono garantire personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo.

Insieme ai portuali, dinanzi al varco 4 del molo VII del porto, erano presenti circa diecimila manifestanti: moltissimi i cittadini triestini, ma anche quelli provenienti da tutta Italia. È stata commovente la solidarietà dei triestini che hanno portato vivande ai portuali. Al varco 4 i lavori di carico e scarico sono rimasti fermi, nessuna gru si è alzata durante la giornata.

La dichiarazione di Puzzer.

Stefano Puzzer, il portavoce del Coordinamento dei portuali triestini, ha dichiarato ai nostri microfoni che in assemblea hanno deciso di lasciare libertà di scelta ai lavoratori sull’adesione allo sciopero. “La nostra è una battaglia per la libertà e quindi è giusto che tutti siano liberi”, ha detto Puzzer, “hanno però aderito alla protesta l’ottanta per cento di noi e con questi numeri i lavori al porto non si possono fare”.

Secondo Zeno D’Agostino, il presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico orientale, invece i numeri per garantire il normale lavoro ci sono. Il varco 1 sarebbe rimasto perso. D’Agostino aveva dichiarato che se il porto si fosse bloccato, lui avrebbe rassegnato le dimissioni.

La cancellazione degli scali.

Nonostante l’ottimismo del presidente dell’Autorità portuale, Msc, a causa della protesta dei portuali, ha dovuto cancellare gli scali previsti nel fine settimana per due navi da crociera e le guide turistiche hanno comunicato un danno incalcolabile a seguito di questo annullamento.

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