Forno De Cesare Macchiagodena eccellenza molisana. Premiato e pluripremiato, la targa e la festa

Forno De Cesare Macchiagodena eccellenza molisana. Premiato e pluripremiato, la targa e la festa

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Forno De Cesare Macchiagodena attestazione d’Eccellenza. La scopertura della targa in occasione dei 25 anni di attività del panificio pluripremiato dalla Camera di Commercio di Roma, dal Ministero dell’Agricoltura. Grande festa con i “PAT” (Prodotti Tradizionali Italiani) della Regione Molise. Polenta, salumi, formaggi, dolci e Tintilia

Forno De Cesare Macchiagodena, quello casereccio fatto a mano, senza alcun ausilio di mezzi meccanici, con farine ricercate, tratte da grani antichi, dal lievito madre, dalla cottura in forno a legna: una vera eccellenza molisana e italiana, riceverà l’attestazione d’Eccellenza a seguito di studi effettuati da ricercatori e studiosi della materia enogastronomica.

Forno De Cesare Macchiagodena eccellenza molisana e italiana

A Macchiagodena, piccolo comune del Molise conosciuto come la “Terrazza sul Matese”, il 12 maggio 2023 a partire dalle ore 12,00, si terrà la cerimonia di scopertura della targa e della consegna della pergamena d’onore per un’attività artigianale di panificatori d’eccellenza che festeggia 25 anni di attività e di riconoscimenti nazionali. Il Forno di Anna Lucia De Cesare è infatti un must del settore, che produce un pane da assaggiare almeno una volta nella vita.

Maurizio Varriano e Molise Noblesse

Dietro la valorizzazione di tante eccellenze molisane non possiamo non citare Maurizio Varriano, presidente dell’Associazione “Borghi d’Eccellenza”, che lavora da anni per la promozione turistico-territoriale di una regione fino a pochi anni fa sconosciuta. Varriano è stato in prima linea nella realizzazione di eventi di successo nazionale e internazionale, con Molise Noblesse, il Movimento per la Grande Bellezza di Un Mondo d’Italiani, che veicola le eccellenze, le peculiarità del Molise, le bellezze, appunto. In risposta al doodle virale “il Molise non esiste”, Molise Noblesse porta all’attenzione mediatica un Molise “che esiste”, sul filo conduttore della nobiltà di una terra che ha un grande potenziale da sviluppare e lo fa, da anni, con una serie di iniziative volte a costruire una memoria collettiva nel senso dell’appartenenza. Riscatta così l’idea di emigrazione dalla sua genericità controversa e anonima, getta le basi per una lettura consapevole, dall’interno, da parte degli stessi molisani, della “nobiltà” del Molise autentico, che si posiziona, a pieno titolo, nella rete internazionale della Cultura e dei Viaggi, tra Storia, Memorie, Arte e Territori, per farconoscere i mille volti della regione, i paesi, gli eremi, le chiese, i castelli, le dimore storiche, i luoghi caratteristici, le tradizioni, i vini, l’arte culinaria, gli itinerari storici, letterari, filosofici, artistici sotto l’egida di un brand e di un marchio registrati che hanno regalato una nuova identità del Molise.

Il pane di “Anna Lucia De Cesare”, la Trattoria Borgo Antico di Civita di Bojano

Il Forno a legna di Anna Lucia De Cesare in Macchiagodena, dunque, riceve una targa accademica, dopo le attestazioni ricevute dalla Camera di Commercio di Roma, e dopo che il Ministero dell’Agricoltura, oggi della Sovranità alimentare, ha certificato il Pane caserecciocome Prodotto Alimentare Tradizionale. “Come fu – racconta Maurizio Varriano – per la Trattoria Borgo Antico di Civita di Bojano che ebbe a ricevere l’attestazione per l’accurata ricerca enogastronomica, in particolare per il peperone di Bojano e il cosciotto di Agnello alla pecorara, anche il forno De Cesare si aggiunge alla lista degli artigiani della qualità. La biodiversità Molisana, certificata come la più copiosa in termini percentuali d’Europa, oggi a rischio, vista la fagocitazione di territori interi a causa dell’installazione di pale eoliche e di impianti fotovoltaici a terra, rende i nostri prodotti di assoluta qualità, appetibili e di assoluta rilevanza organolettica. Gli artigiani, quelli della tradizione, fanno il resto, garantendo qualità nell’utilizzo di prodotti d’eccellenza”.

Forno De Cesare Macchiagodena appuntamento il 12 maggio

A Macchiagodena il 12 maggio 2023 a partire dalle ore 12,00 la cerimonia di scopertura della targa e della consegna della pergamena. La manifestazione a cui parteciperanno le istituzioni locali, regionali, esponenti del parlamento, vede impegnati nella ricerca di eccellenze, l’Associazione Nazionale dei Borghi e degli Antichi Mulini che tutela, oltre i grani, anche le macine di un tempo; l’Associazione de i Borghi d’Eccellenza, sempre in prima linea per la salvaguardia dell’identità territoriale; Accademie riconosciute a livello nazionale; il Consorzio di rete “CibiMolisani”, nato proprio allo scopo di certificare le eccellenze e metterle in rete.

Molise, Puglia, Abruzzo

Il progetto, sposato dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise, coordinato dal Commissario Remo Di Giandomenico, segue il percorso tracciato dal protocollo di intesa sottoscritto in occasione del Cibus di Parma, tra Attori ed Istituzioni Molisane e Pugliesi e a cui si aggiunta la regione Abruzzo. Felicitazioni ed apprezzamenti sono arrivati al Forno De Cesare, da parte di esponenti istituzionali, del mondo del lavoro, della società civile.

Forno De Cesare Macchiagodena. E festa sia!

Rocco e Anna Lucia – conclude Maurizio Varriano –  vi aspettano tutti per festeggiare insieme e per degustare, oltre il Pane casereccio cotto in forno a legna, tutte le prelibatezze del campionario “PAT” (Prodotti Tradizionali Italiani) della Regione Molise. Polenta, salumi, formaggi, dolci e tanto altro. Non mancherà di certo il vino autoctono molisano. Non ci resta, in un mondo di lacrime, che assumere positività e gioire insieme. 

Macchiagodena, un borgo da visitare

Macchiagodena è un piccolo borgo della provincia di Isernia conosciuto come la “Terrazza sul Matese” per la bellezza dei panorami sul massiccio del Matese.

Macchiagodena, il castello

Il borgo è sormontato dall’antico castello di origine longobarda o forse angioina, attorno al quale sorge il centro abitato, con le case in pietra dagli originari caratteri medievali. Il Castello si erge, maestoso, su uno sperone di roccia calcarea con tre lati inaccessibili, posti a strapiombo sulla parete rocciosa. Nel recinto dell’antico castello si conservano ancora un gruppo di statue e altro materiale scultoreo in pietra, come il grande leone situato presso il lato orientale, databile al XIII secolo.

Il Villaggio di San Nicola e l’insediamento dei Sanniti

Una curiosità. Nel centro storico sorge il Villaggio San Nicola, una decina di case in pietra in parte ristrutturate nel 1992 per volontà di Don Francesco Romano, parroco del paese, che ricevette in dono le abitazioni. E poi c’è lo scavo archeologico in località Fosso Pampalone, che ha riportato alla luce un insediamento di culto risalente al periodo sannitico.

Boschi, strapiombi, oasi Lipu e tartufaie naturali

Il territorio è un continuum di tratti collinari, aree pianeggianti, prati fioriti, circondati da ripide pareti rocciose. Boschi di conifere, ricchi di funghi, fragole, more, mirtilli, ribes e lamponi che nascono spontanei tra gli arbusti, circondano il centro abitato. La zona vanta ampie tartufaie naturali che custodiscono il bianco pregiato o l’apprezzato scorzone nero. Un vero paradiso ambientale dove la LIPU ha costituito una riserva naturale.

Cibi degli dei: polenta, pane, tartufo

Alimento per eccellenza della tradizione gastronomica di Macchiagodena è la polenta, che è possibile degustare nelle due varianti: rossa, con salsiccia e peperoni, e bianca, con baccalà e cipolle; quest’ultima ha ottenuto un prestigioso riconoscimento dall’Accademia Italiana della Cucina con il deposito della ricetta presso la Camera di Commercio di Isernia.

Tra i prodotti della cucina di Macchiagodena, ovviamente, c’è il pane. Quello classico, lavorato a mano come si faceva un tempo con lievito madre, cotto nel forno a legna.

Ma non si può visitare Macchiagodena senza assaggiare il tartufo, presente in grandi quantità nelle varietà di scorzone nero e bianco, è divenuto protagonista dei piatti della tradizione.

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E ancora

Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI