Bruxelles interrogazione sul greenpass di Fratelli d'Italia. Grave discriminazione dei non vaccinati

Bruxelles interrogazione sul greenpass di Fratelli d’Italia. Grave discriminazione dei non vaccinati

Attualità Notizie/Cronaca

Bruxelles interrogazione sul greenpass a sollevare la questione in sede europea è stato il gruppo di Fratelli d’Italia, che per mano di Vincenzo Sofo ha presentato un’interrogazione alla Commissione dove chiede quali siano le iniziative possibili per “evitare la discriminazione e il rischio di esclusione sociale conseguenti le nuove disposizioni in materia di green pass stabilite dal governo italiano”

Bruxelles interrogazione sul greenpass Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità al nuovo decreto che estende l’obbligo del certificato verde anche ai lavoratori della Pubblica amministrazione e del comparto privato. Il governo ha previsto anche una serie di multe, sanzioni e provvedimenti nei confronti di coloro che eludono i controlli. In sostanza dal 15 ottobre i lavoratori avranno due strade percorribili per continuare a lavorare: sottoporsi alla vaccinazione o effettuare un tampone ogni 48/72 ore.

Da qui nasce la furibonda reazione di Fratelli d’Italia: il gruppo europeo di Giorgia Meloni richiama l’attenzione sul Trattato sul funzionamento dell’Unione, secondo cui va garantita “un’adeguata protezione dal pericolo di esclusione sociale”. Il tutto contrastando ogni tipo di discriminazione, “anche attraverso misure di protezione giuridica per le potenziali vittime”.

Bruxelles interrogazione sul greenpass e i cambiamenti che avverranno da ottobre.

Da ottobre non si potrà accedere al proprio posto di lavoro senza essere muniti di green pass valido. L’articolo 2 stabilisce che: “Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2, a chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde COVID-19

Una decisione che Sofo reputa sia mirata “a compiere un volontario atto discriminatorio nei confronti di non vaccinati” ritiene, inoltre, che la scelta del governo sia “in contrasto con i princìpi di lotta all’esclusione sociale e di non discriminazione”.

La posizione dei politici sul green pass.

Le posizioni nel mondo della politica sono variegate. Per Forza Italia si tratta di uno strumento che va nella giusta direzione, ovvero quella di raggiungere l’80% di vaccinazioni “che sono garanzia di salute e di ripresa economica”.

Matteo Salvini della Lega invece continua a denunciare una serie di ambiguità e di incoerenze, mettendo nel mirino il ministro Luciana Lamorgese: “Non puoi chiedere il green pass per andare a bere il caffè in piazza a Nerviano e poi far sbarcare 40mila immigrati senza muovere un dito, senza regole e senza limiti. Stiamo bussando a tutte le porte del ministero dell’Interno cercando il ministro, ma non lo troviamo”

Leggi altro