Assalto Cgil domiciliari Fiore fuori dal carcere

Assalto Cgil domiciliari Fiore fuori dal carcere

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Assalto Cgil domiciliari Fiore concessi dalla Presidente del Tribunale, Claudia Lucilla Nicchi, accogliendo la richiesta dei legali Nicola Trisciuoglio e Carlo Taormina.  Il leader di Forza Nuova, detenuto da mesi quale capro espiatorio per l’assalto alla sede del sindacato, nel corso di una protesta di piazza contro il Green Pass, durante i mesi bui della storia contemporanea

Assalto Cgil domiciliari Fiore per motivi di salute anche in relazione alle attenuate esigenze cautelari. Uscito dai cancelli della Casa Circondariale, le prime parole di Roberto Fiore sono state di riconoscenza per il Presidente Dott.ssa Claudia Lucilla Nicchi, come ci racconta il suo avvocato, Nicola Trisciuoglio, che lo difende assieme all’avv. Taormina.  Il 60enne si trovava in carcere dall’ottobre 2021, assieme a Giuliano Castellino ed altri, per quello che viene definito “assalto” alla sede della Cgil, avvenuto il 9 ottobre 2021 nell’ambito delle manifestazioni che, in tutta Italia, con enorme partecipazione di persone, si sono tenute contro l’obbligo del Green Pass.

Assalto Cgil domiciliari Fiore per motivi di salute

Ieri, nel tardo pomeriggio, Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, è stato scarcerato e tradotto ai domiciliari per motivi di salute, accogliendo la richiesta dei suoi legali Nicola Trisciuoglio e Carlo Taormina. Ad attenderlo la moglie, ovviamente, e l’associazione “Nessuno tocchi Caino” rappresentata da Umberto Baccolo.

Baccolo

“Tramite il suo avvocato Nicola Trisciuoglio – ha spiegato Baccolo – Roberto Fiore ha mandato un messaggio di ringraziamenti a Rita Bernardini, Samuele Ciambriello, me e gli altri che gli sono stati vicini e si sono interessati alle sue condizioni ed ai suoi diritti in questi mesi, pur venendo politicamente da fronti opposti”.

Devo dire grazie all’impegno profuso dall’avv. Nicola Trisciuoglio il quale mi ebbe a rassicurare tempo fa che ci sarebbe riuscito. Io nel mio piccolo e nelle mie possibilità, dalla Calabria avevo alzato l’attenzione su ciò nel mese di novembre. Ed ora spero che il processo porti alla luce la verità dei fatti”.

L’emozione non ha voce

“L’emozione non ha voce…” il commento su facebook dell’avvocato Nicola Trisciuoglio.  Accolta dalla Presidente Nicchi l’istanza per motivi di salute anche in relazione alle attenuate esigenze cautelari. L’ordinanza – prosegue – è stata depositata e notificata alle ore 16:23 di oggi venerdì 29 aprile 2022. E’ stato un lungo e silenzioso abbraccio quello tra me e Roberto Fiore che ho atteso fuori dai cancelli della Casa Circondariale di Frosinone, all’esito della esecuzione dell’ordinanza di scarcerazione. Non c’è stato bisogno di parole. Un piccolo passo in avanti nella battaglia giudiziaria che porterà, con assoluta certezza, all’assoluzione di Roberto dai reati contestati dalla Procura romana, in un processo riportato dalla saggezza del Collegio Giudicante nell’alveo puro del diritto al di fuori di ogni contaminazione spuria della politica”.

Un processo garantista

“Nell’attesa che giungesse a prelevarlo la moglie per far rientro finalmente nella sua casa, – prosegue Triscioglio – circondato dall’affetto dei suoi figliuoli, le prime parole di Roberto sono state di riconoscenza per il Presidente Dott.ssa Claudia Lucilla Nicchi che in un’accezione autenticamente garantista dell’applicazione delle norme di diritto processuale, allo stato degli atti, ha dato – secondo diritto – la possibilità a Fiore di affrontare un processo anche con la serenità di poter attendere al proprio stato di salute. Il che è sano diritto che spetta ad ogni imputato. La riconoscenza e la gratitudine di Roberto è andata poi a tutti quelli che gli sono stati vicino nel corso di questa detenzione, affrontata con stoico sacrificio psicofisico, nella atroce sofferenza interiore di essere detenuto da innocente”.

Ringraziamenti,  gioia, gratitudine

E Trisciuoglio riporta il messaggio di riconoscenza di Roberto Fiore nei confronti  di “Umberto Baccolo giornalista radicale dalla profonda umanità che per primo ha dato voce a Roberto quando era astretto in condizioni di indegna detenzione nel lager di Poggioreale ed a Rita Bernardini, Presidente di “Nessuno Tocchi Caino” che non ha esitato a schierarsi accanto al detenuto Fiore. Ed ai cattivi di “Forza Nuova” Ed ancora al Garante dei Detenuti della Regione Campania, Prof. Samuele Ciambriello ed al Garante dei Detenuti della città di Napoli, Pietro Ioia che si sono impegnati a tutela del suo caso, così come a tutela di tutti i detenuti dell’inferno Poggioreale nel momento della esplosione dell’epidemia da Covid19 nel carcere partenopeo”,

Fiore difensore del popolo

“Un grazie consegnatomi e da porgere ancora a tutti – prosegue il noto penalista – che in questi mesi hanno tenuto accesa la fiaccola della speranza che al fine potesse verificarsi questo primo passo verso la libertà.  Alle oltre trecento docenti napoletane e del meridione d’Italia, ai lavoratori di ogni categoria, che oggi al diffondersi della notizia della concessione degli arresti domiciliari, hanno gioito con sincera commozione, riconoscendo in Fiore non il leader di una forza politica, ma il compagno che le ha affiancate e sostenute nelle battaglie legali per la tutela del posto di lavoro e della retribuzione,  a difesa dei loro diritti costituzionalmente garantiti, quando Fiore è diventato di fatto e di diritto l’autentico difensore della Costituzione Italiana, ai militanti del Movimento che pur ammainando le bandiere come da ordine ricevuto, hanno resistito ad una ondata di repressione di immane terrorismo del sistema, restando fermi nelle proprie consegne,  senza giammai cedere alle provocazioni, con il loro etico ed esemplare comportamento di distacco e di vigilanza attenta”. Poi Crisciuoglio parla di fiducia nella Magistratura e dell’unico verdetto possibile: l’assoluzione per tutti perché innocenti.

Carlo Taormina: carcere per lesa maestà alla Cgil

E sulla questione dell’innocenza era intervenuto anche  il professor Carlo Taormina, difensore dei leader di Forza Nuova. “Roberto Fiore e Giuliano Castellino – le sue parole in dicembre – sono in carcere per lesa maestà alla Cgil. E’ cascato tutto il quadro accusatorio e nessuno se ne vuole accorgere. Abbiamo fatto una ispezione all’interno della sede del sindacato per accertarci della situazione e per farci dare il conto di quanto era stato speso per mettere a posto eventuali danni stimati in 18mila euro oltre iva, come dichiarato dalla stessa parte lesa. E’ evidente che, sia per l’entità della somma necessaria per rimettere a posto le cose, sia per il tipo di danni provocati, tutto è meno che devastazione. Stiamo parlando di una contestazione che è praticamente crollata e non esiste più”.

Colletta per i 18mila euro di danni

Oltretutto sul web si è aperta una raccolta fondi per rifondere il danno e in un solo giorno sono stati raccolti 10mila euro che andranno al leader della Cgil, Landini.

Testimoni e video che scagionano Fiore e Castellino

L’avvocato Tarormina aveva aggiunto di aver raccolto ben quattro dichiarazioni di un gruppo di professionisti napoletani, che il 9 ottobre scorso erano proprio davanti alla sede della Cgil, e avrebbero confermato, come risulta anche dalle videoregistrazioni, che né Castellino, né Fiore sarebbero mai entrati nella sede della Cgil. Risulta inoltre sfondata la finestra, non il portone, da persone che venivano dalla parte opposta a quella dove si trovavano Fiore e Castellino. Fiore sarebbe entrato nella Cgil solo in concomitanza dell’ingresso delle forze dell’ordine per collaborare a far defluire le persone.

Un periodo buio che passerà alla storia

Vero è che stiamo parlando di un periodo tremendo della nostra storia recente – ancora non archiviato – in cui migliaia di persone, di lavoratori, madri e padri di famiglia manifestavano contro l’imposizione assurda e immotivata del green pass senza riuscire a trovare interlocutori pronti al dialogo.  Soprattutto senza poter avanzare dubbi sull’efficacia e la non pericolosità dei sieri e senza poter esprimere pacificamente il proprio dissenso, come si richiede ad ogni Paese che si definisce civile e democratico.

Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI