riaprono le scuole italiane

Riaprono le scuole italiane, nel caso di febbre, tosse, raffreddore l’alunno verrà isolato

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Riaprono le scuole italiane, molti studenti sono tornati a seguire le lezioni in presenza ma con le sicurezze necessarie, ovvero con l’obbligo di mascherina e il distanziamento sociale.

Riaprono le scuole italiane dopo sette mesi di chiusura forzata per evitare il diffondersi del Coronavirus. Molti studenti sono tornati a seguire le lezioni in presenza ma con le sicurezze necessarie, ovvero con l’obbligo di mascherina e il distanziamento sociale, a scuola ciò che manca ancora sono i banchi monoposto. Le mascherine sono state distribuite solo per il personale scolastico . Azzerare il rischio del contagio è molto improbabile ma le scuole italiane vengono reputate sicure. Diversi studenti sono tornati a scuola già dal 14 settembre, altre regioni come la Campania, Sardegna, Basilicata, Sicilia, Puglia e Abruzzo, invece, riapriranno dopo le elezioni regionali.

Riaprono le scuole italiane, con l’inizio della scuola i genitori degli alunni hanno firmato il patto di corresponsibilità

Con l’inizio della scuola i genitori degli alunni hanno firmato il patto di corresponsibilità nel quale dichiarano di essere consapevoli che nel caso di febbre oppure di altri sintomi come ad esempio tosse,raffreddore e mal di gola,l’alunno verrà isolato con il referente Covid, ovvero colui che è stato scelto all’interno dell’edificio scolastico di intervenire in caso di emergenza. Nel caso si tratti di minori verranno immediatamente avvisati i genitori e la scuola contatterà il dipartimento di sanità pubblica per gli accertamenti necessari, nel caso in cui si dovesse trattare di Covid l’alunno non potrà tornare a scuola se non dopo l’assoluta guarigione. Sono necessari due tamponi negativi a distanza di un giorno per accertarsi l’assoluta guarigione, per sicurezza verrà messa in isolamento preventivo l’intera classe e si potrà rientrare dopo 14 giorni soltanto se nessun altro studente ha manifestato sintomi sospetti. Secondo la normativa vigente un genitore, un lavoratore dipendente  ha il diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità  agile per tutto oppure parte del  del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente.

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Miriana Meffe

19 anni, diplomata al liceo delle Scienze Umane-Economico Sociale. Attualmente impegnata come volontaria nel servizio civile universale. Amo la natura e la libertà. Mi sono appassionata alla scrittura grazie all’esperienza nella redazione del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani.

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