Pressione alta? Attenzione tenere sotto controllo la pressione sanguigna aiuta a ridurre il rischio di sviluppare demenza senile. Una pressione nella norma riduce anche il rischio di ictus e infati
Pressione alta? Attenzione una metanalisi pubblicata sulla rivista scientifica Jama, segnala che tenere sotto controllo la pressione sanguigna aiuta a ridurre il rischio di sviluppare demenza senile. Non è possibile congiurare del tutto la demenza e il declino cognitivo legato all’invecchiamento, ma è possibile ridurre la possibilità che il nostro cervello perda colpi. Il messaggio di questo studio è semplice! Bisogna tenere sotto controllo la pressione. Se è al di sopra della norma, può essere trattata modificando il proprio stile di vita e ricorrendo a farmaci mirati. “Abbassare i valori – osserva Michelle Canavan, coordinatrice della ricerca, geriatra consulente presso il Galway University Hospital, in Irlanda – aiuta non solo a ridurre il rischio di ictus e infarto, ma può contribuire anche a prevenire la demenza”.
Quali sono i vantaggi per la memoria?
Altre buone notizie arrivano da uno studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, che segnala come l’esercizio fisico possa migliorare la memoria in persone con più di 60 anni che già hanno difficoltà a ricordare. Ricercatori dell’University of Texas Southwestern di Dallas hanno documentato, con la risonanza magnetica, che l’attività fisica aerobica induce modificazioni nel flusso sanguigno cerebrale in due aree di primaria importanza associate alla memoria, ovvero la corteccia cingolata anteriore e l’ippocampo. In un anno chi ha fatto esercizio aerobico ha avuto un miglioramento di ben il 47 per cento nei punteggi dei test di memoria rispetto a chi si è dedicato al solo stretching.
Pressione alta? Attenzione. L’importanza della vascolarizzazione
Anche quando la memoria inizia a svanire, sembrerebbe dunque possibile fare qualcosa, aggiungendo semplicemente un po’ di attività aerobica nella propria routine. “Entrambi gli studi – commenta Luigi Lavorgna, neurologo dell’AOU Università della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli – indicano che una buona vascolarizzazione cerebrale, ottenuta con regolare allenamento aerobico oppure tenendo ben controllata la pressione con farmaci antipertensivi, ha un impatto positivo sull’evoluzione dei disturbi cognitivi siano essi non ancora manifesti o già presenti in stadio iniziale”.
Ecco cos’è l’Alzheimer?
Pressione alta? Attenzione la demenza di Alzheimer è una malattia degenerativa che comporta la distruzione lenta e progressiva delle cellule del cervello, con conseguente deterioramento di diverse funzioni cognitive, come la memoria, il ragionamento, il linguaggio e via dicendo. La presenza contemporanea di disturbi vascolari può però contribuire ad aggravare il quadro. «Se non si corregge l’aspetto vascolare, il paziente sta peggio. Se invece la vascolarizzazione migliora, favoriamo un’evoluzione più benigna della patologia» fa notare l’esperto. Per mantenere in forma il cervello si può dunque agire su più fronti: dal controllo della pressione fino all’attività fisica. Ma esistono anche altri preziosi alleati: le buone abitudini alimentari e tutte quelle attività che stimolano l’attività intellettuale, dal teatro all’enigmistica.
Pressione alta? Attenzione: i preziosi flavonoidi
Una dieta ricca di flavonoidi, presenti in abbondanza in frutta e verdura, sembrerebbe avere un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo della malattia di Alzheimer e altre forme di demenza. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti alcuni ricercatori della Tufts University, dopo aver analizzato sei tipi di flavonoidi e confrontato i livelli di assunzione a lungo termine con il numero di diagnosi di varie forme di demenza. Nello studio, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, sono state prese in considerazione più di 2800 persone sopra i 50 anni, ognuna seguita per almeno cinque anni utilizzando questionari specifici sulle abitudini alimentari.
Pressione alta? Attenzione: nei flavonoidi frutta e verdura
I flavonoidi sono composti molto diffusi in natura, tra i più noti per gli effetti benefici ci sono le catechine presenti soprattutto in mele, pere, banane, pesche; le antocianine che si trovano in abbondanza in frutti e bacche rossi mirtilli rossi, lamponi, fragole, ribes, more e nel cacao. I flavonoli tipici di ortaggi come pomodori, lattuga, cavolo e cipolla, ma presenti anche in bevande come il tè e il vino rosso. Ma se è vero che fare il pieno di flavonoidi potrebbe rivelarsi un toccasana per corpo e mente, è anche vero che conta pure come si combinano gli alimenti tra loro. Lo suggerisce un altro studio di recente pubblicato su Neurology dal quale è emerso che una grande varietà nella dieta e una maggiore inclusione di una vasta gamma di cibi sani sarebbero correlate a minori possibilità di sviluppare la demenza.
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