Mina Cappussi CAI 22. La giornalista artista tra gli autori di arte contemporanea con l'e-MOVO Mirr or Art

Mina Cappussi CAI 22. La giornalista artista tra gli autori di arte contemporanea con l’e-MOVO Mirr or Art

Cultura Notizie/Cronaca

Mina Cappussi CAI 22, terza edizione al Museo Provinciale Campano di Capua nella prestigiosa sala Liani.  Il Molise è rappresentato con una avanguardia che contempera arte, poesia, fotografia, counseling sul filo conduttore delle emozioni

Mina Cappussi CAI 22 sembra una sigla, invece è un programma. “Noi chiamiamo a testimoni i Custodi del Tempo per cantare la Bellezza Infinita, dagli abissi del Sé all’immensità dell’Universo, declinata nei colori della Vita, nelle sconfinate sfaccettature del Sentire“. E’ questo, infatti, il primo articolo del Manifesto e-MOVO Mirr or Art, avanguardia artistica fondata da Mina Cappussi nell’ambito del Molise Noblesse, Movimento per la Grande Bellezza. L’artista, giornalista e scrittrice, è tra gli Autori di Arte Contemporanea del CAI 22, il Catalogo degli Artisti Italiani giunto alla sua terza edizione, un’autentica raccolta enciclopedica di autori d’Arte Contemporanea. un progetto di critica, storia e biografia d’arte destinata a testimoniare come l’arte avanza e si evolve nel suo segno e nella sua immagine.

Mina Cappussi CAI 22 al Museo Provinciale Campano di Capua

L’importante pubblicazione sarà presentata al Museo Provinciale Campano di Capua nella prestigiosa sala Liani domenica 18 DICEMBRE 2022 alle ore 10.30. Per il Molise sarà presente Mina Cappussi, l’artista di Bojano con quelli che sono stati ribattezzati i “quadri-specchio” caratterizzati da diversi livelli di lettura e di interpretazione, nei quali ognuno “vede” il proprio riflesso, risuonando all’unisono con quella particolare vibrazione, per leggersi dentro. L’e-MOVO ha pure una formula. La visione in solitario, senza commenti, nel silenzio più assoluto e poi l’individuazione dell’opera che più ha colpito l’immaginario, i sensi, il cuore. In base alla scelta, la lettura del responso, quasi una moderna Sibilla che non usa foglie di palma per scrivere i vaticini, ma la tela e i colori.

Lo specchio di Alice

“E’ lo specchio di Alice che si nasconde dietro ogni mio quadro – ha spiegato l’artista – il varco nel mondo “altro” che capovolge la visuale, la deforma, ribalta, muta e mette sottosopra ciò che si è minuziosamente costruito”. Quadri, dunque, come veri e propri strumenti di indagine, per guardarsi dentro e riconoscersi, per vedere quelle paure e quelle parti di noi che non vogliamo o non possiamo accettare.

2 critici d’arte, due galleristi, il funzionario della Reggia di Caserta

La terza edizione del CAI 22 giunge dopo il successo ottenuto con la prima e seconda edizione curata dall’associazione Culturale “Terra Madre” di cui Gianpaolo Coronas è il Direttore Artistico. Un catalogo che si appresta a divenire un riferimento per il settore e che,  per essere “storicizzato” sarà inoltrato alle biblioteche Nazionali di Napoli, Roma e Firenze, alle più importanti Gallerie Italiane d’arte contemporanea e ai Musei di rilievo. La realizzazione del Catalogo, anche quest’anno, si avvarrà della collaborazione di due importanti Critici d’arte e due importanti Galleristi. Inoltre, per il CAI 22 avremo anche la partecipazione del Dr. Vincenzo Mazzarella, funzionario preposto alla valorizzazione culturale della Reggia di Caserta. “Ci prefiggiamo – la nota di Terra Madre – l’obiettivo di incentivare, convogliare lo status artistico Italiano, sponsorizzando e segnalando gli Artisti di spessore. Si è alla ricerca di un “segno”, di una personalità artistica tale da emergere nei linguaggi artistici della Pittura, Scultura, Fotografia, Grafica Digitale, Installazioni”.

Il volume, 96 pagine, è edito da Terra Madre – Associazione Culturale presieduta da Nicola Badia, ideato da Gianpaolo Coronas. I testi sono a cura di Maria Pina Cirillo, Gianpalo Coronas, Vincenzo Mazzarella, Vincenzo Morra e Maurizio Vitiello. La realizzazione grafica è di  Ferdinando Rotunno.

Si ringraziano Venere Cangiano, Gianmarco Coronas, Salvatore Delal Peruta, Assunta Scjhiano, Gianni Solino, Givoanni Sorrino. Marketing Area Salvatore Della Peruta. Web manager Ferdinando Rotunno, Commmunication Area Giovanna Tramontano.

Mina Cappussi chi è

“We call aswitness the Keepers of Time to sing the Infinite Beauty, from the depths of HimSelf to the immensity of the Universe, in the boundless Feel facets”.

Mina Cappussi è scrittrice, giornalista, fotografa, poeta e counselor, nonché esperta di Comunicazione, che insegna all’Università Roma Tre. Le descrizioni dei suoi quadri, che scrive lei stessa, sono un ulteriore livello di lettura, un altro, non l’unico. Le persone hanno cominciato a comprare i quadri e a pretendere le spiegazioni, che vengono “calate” sulla personalità dell’acquirente. 57^Biennale di Venezia Pad. Armenia, CAM Mondadori 53 e CAM Mondadori 54, Rubbettino dal 2016 al 2019, “1917-2017 Verità e menzogna. L’arte Contemporanea da Marc Chagall (recensione a pag. 169 del n. 534 del mensile ARTE Mondadori – Cairo Editore); copertina dedicata sul mensile Milano Arte & Quotazioni, XVIII anno 2016; tra i Poeti d’Azione, Manifesto Metateismo, Artisti Contemporanei Mondadori, fonda la corrente artistica “e-MOVO Project Mirr or Art”: quadri specchio nei quali riconoscersi.

Personali

Importante mostra personale al Mibac, Ministero dei Beni Culturali in via del Collegio Romano e allo Stadio Domiziano piazza Navona per la Soprintendenza Archeologica.

E a New York, Washington, Dubai, Abu Dhabi, Barcellona, Parigi, Roma, Milano, Bologna, Monreale, Padova, Palermo, Nettuno, Bojano, Bologna Expo con P. Daverio,Milano, Padova, Cervia con Vittorio Sgarbi, Dave Brown Project, Fabbrica del Vapore e Banca Mediolanum Milano, VI Biennale Monreale, Premio Lucio Pudente 2018 come Ambasciatrice della Cultura, Donna dell’Anno a Ercolano, Premio Rino Zandonai.

Con gli Artisti di Roma: Chiesa del Gesù, Basilica Santa Maria del Popolo, chiesa di Gesù e Maria al Corso, S.Claudio, Basilica S. Lorenzo in Lucina, Petrella Tifernina Potenza della Bellezza Expo Milano.

LA CRITICA. HANNO DETTO DI LEI:

“Arte visionaria originale e originaria, che solletica il senso di un vecchio esteta appassionato quale sono per lasciar intravvedere scintille che definirei filosofali”                                          (Philippe DAVERIO)

“Celebra la donna, ma intanto sonda nuovi percorsi intrattenendo l’attenzione con spunti estetici che grondano rimandi inscritti nel codice genetico”                                                       (Vittorio SGARBI)

“Interessante e innovativa                                                                                      (Giorgio GRASSO)

“Tortili Preziosità alla Klimt, incanti fiabeschi, orditi antropologici, affioramenti mitologici, vibrazioni simboliche …”                                                                                                               (Marcello CARLINO)

“Opere che sono “canti dell’anima”, poesie emozionali raffinate ed oniriche dal vago sapore espressionista ………….. (Genny DI BERT)

“Scandaglio psicologico, dove l’io dell’artista è sempre preponderante, in una metamorfosi continua, che scandaglia, sbaraglia, sconquassa…”                                                                      (Massimo PASQUALONE)

“Ci invita a muovere i primi passi sul sentiero che segnerà nuova storia…”                       (Dante FASCIOLO)

“Un’artista che trasfonde il suo mondo interiore in immagini in cui l’osservatore precipita, attirato da un universo dai continui rimandi”                                                                                                                           (Egidio ELEUTERI)

“I quadri di Mina ci aiutano a leggere la realtà. Come ha ricordato Paolo VI, il mestiere dell’arte è quello di tradurre il messaggio divino”                                                                               (Mons. Giancarlo PEREGO)

“Vitalismo creativo, sperimentalismi del surrealismo, ivi compresa la scrittura automatica, alla Klimt o ambigui alla Max Ernst, tensione che sposta dal surrealismo verso l’espressivismo”

(Giulio de Jorio FRISARI)

“Arte visionaria impregnata di positività e un pizzico di follia”                                               (Gioia CATIVA)

“Femminea e naif”                                                                                                             (Mattea MICELLO)

MUSEO PROVINCIALE CAMPANO, CENNI STORICI

Il Museo Provinciale Campano di Capua, fondato dal Canonico Gabriele Iannelli nel 1870 ed inaugurato nel 1874 con un mirabile discorso dell’Abate Luigi Tosti è proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Caserta. E’ stato definito da Amedeo Maiuri “il più significativo della civiltà italica della Campania”, regione a cui Capua ha dato il nome.

Il Museo è ospitato nello storico palazzo Antignano la cui fondazione risale al IX secolo ed incorpora le vestigia di San Lorenzo ad Crucem, una chiesetta di età longobarda nel sito di uno dei tre Seggi nobiliari della città. L’edificio vanta lo splendido portale durazzesco-catalano che reca incastonati gli stemmi degli Antignano e d’Alagno.

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Franco Iadarola

Studente di Ingegneria, maturità scientifica e corso di Sassofono al Conservatorio Perosi di Campobasso. Redattore per il quotidiano Un Mondo d’Italiani, ho partecipato alla presentazione, alla Camera dei Deputati, del primo Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo. Nel 2013 sono stato selezionato per lo spettacolo Darwin l’Evoluzione con Stefano Benni Renato Greco, Alessandro Haber, Mario Martone, Ennio Morricone, e il premio Oscar Quaranta. Appassionato di cucina, ho un cane, Smigol.