Milano Arte e Quotazioni dedica la copertina a Mina Cappussi e al Molise

Milano Arte e Quotazioni dedica la copertina a Mina Cappussi e al Molise

Attualità Cultura

Da 18 anni periodico di riferimento dell’arte contemporanea, punto di riferimento per artisti, galleristi, curatori e critici, Milano Arte e Quotazioni raccoglie nelle sue pagine opere dei protagonisti dell’arte del nostro tempo, puntando i riflettori sulle grandi mostre di artisti del passato che hanno segnato la storia dell’arte. La copertina dell’ultimo numero va a Mina Cappussi, pittrice molisana nota per aver esposto in una personale al Ministero dei Beni Culturali, eclettica e visionaria, reduce dai successi nelle chiese più note del cuore di Roma, della VI Biennale di Monreale e Banca Mediolaum Milano. (VEDI SITO MINA CAPPUSSI)

(UMDI – UMONDODITALIANI) Mina Cappussi sulla copertina di Milano Arte & Quotazioni! La rivista, 18 anni di talent scouting alla scoperta di artisti rivelazione in Italia e all’estero, ha dedicato la copertina del primo numero 2016 – 2017 all’artista molisana Mina Cappussi. Diretta da Raffaele De Salvatore, giornalista e responsabile del magazine, Milano Quotazioni Arte si avvia a festeggiare un ventennio di vita. Mina Cappussi, sulla copertina patinata, guarda dritta al lettore alle spalle di una delle sue creature, come lei ama definirle. “Earth” è un guerriero, il Creatore del Mondo. Elmo e corazza per farsi strada tra lotte e voragini, laddove gli ostacoli esterni sono i vincoli che abbiamo dentro. Spiccano tra le prime pagine tre opere dell’artista, seguite da un frammento che racconta la poetica della pittrice. “Creazione” l’opera che ha attraversato l’oceano per rappresentare la Cappussi a New York Art Expo, è stata esposta anche alle personali allo Stadio Domiziano, al Ministero Italiano dei Beni Culturali nel 2014 e ha fatto parte del ciclo “Chiese di Roma” , mostra degli Artisti di Roma, che ha toccato le più belle chiese del cuore della capitale: Chiesa del Gesù all’Argentina, Basilica di  Santa Maria del Popolo – Sale del Bramante, Chiesa di Gesù e Maria in via del Corso, Basilica di San Lorenzo in Lucina, Basilica dei SS Bonifacio e Alessio.

Milano Arte e Quotazioni: Creazione

“Creazione” è stato anche protagonista a Petrella Tifernina, di una riflessione sul Potere della Bellezza e sulle interconnessioni con l’Arte, in un percorso tra Arte e Fede, tenuto dall’eminente accademico Rodolfo Papa, nell’ambito del ciclo pittorico “Holy Bible: la Gioia della Creazione”. Creazione, come spiega la stessa autrice, “è il primo atto, l’atto primordiale: dal magma indefinito la forma umana. Nell’atto creativo il disegno divino. Ma siamo noi stessi a decidere se colmare o meno il vuoto, accedendo alla luce in fondo al buio. Il magma creativo contiene volti, mostri, ricordi che sgusciano a tratti, irretiti nella materia amorfa e indifferenziata.  L’essere umano prende forma, ma è privo di cuore: sarà il proprio progetto di vita a riempire il vuoto lasciato all’origine. In particolare, L’uomo, dunque, artefice del proprio destino, e nel contempo fatto della stessa materia del Creatore. Il messaggio è di attenzione, ma positivo: abbiamo il compito di riempire un vuoto, con le nostre esistenze, siamo liberi di scegliere il contenuto, ma non possiamo dimenticare che, come ci ha rivelato Shakespeare, siamo fatti della stessa sostanza dei Sogni!”.

Gli ultimi due lavori scelti da Milano Arte & Quotazioni sono “Urphanomen ceruleo” e “Luna Colante”. Il primo, esposto a Bologna Art Expo, rappresenta appieno la serie “Urphanomen” produzione nota al pubblico per aver caratterizzato la personale presso il Museo dello Stadio Domiziano di Piazza Navona a Roma. Gli Urphanomen, descritti da Friedrich Schelling come fenomeni primordiali, soggetti a continue metamorfosi, rappresentano il legame fra l’uomo, la natura, l’universo. Per Eidegger l’ Urphanomen è ciò che è originario, che non può essere  ricondotto ad altro o, come dice Goethe, l’ Urphanomen è “ideale, in quanto ultimo conoscibile, reale, in quanto conosciuto, simbolico, perché racchiude tutti i casi. Gli alberi della serie “Urphanomen” sono abitati dagli spiriti della natura nel divenire fenomenico che mostra volti, sagome, urla, profili, oltre il tempo e lo spazio, i mostri che ci portiamo dentro.

Mina Cappussi fa parte dei 20 artisti recensiti da GIORGIO MONDADORI nella pubblicazione sugli Artisti Contemporanei del Nuovo Rinascimento, Movimento del  Metateismo fondato da Davide Foschi. Nel corso degli anni ha pubblicato molteplici libri di narrativa, raccolte poetiche, saggi e il primo Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo. Selezione per PREMIO EXPO BOLOGNA 2014 con inaugurazione a cura del PROF. PHILIPPE DAVERIO e dr. Giorgio Grasso, Call for Artists Dave Bown Project – USA, Art Expo New York 2015, Dubai, Abu Dhabi per Italian Soul negli Emirates, VI Biennale di Monreale nel complesso monumentale Guglielmo II, M.I.A.M.I Banca Mediolanum a Milano, Art State a Hollywood, New York, Washington, Palazzo Ducale di Torrevecchia Teatina, Museo Barbella di Chieti, Museo del Mare di Francavilla, Simposio Internazionale di Arte Contemporanea a Francavilla e Mostra Palazzo Sirena, Galleria Serafini di Montesilvano, Ospite Speciale al Forte San Gallo di Nettuno, Ospite Speciale al Centro Espositivo Juana Romani di Velletri, con gli Artisti di Roma e di Milano, nella personale Maya a Bojano. Vincitrice del Premio PACI 2014, le sue poesie sono pubblicate in antologie e riviste, ed è tra i Protagonisti dei Poeti d’Azione. La fotografia è la sua prima passione con risultati eccellenti e mostre personali. Oggi coniuga pittura e fotografia e ha  dato vita ad un nuovo filone poetico, la “Fotopoesia”, che “fotografa” la realtà, “scrivendo” immagini e frammentando visuali, e un originale Movimento Artistico: l’Emotional Art. Per la rivista Euroarte Mina Cappussi ha rilasciato un’intervista parlando di se stessa come “un’anima inquieta e irrequieta, sognante, estatica, vaticinante, profetica, che nel sondare gli abissi del Sé va cantando la Bellezza declinata nei colori della Vita e nelle infinite sfaccettature del Sentire”.

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