Molis'Art VII edizione, 18 comuni, 18 artisti, 6 gallerie, 40 opere di Avanguardia e-MOVO Mirr or Art

Molis’Art VII edizione, 18 comuni, 18 artisti, 6 gallerie, 40 opere di Avanguardia e-MOVO Mirr or Art

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Molis’Art VII edizione dal 2 marzo al 30 giugno 2021 per una immersione emozionale all’interno del Molise Noblesse Festival MMXX

Molis’Art VII edizione, L’arte contemporanea dell’Avanguardia e-Movo Mirr or Art fa del Molise un faro puntato sulla contemporaneità. Molis’Art è infatti un Ciclo di seminari sui borghi speciali del Molise: 18 comuni, 18 artisti, 6 gallerie, 40 opere, per una mostra itinerante tra storia, archeologia, miti, leggende, castelli e torrioni che ripercorre e accompagna Molise Noblesse Festival MMXX, per Turismo è Cultura di Centro studi Agorà con Filitalia International, Aitef Molise, Ippocrates e una serie di partner.

Molis’Art VII edizione per il Molise Noblesse Festival

“L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità.” diceva Pablo Picasso e a questo motto si sono ispirati gli organizzatori della settima edizione di Molis’Art, nell’ambito del Molise Noblesse Festival MMXX per riempire di segni, di colore, di simboli e di rimandi gli angoli più caratteristici del Molise. Un itinerario sensoriale che comprende la rete Xgram e X files Green Project, con appuntamenti tutti ecosostenibili, plastic free, a basso o nullo impatto ambientale.

Le paure che non vogliamo guardare

E’ lo specchio di Alice che si nasconde dietro l’e-MOVO Mirr or Art  il varco nel mondo “altro” che capovolge la visuale, la deforma, ribalta, muta e mette sottosopra ciò che si è minuziosamente costruito”. Quadri, dunque, come veri e propri strumenti di indagine, per guardarsi dentro e riconoscersi, per vedere quelle paure e quelle parti di noi che non vogliamo o non possiamo accettare.

Cosa c’è dietro lo specchio?

L’eA o E-movo Mirr or Art ci aiuta a scoprire cosa c’è dietro lo specchio, toccando le corde più intime e portando a galla emozioni nascoste. Quadri che diventano strumenti di indagine, per guardarsi dentro e riconoscersi, per vedere quelle paure e quelle parti di noi che non riusciamo ad accettare

Sedurre l’inconscio

In un’epoca dominata dalla visività nasce un Movimento Artistico fondato da Mina Cappussi con un manipolo di “folli” visionari, volto alla riconquista dei contenuti nascosti sotto una superficie dominata dall’apparenza. Le persone vogliono conoscere cosa c’è dietro il Velo di Maya, chiedono di leggersi dentro, di guardare quelle parti nascoste di noi che spesso ignoriamo o fingiamo di non vedere. L’arte in questo caso ha lo scopo di sedurre, arrivando direttamente all’inconscio, superando la razionalità. Tutto ciò che percepiscono i nostri sensi è il risultato di una decodificazione che passa attraverso il nostro vissuto personale.  L’eA (Emotional Art) e il movimento e-MOVO Mirr or Art vanno a toccare le corde più intime, riportando a galla emozioni che credevamo dimenticate facendoci riscoprire il contatto con noi stessi e con il territorio.

Artisti emozionali in luoghi magici del Molise

Mina Cappussi è tra i fondatori del Manifesto del Metateismo, inserita tra gli Artisti Contemporanei del Nuovo Rinascimento, ha portato la sua arte in innumerevoli eventi e manifestazioni a livello internazionale. Da artista a curatrice, ha radunato gli artisti “emozionali” coniugando il moto dell’anima dell’ispirazione con le emozioni dei luoghi selvaggi, intimi, indimenticabili della terra molisana

Il Manifesto dell’E-movo Art

Come ogni Movimento artistico che si rispetti l’eA e-MOVO Mirr or Art ha il suo Manifesto: “Noi chiamiamo a testimoni i Custodi del Tempo per cantare la Bellezza Infinita, dagli abissi de all’immensità dell’universo, declinata nei colori della Vita, nelle sconfinate sfaccettature del Sentire. Noi avvertiamo il bisogno insopprimibile di abbandonare all’ebbrezza della visione, per gli Eletti dello Spirito, i vortici, le fratture energetiche, i colori e le vibrazioni dell’anima, l’emozionante sommità della coscienza, l’asimmetria delle suggestioni, il diapason dei mondi che irrompono sul piano sottile, le discronie archetipe; sogni, vaticini, incubi, speranze, presenze lontane, profezie promesse: noi cantiamo la poetica esistenziale declinata nel continuum spazio-temporale. Noi messaggeri dei mondi, ci inchiniamo al Divino che è dentro e fuori di noi, in ogni cosa e in ogni essere; noi consapevoli creatori della realtà, custodiamo, nella stanza segreta dell’ispirazione il Tempio dell’Infinito Brivido, dell’Infinita Essenza, dell’incomprensione Verbo. Noi affidiamo all’Arte il Messaggio, affinché attraversi l’illusione dello spazio-tempo, bruciando angoli di superficie. Noi rinnoviamo le eresie e disperdiamo i roghi: scardiniamo canoni e castelli, vaticiniamo l’intuizione dell’Assoluto Bello. Erigiamo cammini, polverizziamo solchi, chiamiamo l’Arte a fare luce e, nel contemporaneo del fuori, e ci guardiamo dentro, nell’ossessione della superficie,moltiplicando visioni e prospettive. Noi tracciamo il cammino di Eva, e affidiamo alla donna il futuro! Noi testimoni della magia dell’essere, custodiamo lo specchio di Alice, il varco nel mondo “altro” che capovolge la visuale, la deforma, ribalta, muta e mette sottosopra ciò che è minuziosamente costruito, per far posto al Nuovo.

Sabina Iadarola

Giornalista iscritta all’Ordine tra le più giovani d’Italia (scrivo dal 2000!) studentessa di Medicina all’Università del Molise, 24 anni, maturità classica, vicedirettore del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani, ho dato il mio contributo all’Italia come volontaria di Servizio Civile, ho seguito corsi di recitazione e teatro con la Compagnia Stabile. Adoro i cani, ho tre gatti, mi piace la moda, il design, lo stile, sono appassionata di Arte e ho scritto novelle e racconti pubblicati in antologie e nel 2016 ho tenuto una relazione al Parlamento Italiano sulla Chimica delle Emozioni. Eccomi qui!