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Italiani all’estero rientrati al tempo del Coronavirus. Farnesina ha lavorato bene

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La Farnesina si sta impegnando per rimpatriare i connazionali che si trovano all’estero, nonostante le difficoltà che riscontrano. Nel Blog di Marina Sereni Sono state raccontate delle storie bellissime di persone in queste giornate difficili.

In questo periodo di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, la macchina della Farnesina, si sta impegnando a lavorare ininterrottamente per rimpatriare i nostri connazionali dall’estero. Non è facile fare questa operazione per via della chiusura delle frontiere, e quindi del blocco dei voli e non solo, bisogna trovare accordi con gli altri Paesi, spesso europei. Per questo, bisogna aggiornare in continuazione i connazionali delle possibilità di rientro che continuano a cambiare, per fortuna, ogni giorno, sembra che, si riesce a risolvere qualcosa grazie al grande lavoro della Farnesina che sta unendo le forze per riportare tutti a casa. Tutto ciò deve avvenire nel rispetto delle regole da parte di tutti i viaggiatori , per aumentare il più possibile il contenimento del virus una volta arrivati in Italia. Migliaia e migliaia di persone si sono trovate bloccate in altri Paesi, tra cui: giovani studenti di Erasmus o ancora più giovani ragazzi e ragazze che con Intercultura avevano avviato un’esperienza in ogni parte del mondo; normali turisti che magari un po’ imprudentemente si erano spinti in luoghi esotici, sottovalutando i rischi dell’esplosione della pandemialavoratori di imprese italiane presenti all’estero bloccati improvvisamente dalla chiusura delle frontiere del paese ospitante; giovani lavoratori precari che, andati per realizzare un progetto di vita in Paesi lontani, hanno perso il lavoro e ora cercano un modo per tornare a un prezzo ragionevole.

STORIE UMANE DI GIORNATE DIFFICILI

Sul Blog di Marina Sereni, sono state riportate storie umane bellissime di queste giornate difficili, lei afferma che è stato un piacere poter aiutare queste persone. Una delle tante storie riguarda due missionari bloccati in Grecia che al ritorno che tramite un filmato hanno promesso, alla Sereni, le loro preghiere. Una racconta di una ragazza che per gravi ragioni di salute trascorreva un periodo in un posto caldo e che deve viaggiare con una particolare assistenza, anche lei finalmente è riuscita a tornare a casa. Un’altra storia ancora riguarda un ragazzo in Brasile che riesce ad anticipare il rientro, e la mamma ringrazia in tutte le lingue del mondo. Poi, la coppia che dal Senegal deve rientrare con la bambina che ha adottato, fa sapere di essere arrivata sana e salva a casa con la piccola. E un’altra coppia che si trova in Lettonia con il bimbo e che ha finalmente il biglietto per il volo. Ancora: l’equipaggio di una crociera che, avendo persone malate a bordo, ha fatto fatica a trovare un porto per poter attraccare e scendere, gli autisti di autobus bloccati nella notte al confine tra due paesi europei, dopo aver riportato in patria i turisti di una crociera interrotta, riescono, grazie all’intervento dei funzionari della Farnesina e agli aiuti del team di Marina Sereni, a fare rapidamente il test e ripartire. Ci sono ancora molti casi complessi che non sono ancora risolti, come quello dei 36 ragazzi e ragazze di Intercultura in Honduras, si spera che si possa trovare una soluzione positiva in tempi brevissimi. Altri, come i connazionali bloccati in Laos e in Arabia Saudita, ancora difficili. Tutto questo accade mentre l’evoluzione del contagio fa crescere la domanda e le restrizioni imposte dalle autorità rendono più complicata l’operatività delle compagnie aeree da alcuni luoghi importanti, come ad esempio l’Australia e San Paolo del Brasile. Quindi c’è ancora molto lavoro da fare. Marina Sereni ci teneva a dare conto di un aspetto e afferma che: “In questi giorni non ci siamo solo occupati di numeri, abbiamo incontrato una varietà di situazioni e storie diverse alle quali – grazie al lavoro di tutti i funzionari della Farnesina nelle sedi all’estero e a Roma – abbiamo potuto dare assistenza e risposte. Tra tutte le storie mi piace menzionare in conclusione quella di un giovane bloccato all’estero in quarantena che è riuscito a tornare, affrontando un lungo viaggio in auto, per poter essere vicino alla sua compagna e assistere alla nascita di suo figlio. La foto del piccolo che ci manda via whatsapp è un segno di speranza nel futuro e nella vita di una forza incredibile! Un incoraggiamento ad andare avanti, a superare ogni ostacolo. Insieme ce la faremo“.

di Fabiana Carbone

Redazione Umdi Luana

sono di San Polo Matese ed ho 28 anni. Nella vita sono mamma a tempo pieno di un bambino di 3 anni e mezzo! Sono diplomata in Scienze Sociali, e iscritta al terzo anno di Lettere e Beni Culturali. Amo la natura, e il periodo primaverile è il mio preferito. Ho molti hobby, di fatti lavoro ad uncinetto, punto croce e pannolenci! Sono appassionata di arte, e ammiro in particolar modo Canova.

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