Covid-19: nessuna crescita esponenziale riguardo i contagi nelle regioni meridionali

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Nelle Regioni del Sud non c’è alcuna crescita esponenziale ne’ pericolosi focolai, sono al margine della circolazione dell’epidemia del Coronavirus, in alcune regioni negli ultimi giorni abbiamo addirittura avuto un calo dei nuovi casi. L’unica Regione che sta mantenendo una crescita lineare è la Sicilia. Nessuna situazione di criticità negli Ospedali che hanno avuto il tempo per attrezzarsi in modo di fronteggiare l’emergenza.

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Le Regioni meridionali sono al margine della circolazione dell’epidemia del Coronavirus, che si sta invece estendendo in particolare pianura Padana, sommando tutti i dati dei casi positivi al Covid-19 accertati in Campania, Puglia , Sicilia , Sardegna , Calabria , Basilicata e Molise abbiamo gli stessi casi delle sole Marche, esattamente la metà di quelli del solo Veneto, un terzo di quelli dell’Emilia Romagna e meno di un decimo di tutti quelli della sola Lombardia. Secondo i dati, nelle Regioni del Sud, non c’è alcuna crescita esponenziale ne’ pericolosi focolai. In nessuna Regione del Sud è in atto o ci è stata una crescita esponenziale del contagio. Soltanto in Campania giorno 18 marzo si è verificato un raddoppio dei casi positivi (da 60 a 117), ma è stato un episodio isolato, a cui è seguito nei giorni successivi un numero inferiore di nuovi casi. L’unica Regione che sta mantenendo una crescita lineare è la Sicilia, mentre nelle altre Regioni la crescita è a sbalzi. Negli ultimi giorni abbiamo addirittura avuto un calo dei nuovi casi soprattutto in Calabria, in Sardegna in Puglia, in Campania e anche in Basilicata. Non ci è stato un aumento che invece si è verificato nelle scorse due settimane in Lombardia e nelle Regioni del Nord. Ciò che è più rassicurante è che stanno per concludersi i 14 giorni di incubazione dal momento in cui migliaia di meridionali sono fuggiti dalle zone rosse del Nord Italia per tornare al Sud: questa era la settimana peggiore, in cui si aspettava il picco, che sembra non esserci stato o probabilmente ci è stato ma è stato quello che abbiamo visto. Poche decine di nuovi casi al giorno, al massimo un centinaio nelle Regioni più popolose (Campania, Puglia e Sicilia), e nessuna situazione di criticità negli Ospedali che hanno avuto il tempo per attrezzarsi in modo di fronteggiare l’emergenza, al Sud non dovrebbero esserci criticità ospedaliere.

Tutte le Regioni hanno attrezzato nuovi posti letto, reparti appositi, Aree Coronavirus in ogni Ospedale, le terapie intensive sono riempite per il 7, 8, 10% della loro ampiezza. I ricoverati in terapia intensiva sono 87 in tutta la Campania, 48 in tutta la Sicilia, 33 in tutta la Puglia, 16 in Sardegna e Calabria, 7 in Basilicata, 6 in Molise. Ma la situazione da domani dovrebbe migliorare, perchè saranno scaduti i 14 giorni, e al tempo stesso domani 24 Marzo sarà il 14° giorno di lockdown imposto dal Governo. Una misura che si è rivelata provvidenziale, nella tempistica, nel limitare i contatti sociali proprio nel momento in cui al Sud i meridionali in fuga da Milano avevano portato il virus e avrebbero potuto diffonderlo nella popolazione se fossero andati in un pub, in uno stadio, ad un concerto. Invece da quando sono arrivati non sono usciti di casa, eccezione fatta per qualche abuso evidenziato dalle forze dell’ordine. Al Sud, la popolazione ha rispettato con grande senso di responsabilità le regole imposte dalle autorità. Le aziende hanno attivato lo smart-working, la macchina ospedaliera si organizzava per fronteggiare un’eventuale onda di malati nella speranza che non arrivassero, la gente ha vissuto con ansia e paura ed è rimasta chiusa dentro le proprie mura domestiche e ha evitato e limitato ogni tipo di contatto sociale.

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