Columbus Day bannato

Columbus Day bannato? Filitalia International non ci sta e risponde a James F. Kenney

Italiani Nel Mondo

Columbus Day bannato e Indigenous People’s Day istituito. Cosa accadrà alla memoria del navigatore genovese dopo l’ordine esecutivo emanato dal sindaco di Philadelphia? Filitalia International, con la comunità italo-americana assieme a quella residente nel Commonwealth della Pennsylvania e negli Stati Uniti d’America non ci sta e risponde a Kenney

Columbus Day bannato, questa sembra essere l’ultima idea del sindaco di Philadelphia, James F. Kenney. Nei giorni scorsi, il sindaco della città più grande della Pennsylvania ha emanato un ordine esecutivo per ridenominare il Columbus’ Day in Indigenous People’s Day. Nulla in contrario sul dedicare una giornata all’omaggio della popolazione indigena, ma non cancellando il Giorno di Colombo!

Columbus Day bannato? La risposta di Filitalia

Ebbene, la comunità italo-americana di Philadelphia, assieme a quella residente nel Commonwealth della Pennsylvania e negli Stati Uniti d’America non ci sta. A dar voce al gruppo di italiani all’estero ci pensa l’associazione filantropia italo-americana Filitalia International & Foundation e rende noti i fatti attraverso un comunicato stampa. La comunità italo-americana “considera l’ordine esecutivo del sindaco di Philadelphia Kenney di eliminare il Giorno di Cristoforo Colombo a Philadelphia come un obiettivo calcolato contro l’anima stessa degli italoamericani in questa nazione”, si legge nella comunicazione.

“Sappiamo che il sindaco Kenney e il suo staff sono stati informati da esperti del settore – continua il comunicato – tra cui la storica, antropologa, educatrice e autrice, professoressa Carol Delaney, assieme al ricercatore professionista, avvocato e autore di diritti civili, Robert F. Petrone, Esquire, e che le menzogne ​​diffamatorie contro Cristoforo Colombo accusato di essere un razzista / stupratore / mutilatore / assassino / maniaco genocida, le quali sono state le stesse a guidare l’ordine esecutivo del sindaco, non sono altro che miti e calunnie politiche che le fonti storiche primarie hanno decisamente smentito”.

Cosa è successo?

Per capire bene la situazione bisogna fare un passo indietro e tornare alla triste vicenda che coinvolse George Floyd. L’uomo afroamericano morì dopo essere stato immobilizzato da un’agente della polizia, che fu accusata di abuso di potere e di comportamenti razzisti. Nacquero numerosi movimenti antirazzisti che, tra le altre cose, presero di mira statue dall’importante valenza storica, interpretate, secondo un revisionismo attuale, come un abuso a danno dei popoli indigeni. Tra i volti storici più grandi assaltati figura Cristoforo Colombo. Dopo quegli eventi, molti personaggi politici americani decisero di cambiare le cose, spesso rimuovendo statue, in altri casi, oscurandone il ricordo. In alcuni casi è vero, le grandi persone che hanno fatto la storia possono avere più volti, ma erano, sono e resteranno simboli storici di fondamentale importanza che hanno contribuito allo sviluppo mondiale.

Colombo attivista per i diritti civili

“In realtà, come sottolineato da Petrone – si legge nell’ avviso di Filitalia – le fonti primarie stabiliscono categoricamente che Cristoforo Colombo sia stato il primo attivista per i diritti civili delle Americhe, sostenendo costantemente e insistentemente di garantire ai popoli tribali delle Indie occidentali pieni diritti e protezioni come cittadini spagnoli”. Conquistatore certo, ma nel rispetto delle popolazioni già presenti sui territori scoperti.

“L’attivismo per i diritti civili di Cristoforo Colombo includeva – spiega l’associazione italo-americana – tra molte altre nobili azioni: impegnarsi nella prima “ferrovia sotterranea” delle Americhe, per salvare i nativi Tainos dalla cattura, dalla schiavitù e dall’omicidio da parte delle tribù Carib e Canib; proibire l’asservimento e il lavoro forzato dei popoli indigeni delle Indie Occidentali dai nobili spagnoli che desideravano che costruissero i loro insediamenti; e richiedere con successo alla corona di Spagna l’emanazione della prima legislazione sui diritti civili nelle Americhe, garantendo per sempre un inespugnabile decreto della massima autorità che proteggeva gli indigeni, contro la loro riduzione in schiavitù o qualsiasi altro maltrattamento”.

Francisco de Bobadilla o Cristoforo Colombo?

Nella comunicazione giunta dall’associazione italo-americana fondata dal Dr. Pasquale F. Nestico nel 1987, si legge altresì che le azioni negative attribuite a Cristoforo Colombo sono state compiute, in realtà da Francisco de Bobadilla, il suo arcinemico. Il tutto avvenuto a causa di un fraintendimento portato avanti dai detrattori del navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova.

La reazione di Kenney, disprezzo per gli italo-americani?

“Dato che James Kenney è stato pienamente informato in innumerevoli occasioni – si legge nel comunicato – su quali siano le fonti storiche primarie e gli esperti che hanno collettivamente passato intere vite a studiarli hanno rivelato di Colombo come un eroe della cultura occidentale e dei diritti civili – anche in udienze pubbliche, municipali e attraverso una miriade di corrispondenze scritte – le sue azioni dimostrano più di un’ostinata ignoranza della verità. Dimostrano un assoluto disprezzo per gli italo-americani, un tentativo mirato di damnatio memoriae contro il nostro popolo e la nostra eredità e un ritorno all’italo-fobia che ha afflitto la nostra nazione statunitense tra la fine del diciannovesimo secolo e la prima metà del ventesimo secolo”.

“Gli Stati Uniti d’America sono arrivati ​​troppo lontano per regredire verso divisioni, bigottismo e settarismo etnico, promosse dall’ordine esecutivo di James Kenney. – Continua la nota stampa – La cultura occidentale ha portato al mondo l’etica e la morale giudaico-cristiana, la democrazia e la legge greco-romana e l’idea unica che tutti sono uguali agli occhi del loro creatore. I suoi eroi, come Cristoforo Colombo, dovrebbero essere riconosciuti e venerati”.

Indigenous People’s Day

E riguardo all’Indigenous People’s Day l’associazione dice: “La comunità italo-americana accoglie volentieri l’istituzione di una Giornata del popolo tribale a Filadelfia, come Cristoforo Colombo, il più grande sostenitore dei popoli tribali delle Indie Occidentali, avrebbe desiderato. Chiediamo, tuttavia, che una tale festività municipale non sostituisca il Columbus Day, ma goda di un suo giorno separato in modo che il più grande eroe del XV e XVI secolo, l’Alto Ammiraglio e Governatore Cristoforo Colombo, possa essere onorato come merita”.

Columbus Day bannato? Richiesta di revoca dell’ordine esecutivo

“La comunità italo-americana a Philadelphia, nel grande Commonwealth della Pennsylvania e in tutti gli Stati Uniti d’America, nell’interesse del nostro sistema democratico e della nostra unica nazione sotto Dio – termina il comunicato di Filitalia International – chiede che l’amministrazione Kenney revochi l’ordine esecutivo di eliminare e rinominare il Christopher Columbus Day. Qualsiasi inadempienza costituisce un fallimento di James Kenney nel governare moralmente e democraticamente e lo collocherà tra i bugiardi, cattivi e misantropi della storia”.

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Pamela Cioffi

Ciao a tutti! Sono Pamela, ho 25 anni e frequento il corso di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all'Università degli Studi del Molise. Ho scelto di dedicare quest'anno all'Italia, come volontaria del Servizio Civile Universale e ho aderito con entusiasmo al progetto Molise Noblesse. Prendervi parte mi ha permesso, tra tante cose, di essere stagista per il quotidiano internazionale UMDI. Grazie alla maturità scientifica, mi sono appassionata alla conoscenza del mondo, adoro l'Arte, la Cultura e la Scienza. La curiosità mi spinge a conoscere sempre nuove cose. Sono amante della lettura e dei viaggi.