Simbolo della Tv dal 1958 al 1994. Nel 1990 lasciò temporaneamente il suo ruolo, per occuparsi dell’ufficio stampa della Rai. Era molto corteggiata: addirittura da un direttore dell’Inps
Addio ad una delle “Signorine Buonasera” della Rai: Anna Maria Gambineri. Nata nel 1936, è stata un’annunciatrice televisiva, dal 1958 al 1994. Malata da tempo, è deceduta a Roma all’età di 81 anni. Per via della sua capigliatura fluente e chiara, le fu attribuito il nomignolo vezzeggiativo di Nuvola bionda. Il suo debutto risale al 1957, come concorrente, assieme ad un’amica, del Gioco dei mimi inserito in Telematch, condotto da Silvio Noto ed Enzo Tortora. Per molti anni fu la voce del segnale orario della sera. Preceduta solo da Nicoletta Orsomando, Rosanna Vaudetti e Maria Grazia Picchetti, nel 1990 lasciò temporaneamente il suo ruolo, per occuparsi dell’ufficio stampa della RAI, con l’incarico di addetta alla promozione dei programmi e alle pubbliche relazioni, ma poco tempo dopo è tornata a svolgere anche la sua mansione storica di annunciatrice, fino al 1994.
Insieme alle sue colleghe aveva instaurato un rapporto di profonda amicizia: “Quando si è incendiata la casa – ha dichiarato Maria Giovanna Elmi – mi ha aiutato tantissimo, è stata vicina”. “Grande personaggio – ha affermato invece Roberta Giusti – Era l’unica capace di rompere l’atmosfera. Quando la Orsomando arrivava e non salutava, lei si girava: “Nicoletta, non ci vedi?”. Era una grande conquistatrice, aveva un flirt dietro l’altro”. Le annunciatrici della Rai sono state, fino al 2016, una sorta di “accompagnatrici” degli italiani, delle dive del piccolo schermo. “Prendevamo lo spettatore per mano, lo guidavamo nella vasta offerta dei programmi televisivi – raccontava Maria Giovanna Elmi, la “fatina bionda” – La caratteristica più importante era la capacità di entrare in sintonia con il pubblico, di creare un feeling, un contatto con lo sguardo e trasmettere una sensazione rassicurante”. Una curiosità: le annunciatrici erano corteggiatissime. Anna Maria Gambineri raccontava divertita di un direttore dell’Inps che la corteggiò in modo bizzarro: “Per lungo periodo, ogni mattina, mi faceva trovare la borsa della spesa sotto casa”.
Di Giuseppe Priolo
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