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Addio a Marco Pannella, guerriero della politica italiana

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Marco Pannella è morto in una clinica privata a Roma, dove era ricoverato da mercoledì sera. Lo storico leader del Partito Radicale, considerato uno dei politici più importanti e influenti della storia Repubblicana dell’Italia, aveva 86 anni e da tempo era malato di cancro.

L’Italia dice addio a Marco Pannella. Lo storico leader dei Radicali è scomparso ieri, all’età di 86 anni, in una clinica di Roma dopo aver trascorso le ultime settimane nella sua abitazione al fianco dei suoi amici più stretti, i vecchi compagni di un tempo. Protagonista delle mille battaglie per i diritti politici e civili, Pannella, resterà nella storia della politica italiana del ‘900. Costretto negli ultimi mesi a saltare le sue quotidiane tappe in via Torre Argentina per via della sua malattia, il leone era costretto a restare in casa dove, con il passare dei giorni, si susseguivano le visite di politici di ieri e di oggi, di cantanti, uomini di cultura, vecchi amici e a fianco della sua amata moglie Mirella Parachini. Aveva un tumore al fegato e uno ai polmoni ma, nonostante il graduale peggioramento della malattia, Pannella non ha mai perso la sua energia vitale. “Ha resistito in questi tre mesi soffrendo ma anche regalando agli altri e a sé stesso momenti di gioia. Scherzava dicendo che ‘l’erba cattiva non muore mai’ ed era comunque attaccato alla radio. E si incazzava pure”, è il racconto di Rita Bernardini che, con Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti, Alessandro Capriccioli, Matteo Angioli e Laura Harth, ha vegliato sugli ultimi momenti di vita del leader Radicale. Al loro arrivo, Pannella dormiva. Era sedato e era stato proprio lui a chiederlo dicendo ‘aiutatemi’, racconta Bernardini ribadendo come il ‘vecchio leone’ abbia lottato fino all’ultimo. E, osserva commossa, “ora fa impressione non vederlo più reagire, o parlare”. Nella clinica di via Tagliamento è stato un continuo viavai di amici e politici. La commozione è stata forte, la sensazione è che, per dirla come Giuliana Graziani, militante radicale di lungo corso, con la morte di Pannella “si è chiusa un’epoca”.

A dare gli ultimi saluti a marco Pannella c’erano il segretario Radicale Riccardo Magi e Mina WelbyBobo Craxi e Fausto Bertinotti e l’ex presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, che ha ricordato il legame fortissimo tra Pannella e il mondo ebraico. Tutti gli altri potranno salutare Pannella alla camera ardente allestita a Montecitorio dalle 15. Mentre nella notte tra venerdì e sabato una lunga veglia al partito segnerà la vigilia dell’ultimo saluto allo storico leader: sabato tra la gente a Piazza Navona, la “piazza di tante battaglie”. La salma di Pannella sarà portata nella sua città natale, Teramo, e lì sarà sepolto. Di Pannella resterà l’immensa eredità delle battaglie messe in piazza: da quella per il divorzio a quella per la legalizzazione delle droghe leggere, da quella per il miglioramento delle condizioni dei detenuti a quella contro la fame del mondo. Manifestazioni, provocazioni, oltre 100 scioperi della fame, infiniti monologhi via radio hanno segnato la vita politica di un leader che, tra l’altro, fu il primo a indicare Oscar Luigi Scalfaro come il più adatto alla presidenza della Repubblica, salvo poi pentirsene. “Un protagonista mai legato al potere, che è riuscito a cambiare il Paese da minoranza”, ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella quasi sfiorando il rammarico che c’è tra i compagni più vicini al leader radicale: quello di non aver avuto mai incarichi di governo e, alla fine, di non essere neppure stato nominato senatore a vita. “Un leone della libertà”, è l’omaggio del premier Matteo Renzi, che ha interrotto la conferenza stampa con il suo omologo olandese per rendere omaggio a Panella.

Alfiere dei diritti individuali e antesignano della disobbedienza civile, Pannella è stato anche una figura controversa, capace di attirare tra i radicali i giovani contestatori degli anni settanta e poi, vent’anni dopo, di allearsi con Berlusconi. Ma nessuno direbbe che è stato opportunista. Sovversivo, rivoluzionario, per Marco Pannella era importante far vincere le sue idee. Tutti ricordano quando si fece arrestare per aver fumato uno spinello in pubblico nel 1975. Anche la sua vita privata è stata fuori dagli schemi: “Sono legato da 40 anni alla mia compagna Mirella, ma ho avuto tre o quattro uomini che ho amato molto. E con lei non c’è stata mai nessuna gelosia”. Nessun figlio dalla moglie; ma forse più d’uno, per sua stessa ammissione, sparsi in giro per l’Italia, frutto dei suoi amori giovanili. I successi li ha costruiti con due armi: le sue parole e il suo corpo. Era lui il “signor Hood” di una canzone che gli aveva dedicato Francesco De Gregori: “con due pistole caricate a salve e un canestro pieno di parole”.

Ed Emma Bonino, amica di una vita, intervenendo a Radio Radicale, lo ricorda così: “Mancherà a tutti penso persino ai suoi avversari Marco Pannella molto amato ma poco riconosciuto nei suoi meriti in questo paese che tanto gli deve. Credo che ora molti dovrebbero riflettere, ora che non è più in vita, sui suoi meriti e la sua presenza nella storia di questo Paese”.

Marta Ucciferri

Redazione Umdi Luana

sono di San Polo Matese ed ho 28 anni. Nella vita sono mamma a tempo pieno di un bambino di 3 anni e mezzo! Sono diplomata in Scienze Sociali, e iscritta al terzo anno di Lettere e Beni Culturali. Amo la natura, e il periodo primaverile è il mio preferito. Ho molti hobby, di fatti lavoro ad uncinetto, punto croce e pannolenci! Sono appassionata di arte, e ammiro in particolar modo Canova.