Genocidio Srebrenica, Farnesina commemora le vittime a 25 anni dall’accaduto. Rispetto e riconoscimento per un futuro migliore
Genocidio Srebrenica, commemorazione de la Farnesina per il 25esimo anniversario. L’AISE, Agenzia Internazionale Stampa Estero, rende noto che sabato 11 luglio sono state commemorate le vittime del genocidio di Srebrenica. Durante l’evento la Farnesina ha rivolto preghiere e messaggi di solidarietà ai parenti delle vittime. Cos’è successo a Srebrenica? Il genocidio è avvenuto dal 6 al 25 luglio del 1995 durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina. Furono massacrati 8.000 musulmani bosniaci da un’unità dell’Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina in quella che era stata dichiarata dall’ONU come zona protetta.
Genocidio Srebrenica, Farnesina commemora le vittime
“A distanza di 25 anni è fondamentale assicurare piena giustizia – si legge in una nota del Ministero degli Affari Esteri, continua – commemorare Srebrenica è un imperativo morale per chi sostiene la pace e il rispetto dei diritti umani, coltivare la memoria è essenziale per evitare il ripetersi di simili tragedie. Il rispetto collettivo e il riconoscimento sono la base su cui costruire un futuro migliore e i cardini della cooperazione regionale”. “Nella loro domanda di pace e prosperità i cittadini della Bosnia ed Erzegovina possono contare sul forte sostegno e sulla salda amicizia dell’Italia” – termina così il messaggio de la Farnesina.
Eventi seguiti al genocidio
Nel 2007, la Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che non si trattava di un massacro, bensì di un genocidio, commesso con l’obiettivo di distruggere il gruppo etnico dei bosgnacchi. Tra i vari condannati figurano Ratko Mladić, generale alla guida della truppa colpevole dell’atrocità, e Radovan Karadžić, all’epoca presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, sono stati condannati in due momenti diversi dal Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia, il primo all’ergastolo ed il secondo a 40 anni di reclusione. La Corte penale internazionale dell’Aia ha poi esteso la pena dell’ergastolo anche al generale.
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