Il piccolo Ethan è tornato a casa: dopo una settimana di angosce la sua prigionia è terminata. È morto, invece, il suo sequestratore, Jimmy Lee Dykes
Un’angoscia durata sette giorni quella vissuta dal piccolo Ethan e dalla sua famiglia, in Alabama. Una settimana fa, infatti, per motivi apparentemente inesistenti Jimmy Lee Dykes, reduce del Vietnam, è salito sullo scuolabus sul quale viaggiava anche il piccolo, affetto da sindrome di Asperger, ha ucciso il conducente del mezzo ed ha rapito Ethan. Le Forze dell’Ordine hanno individuato il luogo nel quale il 65enne deteneva Ethan e, senza tergiversare troppo, hanno fatto irruzione nel bunker ed hanno aperto il fuoco. Il piccolo ostaggio è stato liberato, è stato accompagnato in ospedale per accertamenti ma le sue condizioni di salute sono generalmente buone. Destino diverso quello del rapitore che, stando a quanto riportato dalla Cnn, sarebbe morto sotto i colpi delle armi da fuoco della polizia. I motivi che hanno indotto Jimmy Lee Dykes a rendersi protagonista di un gesto tanto assurdo quanto potenzialmente pericoloso restano un mistero: per cercare di scoprirlo, gli investigatori dovranno sondare nel suo passato, nella sua famiglia. Ciò che più conta è che il piccolo Ethan sia tornato tra le braccia della sua famiglia, che per una settimana intera ha vissuto nell’angoscia di non poterlo vedere mai più.
Di Angela Perrella
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