A scuola senza mascherina. Il governo fa dietrofront

A scuola senza mascherina. Il governo fa dietrofront

Scuola/Università/Sanità

A scuola senza mascherina per gli studenti dai 6 anni in poi, mentre gli insegnanti dovranno indossarla obbligatoriamente. Preoccupazione per il certificato dei lavoratori fragili per i docenti

A scuola senza mascherina per gli studenti dai 6 anni fino alla maturità. Ciò sarà possibile grazie al distanziamento dei banchi monoposto di un metro. Il governo fa dietrofront rispetto alle dichiarazioni dei giorni scorsi. Sarà il Comitato Tecnico Scientifico a chiarire con precisione le regole sull’utilizzo delle mascherine. Secondo quanto riferito fin ora, gli studenti avranno l’obbligo di indossarla per entrare e uscire da scuola, per andare in bagno o in mensa e durante l’intervallo. Al contrario invece, per gli insegnanti sarà obbligatorio indossare la mascherina chirurgica o quella trasparente, sempre, anche durante le lezioni. Si teme, però, che i dispositivi di sicurezza non siano disponibili entro la riapertura della scuola. Il Cts ha deciso anche che nel caso ci sia un peggioramento della situazione, potranno essere previste in base alla zona, diverse misure di sicurezza. Inoltre è stata lanciata l’idea, dalla federazione degli infermieri, di inserire circa 8000 infermieri nelle strutture scolastiche.

A scuola senza mascherina, i docenti potranno toglierla durante le spiegazioni

Sarà possibile, per gli insegnanti, togliere la mascherina mentre spiegano, grazie alla distanza di due metri tra la cattedra e il primo banco. Molti si chiedono, però, come ci si dovrà comportare se qualche alunno avesse bisogno di aiuto, in quel caso il docente potrà avvicinarsi rigorosamente con la mascherina anche se il bambino non la indossa ed è importante che si lavi le mani dopo averlo aiutato. Uno dei tanti timori, riguarda i ragazzi delle classi superiori, che sono coloro che al di fuori della scuola hanno maggiori contatti con altre persone e potrebbero diffondere il Covid più facilmente, per questo è richiesta almeno l’autocertificazione, dai presidi, per accertarsi che i giovani non abbiano avuto contatti con persone positive al virus o in quarantena.

E i lavoratori fragili?

I docenti dovranno presentare il certificato come “lavoratori fragili” ed è ciò che preoccupa i presidi. Infatto sia i prof che alcuni del personale Ata hanno deciso di chiedere la possibilità di lavorare da remoto, grazie alla didattica a distanza. Saranno il ministero dell’Istruzione, quello della Salute e quello della Pubblica Amministrazione e il medico della Asl o il servizio dell’Inail.

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Fabiana Carbone

20 anni, diplomata al Liceo delle Scienze Umane- economico sociale. Impegnata come volontaria nel Servizio Civile Universale, progetto Molise Noblesse. Ho seguito un corso da giornalista presso la Scuola di Giornalismo UMDI. Amo gli animali. Ho un cane e un gatto. Sono molto paziente, sempre allegra e positiva. E mi cimento con curiosità nella scrittura!

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