73 morti per una partita di calcio

73 morti per una partita di calcio

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È accaduto ieri in Egitto, a Port Said. Sospesa a tempo indeterminato la serie A del Paese

Sembra una storia assurda, eppure è ciò che è avvenuto ieri durante l’incontro disputato tra l’ al-Masri e l’ al-Ahly: alla fine della partita di calcio, che ha visto sconfitta la squadra dell’ al-Masri, i tifosi sono scesi in campo, invadendolo, per gettare qualunque oggetto ai calciatori avversari e ai loro sostenitori, ritenendoli responsabili della sconfitta della propria squadra del cuore. Poi le violenze e gli scontri. È stato necessario l’intervento delle forze armate che, tramite elicotteri, hanno portato in salvo i calciatori. Contemporaneamente, allo stadio della capitale egiziana, il Cairo, è scoppiato un incendio in seguito alla decisione del direttore di gara di sospendere la partita tra il Zamalek e l’Ismaili. Secondo le prime testimonianze, una volta che i giocatori sono stati portati via dagli elicotteri, gli scontri tra tifosi e forze dell’ordine sono proseguiti all’esterno della struttura sportiva, dove si è scatenato il caos più totale. Il bilancio è drammatico: 73 morti e 47 persone arrestate per questa violenza inaudita. La causa della morte è stata principalmente la calca. Intanto la federazione calcistica egiziana ha sospeso a tempo indeterminato tutte le partite della Premier League, la Serie A egiziana. Qui non si tratta di tifo agonistico, ma di violenza gratuita ed inaudita. Sono cose che, soprattutto negli stadi di calcio in cui sono presenti anche donne e bambini, non dovrebbero assolutamente verificarsi.

Di Mary Poppins

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Manuela Canzona

23 anni, laureanda in Scienze del Servizio Sociale presso l'Università degli Studi del Molise, diploma in Liceo delle Scienze Umane economico-sociale, impegnata come volontaria nel Servizio Civile Universale, ho abbracciato il progetto Molise Noblesse Movimento per la Grande Bellezza. Sono una persona empatica e paziente. Mi piace viaggiare ed amo la natura.