Strage a Nizza. Durante la festa del 14 luglio un camion ha falciato la folla correndo a 80 chilometri all’ora. 84 morti, tra cui molti bambini, e circa 100 feriti
Doveva essere un giorno di festa e invece, la celebrazione del 14 luglio, giorno che consacra la libertà del popolo francese, si è trasformata in una notte di terrore e morte. E’ successo a Nizza: alle ore 22.30 un camion che si aggirava nella zona di Promenade des Angleis, lungomare della città, ha investito la folla uccidendo 84 persone. Il mezzo pesante ha percorso 2 kilometri, dapprima a 50 km/h e poi raggiungendo una velocità di 80Km/h, guidando a zig zag e investendo più gente possibile, fino a quando l’autista è stato ucciso dalla polizia. All’intero del camion , sono state trovate armi e granate. Il numero dei feriti cresce di ora in ora, attualmente il bilancio è di oltre 100. Per ora non ci sono state rivendicazioni terroristiche, anche se sui social media i sostenitori dell’ISIS stiano dichiarando la responsabilità dell’attacco. La polizia sta esaminando le immagini della videosorveglianza cittadina per capire da dove sia esattamente partito l’attentatore. “Ho sfiorato la morte. Ho visto gente stritolata, teste insanguinate, membra staccate”, ha raccontato un testimone oculare. Il camion, ha detto lo stesso uomo, ancora sotto shock, “era un 18 tonnellate, un mezzo che è lungo 15 metri e andava a 80 km all’ora. Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone possibile, proprio come fossero dei birilli”. E’ il racconto di un giornalista del quotidiano Nice-matin, che si trovava sul lungomare quando il camion ha iniziato la sua folle corsa contro la folla.
La strage di Nizza è avvenuta vicino all’hotel Negresco: nella zona è stato creato un perimetro di sicurezza e molte ambulanze, membri della polizia e militari sono arrivati rapidamente sul posto. Alcuni tassisti hanno dato gratuitamente dei passaggi alle persone che si trovavano nella zona dove c’è stato l’attacco e molte persone hanno offerto la loro abitazione come rifugio temporaneo, usando l’hashtag #PortesOuverteNice sui social network. Facebook intanto ha attivato il safety check, che permette agli utenti che si trovano in un certo posto di dire ai loro contatti se “stanno bene”. François Hollande è tornato a Parigi da Avignone e ha convocato una riunione di emergenza al ministero degli Interni; in Francia è ancora in vigore lo stato di urgenza, che dovrebbe finire tra meno di due settimane, il prossimo 26 luglio. A Nizza è stata organizzata un’operazione della polizia nell’area dell’attacco e il presidente della regione Provenza – Alpi – Costa Azzurra, Christian Estrosi, ha invitato tutti a rimanere chiusi in casa. Le indagini sull’attacco sono state prese in carico dall’antiterrorismo francese.
Il presidente francese François Hollande ha detto che quello che è successo a Nizza ha tutti gli elementi per essere chiamato un attacco terroristico. Il portavoce del ministro degli Interni francese, Pierre-Henry Brandet, ha smentito che a ieri Nizza ci sia stata una situazione con degli ostaggi, come era stato precedentemente ipotizzato da alcuni siti online. Si è anche creato allarme per foto e video che mostravano un incendio vicino alla Torre Eiffel, a Parigi. La prefettura ha però smentito che sia stato un attacco o un fatto legato a quello che è successo a Nizza, e ha specificato che l’incendio è stato causato da un incidente che ha coinvolto un camion pieno di fuochi d’artificio e che si trovava sotto il Pont d’Iéna, un ponte di Parigi che attraversa la Senna e che collega il Trocadéro (sulla riva destra) alla Torre Eiffel (sulla riva sinistra).
Il ministro degli Interni italiano Angelino Alfano ha scritto di avere convocato per venerdì mattina alle 9 una riunione del Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo, un organo che riunisce la polizia giudiziaria e i servizi di intelligence e che serve per condividere e valutare le informazioni su minacce terroristiche interne e internazionali. Anche il presidente americano Barack Obama ha condannato “quello che sembra essere un terribile attacco terroristico”.
di Marta Ucciferri