Zona arancione mezza Italia ma il Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Piemonte ritengono di essere in regola per restare in zona gialla. Zona rossa per l’Abruzzo.
Zona arancione mezza Italia, per quanto riguarda il periodo 27 gennaio-9 febbraio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99. Oggi le regioni sapranno il colore che verrà assegnato loro a partire da domenica. Il rischio maggiore è che mezza Italia possa diventare zona arancione, ma il Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Piemonte ritengono di essere in regola per restare in zona gialla. Invece, la Valle d’Aosta potrebbe diventare zona bianca qualora venisse confermata per la terza settimana consecutiva l’incidenza di meno di 50 persone positive su 100 mila abitanti. Quello che sembra prestabilito pare essere il passaggio in zona rossa dell’Abruzzo, che ha già messo in lockdown le province di Pescara e Chieti.
Zona arancione mezza Italia. Umbria, Trento e Bolzano alta incidenza di contagi
Ieri l’Italia ha registrato oltre 10 mila nuovi casi di coronavirus e 347 vittime, con un tasso di positività che sale per il secondo giorno consecutivo, passando dal 4,1% al 4,8%. Per questo appare inevitabile il ricorso a chiusure e limitazioni, con la possibilità anche di ricalcare l’esempio dell’Abruzzo e individuare zone rosse localizzate nelle province. Restano solo Umbria e province autonome di Trento e di Bolzano le uniche aree italiane ad alta incidenza di contagi.
Delle sei a rischio arancione, ben quattro hanno annunciato di avere un Rt inferiore a 1 e quindi dentro l’area gialla. Qualche buona notizia arriva dal monitoraggio quotidiano dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, secondo cui a livello nazionale continua a calare il numero delle terapie intensive occupate da pazienti Covid.
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