Suona la campanella è l’ora della felicità. Ad scholam beati esse possumus. Come e perché essere felici a scuola, insegnando e imparando…e perché una buona scuola fa bene al territorio. Il merito del ministro Valditara, dalla schola del tempo libero al luogo in cui si cresce. Ci faremo ispirare da Goleman, Gardner, Rogers, Guilford, don Milani per trovare una via nostra alla felicità. Ingresso aperto a tutti quelli pronti a mettersi in gioco, a cambiare il punto di osservazione, ad incontrare le emozioni, la creatività, i talenti di grandi e piccini.
Suona la campanella è l’ora della felicità è il titolo dell’evento Molise Noblesse in programma a Bojano. Star bene a scuola significa creare le condizioni ideali, fisiche ed emozionali, un ambiente sereno, un rapporto equilibrato tra docenti e discenti. Ma, addirittura, parlare di felicità a scuola sembra un azzardo senza senso, senza seguito, senza speranze. E invece è proprio di felicità che si parla, con Molise Noblesse, il Movimento per la Grande Bellezza che mira ad educare i giovani al senso del bello, grazie ad un partenariato fecondo del Centro Studi Agorà, Filitalia International, UMDI e Ippocrates con ANIEF, associazione sindacale di categoria per il settore scuola, l’unico sindacato che ha difeso i lavoratori vessati, sospesi, demansionati, etichettati, durante la pandemia. L’evento ha il sostegno di tantissimi partner in Molise, in Italia e all’estero ed è sostenuto per Turismo è Cultura dalla Regione Molise.
Suona la campanella per parlare di felicità a scuola
E la felicità è di casa in UMDI Molise Noblesse. Dopo il successo dei precedenti incontri “Strategie di Felicità” e “Quasi quasi mollo tutto e divento felice”, nonché del convegno tenutosi alla Camera dei Deputati sulle Emozioni Libere e Par Condicio Emozionale arriva oggi un incontro speciale, “Suona la campanella è l’ora della felicità”, sottotitolo: “Ad scholam beati esse possumus. Come e perché essere felici a scuola, insegnando e imparando…e perché una buona scuola fa bene al territorio”, che si terrà domenica prossima, 26 marzo 2023, dalle 10.00 alle 12.00, presso la sede del quotidiano internazionale UMDI UN MONDO D’ITALIANI, in Piazza G. Paolo II a BOJANO.
Suona la campanella: il programma
Due ore per guardare all’istruzione con nuovi occhi. Dopo i saluti istituzionali e di Angelo Di Palma, presidente regionale Anief che ha voluto il corso a Bojano, l’introduzione di Mina Cappussi, direttore UMDI nonché docente, la Lectio di Franco Di Cecilia, Dirigente Scolastico in provincia di Avellino, formatore. Di Cecilia, fratello dell’altrettanto noto magistrato, si interessa di metodi di insegnamento, inclusione degli alunni Bes, relazione educativa, competenze emotive e soft skills. Ed è anche impegnato nelle Istituzioni. Ha ricoperto per 10 anni il ruolo di Sindaco. Attualmente è Consigliere Provinciale ad Avellino.
Una buona scuola è essenziale per il territorio
“Ci faremo ispirare da Goleman, Gardner, Rogers, Guilford, don Milani per trovare una via nostra alla felicità. – spiega Mina Cappussi – Chi ha detto che a scuola non si possa gioire letteralmente? Tutto sta a trovare una propria motivazione, una visuale, una chiave di lettura. Inoltre noi di Molise Noblesse siamo convinti che una buona scuola sia essenziale alla comunità, alla vita di ogni individuo, ma anche al territorio”. E sta qui la novità dell’incontro, l’istruzione come scoperta dei proprio talenti, per collocarci nel mondo con dignità, per educare ad apprezzare il territorio, ad individuare gli elementi caratterizzanti del luogo in cui siamo nati e operiamo, a valorizzarne le peculiarità, per realizzare quella formazione umana e culturale che è il cuore della scuola.
La schola come tempo libero e il merito del ministro Valditara
Il titolo dell’evento di domenica è completato dalla frase “Ad scholam beati esse possumus” “– continua Mina Cappussi –e faccio riferimento al termine greco schola, che significava inizialmente “tempo libero“. Ecco che torniamo al significato originario, che si è modificato nei secoli da “tempo libero” a “luogo in cui si trascorre la maggior parte tempo libero“, e dunque il luogo in cui si dissertava di filosofia, di scienza, di lettere, di arti. Insomma, la radice profonda di questa parola, che con un salto semantico attraversa i millenni, ci porta oggi a circoscrivere il luogo in cui ci si confronta, si impara la vita e si conosce se stessi, quel luogo “del merito” che porta avanti il ministro Giuseppe Valditara”. Ringrazio il prof. Di Cecilia per lo spunto offerto e per l’empatia con la quale veicola contenuti senza mai annoiare, anzi captando l’attenzione dell’aula nei nostri corsi a Bojano.
Suona la campanella chi è pronto a mettersi in gioco
Un appuntamento da non perdere, dunque, che vale il sacrificio di una domenica di primavera. Ingresso libero, aperto a tutti quelli pronti a mettersi in gioco, a cambiare il punto di osservazione, ad incontrare le emozioni, la creatività, i talenti di grandi e piccini.
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