Spaghetti con glifosato, una sostanza controversa che molti studi hanno collegato ad una serie di possibili disturbi per la salute umana ed anche a danni ambientali

Spaghetti con glifosato

Attualità

Spaghetti con glifosato, una sostanza controversa che molti studi hanno collegato ad una serie di possibili gravi danni per la salute umana e ambientali

Spaghetti con glifosato, sostanza fortemente sospettata di essere cancerogena, è in sintesi il risultato del recente test de Il Salvagente. Le quantità sono tutte ben al di sotto della norma, ma questo non basta e non rassicura i consumatori. Già alcune analisi del 2018 e nel 2019 avevano dimostrato la presenza, in molti marchi di pasta, di glifosato, una sostanza controversa che molti studi hanno collegato ad una serie di possibili, gravi danni per la salute umana ed anche a danni ambientali. Nel 2020 la situazione della pasta al glifosato è peggiorata. Due anni fa solo le paste di Eurospin e Lidl contenevano tracce di glifosato, ora invece sono 7 i marchi in cui sarebbe stato trovato. Tra il 2016 e il 2018, si è registrato un picco di attenzione verso il glifosato da parte dell’opinione pubblica. Erano usciti diversi studi e si era cominciato a parlare dei pericoli di questa sostanza per salute. I consumatori dunque hanno cominciato ad essere più attenti e orientano i loro acquisti verso marchi più rispettosi della salute e dell’ambiente.

Spaghetti con glifosato, il Salvagente ha preso in esame  20 marche di pasta

Il nuovo test effettuato da Il Salvagente ha preso in esame  20 marche di spaghetti con l’obiettivo di trovare tracce, non solo di glifosato, ma anche di altri pesticidi e sostanze controverse che entrano all’interno della pasta attraverso il grano. La pasta dei seguenti marchi: Garofalo (0,073 mg/kg), Divella (0,038 mg/kg)Lidl (0,037 mg/kg), Rummo  (0,023 mg/kg), Eurospin (0,018 mg/kg)Esselunga (0,012 mg/kg) avrebbe rivelato la presenza di tracce di glifosato, comunque entro i limiti di legge. Tutte producono spaghetti utilizzando anche grano straniero e, sempre secondo quanto riportato da Il Salvagente e da altre testate giornalistiche, potrebbe anche provenire dal Canada. (I grani di Rummo arrivano da Italia, Australia e Arizona) La certezza non c’è perché i produttori possono indicare in etichetta un generico provenienza “Ue” oppure “non Ue”.

La diffida di Rummo SpA

A tal proposito riportiamo brevemente il contenuto di una diffida giuntaci da parte di Rummo SpA, per tramite dei sui avvocati, la qualche precisa che “non risponde al vero che Rummo utilizza grano di provenienza canadese e che “la soglia per il “glifosato” prevista dalla legge è di 10 mg/kg, mentre le concentrazioni asseritamente rilevate nella pasta Rummo sono di 0,023 mg/kg, ossia 434 volte inferiori ai limiti di legge (sul punto, si precisa altresì che, a livello europeo, la dose quotidiana massima di  “glifosato” che può essere assunta senza conseguenze per la salute umana è fissata dall’EFSA in 0,5 mg per ogni kg di peso corporeo). Allo stesso modo, la soglia per il “deossinivalenoloprevista dalla legge è di 750 mcg/kg (200 mcg/kg per i bambini), mentre le concentrazioni asseritamente rilevate nella pasta Rummo sono di 97 mcg/kg, ossia 8 volte inferiori ai limiti di legge per gli alimenti destinati agli adulti e inferiori di oltre la metà ai limiti di legge per gli alimenti destinati ai bambini. Si aggiunga che i quantitativi di tali sostanze si riducono ulteriormente tra il 20% e il 30% con la cottura del prodotto, rendendo così la pasta Rummo del tutto sicura al consumo da parte di adulti e bambini”.

Rummo contesta anche le fonti scientifiche citate dalla testata giornalistica “Il Salvagente” ed i risultati delle analisi effettuate dalla stessa. “Al riguardo – scrivono gli avvocati dello Studio Legale Bordiga Xerri (Stefano Matteo Testa, Carlotta Lago, Francesco Bordiga)  –  deve infatti rilevarsi che, negli articoli de “Il Salvagente”, non si indicano neppure: (a) il laboratorio che avrebbe effettuato i test di rilevazione di tali sostanze; (b) i lotti di produzione dei campioni di pasta sui quali i test sarebbero stati effettuati; (c) le modalità tecnico/scientifiche utilizzate”.

Risulterebbero assenti altri pesticidi negli spaghetti Rummo, Agnesi, Esselunga, Garofalo, Lidl Combino. 

Anche gli spaghetti Agnesi, con grano 100% italiano, presentano tracce di glifosato, anche se, come la pasta Rummo e per gli altri campioni, ben al di sotto dei limiti di legge.

La replica di Agnesi accoglie lo stimolo a migliorare

Anche Agnesi fa presente che “le quantità che sono state rinvenute dal Salvagente su un nostro lotto di pasta sono più di 100 volte inferiori ai limiti di legge”. Ma non scaglia diffide, costruttivamente aggiunge: “Sebbene le quantità di glifosato siano più di 100 volte inferiori ai limiti di legge, questo non è quanto vogliamo per il nostro prodotto: la nostra azienda si distingue non solo per il gusto e la tenuta di cottura delle sue paste peraltro giudicate eccellenti, ma anche per la sua volontà di qualità ambientale. Per riuscire a garantire una pasta ‘glifosato zero’ abbiamo deciso da tempo di attivare un importante progetto che vedrà a breve la luce: inizieremo la produzione di pasta fatta esclusivamente da grano italiano da filiera, che troveremo sugli scaffali a gennaio, il che vuol dire controlli rigorosi dal campo alla tavola su tutti i lotti in arrivo e tracciabilità del seme dal campo alla vostra tavola. Tutti i lotti di semola che perverranno allo stabilimento saranno ulteriormente analizzati e controllati al fine di decretarne l’idoneità con particolare riferimento quanto alla presenza di glifosato“.

Livelli di glifosato entro i limiti di legge

Gli altri marchi interessati al test che ha rivelato tracce di glifosato e altre sostanze controverse hanno replicato a Il Salvagente specificando che i livelli rinvenuti sono ben al di sotto dei limiti di legge. Questo lo abbiamo ribadito fin dalle prime righe del nostro articolo, ma riteniamo che in ogni caso sia giusto, per i consumatori, conoscere la composizione di ciò che si acquista, per poter scegliere serenamente.

Al top La Molisana e  De Cecco

Gli spaghetti migliori, dall’analisi sulla presenza di glifosato e altri diserbanti e altri contaminanti, condotta da Il Salvagente sarebbero risultati quelli della Molisana (fondata nel 1912 in Molise dalla famiglia Carlone), che assieme a De Cecco ha ottenuto 10 punti, seguite da Coop,  Alce Nero, La Marca del Consumatore (9), seguite da NaturaSì e Giromoloni. Escono bene dal test anche Barilla e Voiello (7)

E il deossinivalenolo

Il test ha trovato anche la presenza di micotossine in alcuni campioni di pasta. In particolare la presenza di Deossinivalenolo, DON, pericoloso soprattutto per i bambini. Relativamente a questa micotossina, questi i risultati del test de Il Salvagente: Agnesi 351 mcg/kg, Lidl Combino 328 mcg/kg, Garofalo 241 mcg/kg, Divella 124 mcg/kg, Rummo 97 mcg/kg, Esselunga 57 mcg/kg, Eurospin 46 mcg/kg.

Spaghetti per adulti?

L’acronimo Don, anche conosciuta come “vomitossina” indica una micotossina particolarmente pericolosa per i bambini: tutti i test effettuati hanno dato valori al di sotto del limite di legge previsto per gli adulti (750 mcg/kg). In tre casi, ovvero gli spaghetti Garofalo, Agnesi e Lidl, le concentrazioni sarebbero risultate superiori al limite previsto per i bambini sotto i tre anni, pari a 200 mcg/kg).

Risulta sempre più difficile acquistare una pasta pulita per noi e per i nostri bambini. E per “pulita” non intendiamo al di sotto dei limiti previsti dalla normativa (che quelli, come abbiamo più volte avuto modo di ripetere, sono ampiamente rispettati), ma esente da sostanze che potrebbero essere pericolose. Possiamo pretendere, come consumatori, che non vi siano nemmeno “tracce” di glifosato, micotossine e via dicendo?

Il Salvagente

Infine “Il Salvagente” è autorevole rivista arrivata in edicola nel 1989 come supplemento settimanale a l’Unita’. Dal 1992 esce autonomamente in edicola ogni giovedì. Dal 1993 il settimanale è di proprietà della omonima cooperativa editoriale di giornalisti e poligrafici che hanno acquistato e rilevato l’azienda e la testata. Dal 2015 autorizzata dal Tribunale di Roma per l’Editoriale Novanta, si fregia di essere “leader nei test di laboratorio contro le truffe ai consumatori“.

Leggi altro

Miriana Meffe

19 anni, diplomata al liceo delle Scienze Umane-Economico Sociale. Attualmente impegnata come volontaria nel servizio civile universale. Amo la natura e la libertà. Mi sono appassionata alla scrittura grazie all’esperienza nella redazione del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani.