Pandemia da Coronavirus: come ti azzero la Giunta. Toma si assicura i numeri in Consiglio

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Pandemia da Coronavirus con sorpresa! Ma dove vai Donato se la Giunta non ce l’hai? Gli assessori torneranno ad essere per un pugno di giorni dei semplici consiglieri, chiamati a dimostrare fedeltà al delfino. Gli Yes man non provano nemmeno a fingere sbigottimento, la messinscena è ben orchestrata, con il coronavirus che offre un momento quanto mai opportuno per operare in silenzio i grandi capovolgimenti. Nel cappello a cilindro da prestigiatore, Donato Toma ha inserito nottetempo l’eliminazione della legge che prevede la surroga dei consiglieri regionali. Porta nel petto un cuore da ragionerie formato all’istituto tecnico commerciale Pilla di Campobasso. E da buon ragioniere i conti li sa fare bene

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Pandemia da Coronavirus e Giunta Regionale del Molise azzerata. Con un colpo di mano non previsto il presidente del Molise, Donato Toma, ha spazzato via assessori e deleghe. Erano le 22.30 di una “normale” pandemia da coronavirus Covid-19 che ha chiuso in casa tutta l’Italia, quando l’Ansa ha battuto la notizia. Ed è successo il finimondo, peggio della quarantena forzata! Ma dove vai Donato se la Giunta non ce l’hai? Verrebbe da dire se non avessimo l’esperienza quarantennale della Democrazia Cristiana. I voti si racimolano a tavolino, giocando d’astuzia. E in previsione c’è il voto al Bilancio, un atto fondamentale, decisivo per la stessa tenuta del governo regionale. E allora che si fa per dormire su sette cuscini, avrà pensato Toma? Niente di più semplice: azzero, cambio la legge, mi assicuro i voti al Bilancio, poi a chi è stato fedele nel voto lo nomino di nuovo assessore, questa volta con diritto di voto, mi tolgo dalle scatole i surrogati e tengo in pugno i membri dell’esecutivo con le dimissioni in bianco, già pronte. Niente di nuovo sotto il sole. La Politica italiana l’ha sempre fatto. Ma questo ci preoccupa, e non poco, perché ci sbatte in faccia la cruda realtà: il coronavirus, il contagio, i morti, le zone rosse punitive, la quarantena, le mascherine, le distanze, baci e abbracci vietati non ci hanno insegnato proprio nulla. Tutto tornerà come prima. Anzi, è già prima! E’ flashback!

PANDEMIA DA CORONAVIRUS, GIUNTA SCOMPARSA, CHE E’ ACCADUTO

Giunta azzerata? E’ successo in tutta fretta, ma era già tutto stabilito. Alle 17.30 la riunione di Giunta in collegamento a distanza, la base logistica in via Genova a Campobasso. Presidente e assessori discutono degli argomenti all’ordine del giorno, ma la frenesia si tocca con mano. Sanno tutti che dovranno accettare la cancellazione del ruolo nell’esecutivo, tornare ad essere per un pugno di giorni dei semplici consiglierichiamati a dimostrare fedeltà al delfino. Gli Yes man non provano nemmeno a fingere sbigottimento, la messinscena è ben orchestrata, con il coronavirus che offre un momento quanto mai opportuno per operare in silenzio i grandi capovolgimenti. Nemmeno le minoranze sono pronte a ruggire. L’operazione si compie quasi “alla luce del sole” perché in effetti il sole è tramontato da un pezzo quando Toma fa le dichiarazioni all’Ansa. Al segnale convenuto Vincenzo Cotugno, Vincenzo Niro, Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio rassegnano le proprie dimissioni in risposta all’invito ufficiale del governatore. Tutti tranne uno. Luigi Mazzuto non ci sta, quelle dimissioni non le presenta, ma viene comunque revocato col decreto di azzeramento del governatore. Qualcosa non ha funzionato negli incontri preparatori al golpe, o forse le mancate dimissioni fanno parte del gioco, tanto per creare una parvenza di dissenso e rassicurare chi potrebbe ipotizzare un disegno, dietro l’azzeramento improvviso.

COMANDANTE SENZA ESERCITO, FA VOTARE IL BILANCIO, CAMBIA LA LEGGE E FA IL COLPO DI STATO

Senza una Giunta a supportarlo, Toma dovrebbe presentarsi lunedì in consiglio regionale con in mano una richiesta di integrazione dell’ordine del giorno. Nel cappello a cilindro da prestigiatore, Donato Toma ha inserito nottetempo l’eliminazione della legge che prevede la surroga dei consiglieri regionali. La surroga è quel meccanismo che, quando un consigliere viene nominato assessore, consente il subentro del primo dei non eletti con il raddoppio dei costi a carico della popolazione del Molise, costretta ai sacrifici per mantenere i giochi. Gli assessori, una volta accettato l’incarico, non hanno il diritto di voto riservato ai semplici consiglieri. Con l’approvazione dell’ordine del giorno targato Toma andrebbero fuori dal consiglio i surrogati, vale a dire Massimiliano Scarabeo, Antonio Tedeschi, Nico Romagnuolo e Paola Matteo. Ma intanto gli ormai ex assessori possono votare per il Bilancio, con buona pace di chi sperava di far mancare i numeri al governo per farlo cadere. A questo punto Toma potrebbe rinominare la stessa Giunta, ma questa volta i componenti avrebbero diritto di voto, essendo stata abolita la legge di surroga. In questo modo il presidente avrebbe il controllo sul Consiglio, potendo contare sui fedelissimi, su coloro che rischiano di finire “disoccupati” e su tutti coloro che hanno stilato programmi differenti in previsione della caduta del governo e delle successive elezioni. Ma l’ex assessore alle Finanze del Comune di Bojano, prima che rinomato Dottore Commercialista, porta nel petto un cuore da ragionere formato all’istituto tecnico commerciale Pilla di Campobasso. E da buon ragioniere i conti li sa fare bene, e anche il gioco delle tre carte: (Iorio docet) chi vince e chi perde. Signori fate il vostro gioco, tanto vinco io!

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