Maltrattamenti animali Grana Padano replica al video shock di Essere Animali

Maltrattamenti animali Grana Padano replica al video shock di Essere Animali

Ambiente Attualità

Maltrattamenti animali Grana Padano decide di vigilare sulle condizioni di vita delle mucche e dei vitelli e dirama una nota in replica al video shock precisando che il controllo compete esclusivamente alle autorità sanitarie preposte o ai Carabinieri dei NAS. Insiste con i Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole, spiega che le immagini in questione hanno provocato un ingentissimo danno di reputazione e di affezione del consumatore al formaggio e al marchio Grana Padano DOP

Maltrattamenti animali Grana Padano ribadisce il proprio no e promette di sfrondare la numerosa platea di “contributors” alla luce di quelle che sono le evidenze documentate, ossia allontanando allevatori che non rispettano gli animali. A seguito del nostro articolo del 1 ottobre a firma di Lisa Iacovantuono (LEGGI QUI) che riprendeva l’orrore in una stalla del bresciano e di quello del 23 luglio a firma di Luna Moscatiello, che aveva filmato maltrattamenti in Piemonte (GUARDA IL CONTRIBUTO), arriva, puntuale, la richiesta (molto cortese, per la verità) di chiarimento da parte del Consorzio Grana Padano, eccellenza italiana conosciuta nel mondo. Ovviamente, nel rispetto della regola UMDI di dare spazio sempre alle posizioni più diverse, la nota viene pubblicata integralmente.

Maltrattamenti animali Grana Padano replica

“Il Consorzio Grana Padano – leggiamo nella nota – prende le distanze da qualunque soggetto si sia reso o si renda protagonista di azioni deprecabili come quelle mostrate nel video pubblicato in data 29 settembre 2021 da “Essere Animalisui suoi canali social, che non rappresentano assolutamente il modus operandi del Consorzio e dei suoi associati. Tali immagini fanno riferimento ad una stalla che è stata oggetto di verifica da parte delle autorità sanitarie preposte durante la loro attività di controllo ed in proposito il Consorzio Grana Padano tiene a precisare che, avendo avuto sentore di irregolarità, aveva già provveduto in via cautelativa a sospendere i servizi di marchiatura delle forme prodotte con latte di tale stalla”.

Il controllo compete alle autorità sanitarie e al Nas

“Il tema del benessere animale – prosegue il Consorzio – ed il controllo delle tematiche sanitarie non è, per legge, di Responsabilità, né del Consorzio, né del CSQA (organismo pubblico deputato ai controlli sulla DOP Grana Padano) bensì compete esclusivamente alle autorità sanitarie preposte o ai Carabinieri dei NAS”.

Una soluzione a breve

“Il Consorzio invece chiede alle istituzioni da tempo che tale ambito possa essere contemplato all’interno del Disciplinare, permettendo in questo modo di poter agire in maniera ufficiale ed efficace anche su aspetti di benessere animale. In tale direzione il Consorzio sta insistendo con i Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali e confida in una soluzione entro il mese di Dicembre di quest’anno”.

Accostamento sbagliato

“Ciò nonostante – incalza la nota – si sottolinea che da anni il Consorzio richiede ai caseifici, suoi unici interlocutori, di voler costantemente sensibilizzare e controllare le stalle loro conferenti all’applicazione delle migliori pratiche di attenzione al benessere animale”.

“Parallelamente il Consorzio tiene a precisare che il caso rappresentato nelle immagini in questione non può e non deve assolutamente essere considerato come rappresentativo della filiera produttiva del formaggio Grana Padano DOP e che l’accostamento della DOP Grana Padano a soggetti non rispettosi degli animali è quanto di più sbagliato e distante dalla cultura e dall’impegno quotidianamente espressi da tutti gli operatori della filiera.

4000 stalle certificate: pronti ad aprirle a campione

“Il Consorzio – fanno sapere – desidera far toccare con mano la vera dimensione delle stalle e dei caseifici che rendono grande questa eccellenza italiana: aprire a soggetti terzi ed imparziali 100 stalle estratte a sorte dall’elenco delle 4.000, per avere chiara e diretta percezione delle modalità di allevamento e del benessere animale attuale”.

C’è poco da strumentalizzare

Sull’ultimo paragrafo della missiva del Consorzio sinceramente ci sentiamo di dissentire. L’ente parla di utilizzo strumentale del video, ma c’è poco da strumentalizzare quando sono le immagini a parlare. Il Consorzio parla anche di danni di reputazione e di pesanti conseguenze economiche sulla filiera. Ne siamo consapevoli, ma il danno economico e di immagine non potrà mai equiparare le terribili sofferenze inflitte agli animali. E non sono casi isolati. Chi è deputato per legge a verificarne le condizioni deve intervenire immediatamente, dato che già a luglio avevamo segnalato un caso analogo (LEGGI L’ARTICOLO DEL 23 LUGLIO SULLE INVESTIGAZIONI ESSERE ANIMALI).

Maltrattamenti animali Grana Padano parla di danno di reputazione

“Infine – chiude la nota del Consorzio per la tutela del Grana Padano –  si desidera sottolineare come un utilizzo strumentale di questo video causerebbe senza dubbio un ingentissimo danno di reputazione e di affezione del consumatore al formaggio e al marchio Grana Padano DOP, danno del tutto ingiustificato ed immeritato, ma che non mancherebbe di avere inevitabili, pesanti, conseguenze anche economiche per tutta la filiera coinvolta, che conta 143 caseifici produttori e 3.985 stalle certificate per produrre latte destinato al formaggio Grana Padano DOP”.

Umdi si schiera dalla parte dei più deboli

Ringraziamo il Consorzio Grana Padano per l’impegno mostrato nel perseguire il benessere animale. Un Mondo d’Italiani è da sempre schierato in difesa di chi non ha voce, dei più deboli. Fin dalla fondazione della testata abbiamo ribadito la necessità e l’urgenza di cancellare radicalmente lo sfruttamento animale e l’allevamento, in particolare quello intensivo. Se il mondo avesse dato ascolto alle tante persone di buona volontà che lavorano per proteggere il pianeta, probabilmente non avremmo conosciuto la pandemia da Covid. Pensiamoci!

Leggi altro

Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI