LA DANZA COME STRUMENTO DELLA PREPARAZIONE AL PARTO

LA DANZA COME STRUMENTO DELLA PREPARAZIONE AL PARTO

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Domenica 13 marzo Maria Strova e Ornella Fantini proporranno a Roma il seminario “La Danza del Ventre in Gravidanza e nella Preparazione al Parto”. Un nuovo modo di vedere la preparazione al parto che pone l’attenzione alla spiritualità e al benessere della donna. Le due esperte sono le “pioniere” in Italia di questi nuovi metodi di assistenza ed attenzione alle donne in gravidanza. Un nuovo metodo in cui scienza, spiritualità ed emotività si fondono per farci ritrovare il vero senso della vita, della gravidanza e le nostre radici dimenticate.
Non viene solo dalla scienza, ma soprattutto dall’anima la nuova frontiera della preparazione al parto. Uno studio in cui medicina, tradizione, storia, esperienza ed emozione si incontrano per accompagnare e seguire le donne con uno sguardo attento, e introspettivo, nel più grande miracolo che avviene nel mondo ogni giorno: la vita. E’ di Maria Strova e Ornella Fantini il merito di introdurre questa nuova visione di preparazione al parto che pone l’attenzione all’universo emozionale della donna che troppo spesso ai giorni nostri viene dimenticato o sottovalutato.
Maria Strova , richiamando il linguaggio e il simbolismo ancestrale che ha ritrovato nelle sue ricerche sulla danza del ventre, ci ricorda quanto sia importante vivere questo momento con consapevolezza e con amore per ritrovare ai nostri giorni il vero significato della vita, le nostre radici dimenticate.
Maria Strova è stata la prima insegnante in Italia ad elaborare un programma di danza del ventre per le donne in gravidanza e nella preparazione al parto che ha già presentato in numerosi programmi tv come “Alle Falde del Kilimangiaro”, “Costanzo Show”, “Uno Mattina”, “ArteNews Rai3”.
Una caratteristica del suo metodo è quella di usare degli esercizi di yoga classico ed in particolare delle tecniche di respirazione(pranayama) per facilitare il rilassamento del corpo. Maria Strova ha infatti approfondito le varie tecniche del controllo del respiro durante i movimenti della danza grazie anche al suo diploma in yoga classico alla scuola di Brahamananda.
Non si può parlare delle origini della danza del ventre senza parlare di nascita, poichè è un tema che si ritrova costantemente nei simboli collegati alla danza del ventre.
Originaria della Colombia, Maria Strova studia danza dall’età di 12 anni, ha approfondito vari generi di danza prima di approdare alla sua ricerca riguardo la danza orientale, ha studiato negli Stati Uniti ed ha insegnato a New York e Los Angeles, prima di iniziare la sua carriera artistica a Roma dove insegna ed è direttrice dell’ Associazione culturale Omphalos, è stata invitata in veste di insegnante esperta di danza orientale e dei suoi sviluppi nella storia della danza contemporanea all’ Università di Roma Tre… oltre ad essere madre di tre figli partoriti sotto la guida di Ornella Fantini che terrà con lei il seminario sulla danza del ventre in gravidanza.
L’ostetrica professionale Ornella Fantini è assistente al parto domiciliare ed in clinica con un’ esperienza trentennale. Sostiene le donne in gravidanza servendosi di una visione olistica dell’ evento della nascita e donando loro la fiducia nella loro potenzialità generativa; è socia fondatrice dell’ Associazione Essere Donna della Casa della Donna di Roma ed è inoltre formatrice di operatori sanitari in Centri di Salute Riproduttiva attraverso l’ Associazione AIDOS (Associazione italiana donne per lo sviluppo) all’ estero nella Striscia di Gaza, in Giordania, in Nepal ed in Siria.
Il parto nell’antichità e nelle nostre radici che abbiamo dimenticato è visto come un “evento primordiale”; è sempre stato circondato infatti da numerosi riti che servivano proprio a facilitare il suo svolgimento. I movimenti naturali che sembrano essere stati studiati appositamente per il benessere della donna in gravidanza, sono comuni alle tradizioni delle danze popolari di tutto il mondo, potremmo definirli “danza pelvica” e possiamo riscontrare gli stessi movimenti nelle danze di diverse parti del mondo “mascherati” sotto diverse sembianze: la hula delle Hawaii, le danze dei Maori e delle popolazioni polinesiane, la danza delle Virgine Dinka in Sudan, i pigmei dell’ Uganda, in Cambogia, ma anche nella nostra vicina Spagna, in particolare in Andalusia dove le gitane eseguono la “zambra mora”.
L’ immagine della Danza del ventre come una Danza ancestrale, primordiale e strettamente legata all’elemento femminile e all’archetipo della nascita, non solo come Danza della nascita ma anche danza procreativa poichè era considerata coadiuvante al concepimento.
L’obiettivo è dedicare la giusta attenzione alla donna e alla sua spiritualità, cominciare dal corpo che accoglie il nascituro. Troppo spesso si spendono energie soltanto nelle azioni esterne… come la preparazione della cameretta, la carrozzina, i vestitini o anche solo alle ecografie e il controllo medico.
La danza da la possibilità alla mamma di ascoltare le sensazioni del proprio corpo, riappropriandosene, prendendosene cura, risvegliando l’amore ed il rispetto per le sue funzioni naturali e questo benessere aiuterà la donna a creare un intenso legame con il proprio bambino e allo stesso tempo di vivere con maggiore serenità il periodo post- parto.
Il seminario durerà otto ore e si terrà domenica 13 marzo a Fiano Romano(Roma) presso l’associazione Omphalos diretta da Maria Strova, per informazioni [email protected]
Il programma del semirario prevede una parte dedicata alla danza ed una dedicata all’ostetricia.
Nella prima parte “LA DANZA IN GRAVIDANZA” si tratteranno i temi:
il bacino culla della vita;
-movimenti indicati durante la gravidanza; il travaglio e ausiliari alla nascita e al benessere della gestante;
– il respiro – pranayama – per controllare il dolore, l’ansietà, la depressione; i giochi d’improvvisazione per stabilire un nesso con il bambino che cresce e per esprimersi.
Nella seconda parte “L’Ostetrica e il Percorso di Nascita Naturale” i temi saranno:
-orientamento sulla gravidanza, come momento di cambiamento fisico ed emotivo;
– la danza come catalizzatore di attenzione al ventre e al bacino;
-i bisogni e sensazioni del travaglio; la progressione verso la nascita; i movimenti della danza per alleviare il dolore delle contrazioni e favorire la discesa del bambino nel canale del parto; la scelta del luogo del parto, per saperlo gestire e non doverlo subire.
di Mina Mingarelli
Redazione Umdi Luana

sono di San Polo Matese ed ho 28 anni. Nella vita sono mamma a tempo pieno di un bambino di 3 anni e mezzo! Sono diplomata in Scienze Sociali, e iscritta al terzo anno di Lettere e Beni Culturali. Amo la natura, e il periodo primaverile è il mio preferito. Ho molti hobby, di fatti lavoro ad uncinetto, punto croce e pannolenci! Sono appassionata di arte, e ammiro in particolar modo Canova.