Infermieri verso terza dose vaccino Covid a causa dell'aumento di casi nel personale sanitario

Infermieri verso terza dose vaccino Covid a causa dell’aumento di casi nel personale sanitario

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Infermieri verso terza dose vaccino in pochi mesi dall’inizio della campagna vaccinale che ha visto per primi i sanitari iniettarsi il vaccino sperimentale sono stati 87 i decessi e 110mila i contagiati tra gli infermieri. Questo è bilancio tracciato dal sindacato nazionale degli infermieri “Nursing up

Infermieri verso terza dose vaccino il sindacato torna a chiedere chiarezza e se davvero serve la cosiddetta Terza dose, dal momento che le prime due non hanno funzionato.

Infermieri verso terza dose vaccino, il sindacato afferma “Il vaccino non lo ha reso immune al virus”

Prima l’infermiere in pensione, ex dipendente dell’Azienda dei Colli di Napoli, vaccinato a inizio anno, insieme a tanti colleghi in servizio, deceduto per Covid pochi giorni fa, dopo aver contratto la malattia in Sardegna. Aveva ricevuto le canoniche due dosi il 60enne Gabriele Napolitano, ma alla fine non ce l’ha fatta.

 “Il vaccino non lo ha reso immune al virus”, ricostruisce il sindacato, continuando “A distanza di qualche giorno emergono nuovi preoccupanti casi di operatori sanitari deceduti. Stando a quando dicono i dati, sono in netto aumento i casi di covid tra medici e infermieri, ma non si registrerebbero vittime post vaccino. Non ci sembra proprio, ma siamo aperti ad ogni prova contraria, che questo trovi riscontro nella realtà.”

Due casi preoccupati in Sicilia

Due casi, raccontati dalla stampa locale, preoccupano non poco. Sono avvenuti entrambi in Sicilia.

 “Anche qui – spiega il sindacato degli infermieri – le cause della morte, seppur a distanza di mesi dalla seconda dose, sembrano legate al prodotto anti-covid. Così come pare che non si tratti di nuovi casi di infezione, bensì delle conseguenze del vaccino, che qualcuno comincia ad affermare possa essere letale a distanza di mesi”.

Il primo infermiere, Antonio Mondo, 49 anni, messinese, è morto in Sicilia, la terra dove lavorava, in seguito a continui malori successivi alla seconda dose. Dopo la seconda somministrazione, le sue condizioni sono gradualmente peggiorate, fino a portarlo alla morte. Dolori continui lo hanno portato in terapia intensiva. Gli antibiotici non hanno avuto alcun effetto. E’ andato via così”.

“Il 6 agosto un altro infermiere strappato alla vita: due dosi di Pfizer tra gennaio e febbraio. Da allora solo malori per Giacomo Venuto, 55 anni. Fino alla tragica fine”.

Le parole del presidente Antonio De Palma

Come Sindacato Nazionale Infermieri, il Presidente Antonio De Palma da mesi ha sollevato l’allarme sul rischio dei nuovi contagi.

“Ora c’è da preoccuparsi davvero” dice De Palma. “E nessuno si permetta di sminuire i dati. Non ne abbiamo bisogno, la sanità già fragile non ha bisogno di nascondere la verità. I cittadini non ne hanno bisogno. 1900 contagi solo ad agosto tra medici e infermieri rispetto ai 250 di luglio. Cosa altro dire? E’ arrivato il momento, da parte del Ministro della Salute, di parlare chiaro. Arriverà la terza dose per gli infermieri vaccinati tra gennaio e febbraio? Il rischio, alla luce delle varianti, è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo rassegnarci ad essere quelli che, in quanto più esposti, come sempre pagheranno in prima persona?”.

«E’ davvero all’angolo, ci chiediamo, la decisione sulla terza dose di vaccino? Il viceministro Sileri sostiene che, verrà somministrata entro l’autunno alle persone fragili e agli anziani ricoverati nelle Rsa. E naturalmente agli operatori sanitari, da sempre, i più esposti al rischio».

I dati parlano di 1.951 casi di Covid registrati negli ultimi mesi tra gli operatori sanitari. Di questi l’82-84% circa sono infermieri che da inizio pandemia si sono contagiati in circa 115mila, scrive Nursing up.

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