Greenpass Polizia allarme sindacati su 97mila agenti, in 70mila hanno aderito alla campagna promossa dall’Arma, altri 11.500 hanno già contratto il Covid. “Rischio discriminazione anche per chi è vaccinato”, dice il segretario della Silp Cgil Tissone
Greenpass Polizia allarme sindacati che lamentano le linee guida arrivate sulle loro scrivanie solo stamattina, a meno di 48 ore dall’entrata in vigore delle nuove norme sull’obbligo di green pass al lavoro. Una questione che riguarda anche la polizia e che assume una rilevanza particolare pochi giorni dopo l’assalto squadrista alla Cgil guidato da Forza Nuova e alla vigilia di un weekend che si preannuncia caldo sul fronte dell’ordine pubblico, con i blocchi portuali e manifestazioni annunciate in più parti d’Italia.
Greenpass Polizia allarme sindacati. Le indicazioni della Silp Cgil.
“In base alla normativa sulla privacy, non si può determinare chi è vaccinato o meno, gli unici dati certi sui quali si può ragionare sono il numero di agenti, intorno ai 97 mila, e quello dei poliziotti che hanno aderito alla campagna promossa dall’Arma, circa 69-70 mila”, le indicazioni sono quelle della Silp Cgil, la sezione del sindacato confederale che si occupa di forze dell’ordine.
“È una situazione che scopriremo solo il 15 ottobre. Il problema non è tanto la percentuale nazionale, quanto quella relativa ai singoli uffici”. L’Ansa riporta che in città come Firenze e Torino, nei reparti mobili, i non vaccinati sarebbero circa il 30 per cento, mentre a Roma e Milano la percentuale si muove tra il 15 e il 20. E poi c’è un altro tema: “le discriminazioni – spiega ancora Tissone – che potrebbero toccare a chi si è immunizzato. Perché se i non vaccinati non si presentano a lavoro, c’è il rischio che i carichi ricadano su chi ha il green pass”.
Le parole di Stefano Paoloni.
Un rischio che afferma anche un altro segretario generale, quello del sindacato autonomo di polizia, Stefano Paoloni: “Tra le preoccupazioni più grandi c’è quella che non sia garantito a tutti coloro che ne hanno bisogno, di poter effettuare i tamponi. Con ricadute sui servizi e anche su chi ha aderito alla campagna vaccinale. E credo che questo sia inaccettabile”. Per il capo del Sap, se oggi ci si ritrova a parlare di questi problemi è perché la politica e gli apparati si sono rivelati troppo lenti, o poco ricettivi, considerato che le nuove norme sono state approvate già a metà settembre: “All’indomani del decreto abbiamo immediatamente chiesto al capo della polizia Lamberto Giannini e al ministro Luciana Lamorgese di poterli incontrare, per riuscire a chiarire tutti gli aspetti che avrebbero potuto avere ripercussioni negative”.
Un compito fondamentale ricade sulla polizia, come successo anche sabato scorso a Roma: “Tocca a noi cercare di contenere i disordini e garantire a coloro che vogliono manifestare la propria idea in modo pacifico di poterlo fare. Questo ci è costato 38 feriti, nonostante già alla vigilia i timori ci fossero”.