Chiesa Cattolica: vi riempite la bocca con la pedofilia. E gli atti di eroismo, sacrificio, martirio?

Notizie Nazionali

Da laico credente pretendo che la Chiesa cui appartengo si racconti per i suoi eroi e i suoi martiri. In un solo anno dal 2016 al 2017 sono stati uccisi per motivi religiosi 3066 cristiani nel mondo. Un numero spaventoso! E tra questi molte suore, sacerdoti, religiosi, vescovi e anche volontari laici, tutti generosamente impegnati a dare conforto e sollievo a tanti poveri del mondo. Viganò, McCarrick, il Medic e il Movimento dei 500

(UMDI – UNMONDODITALIANI) “Signori miei, giornalisti, comunicatori, che versate fiumi di inchiostro sulla piaga della pedofilia presente nella Chiesa, non vi accorgete che il modo in cui parlate di questa piaga – che va certamente combattuta e superata – finisce col dare della Chiesa una percezione distorta? Una percezione chesottovaluta gli infiniti atti di sacrificio, eroismo e martirio che hanno visto e vedono protagonista una moltitudine di persone di chiesa. In un solo anno dal 2016 al 2017 sono stati uccisi per motivi  religiosi 3066 cristiani nel mondo. Un numero spaventoso! E tra questi molte suore, sacerdoti, religiosi, vescovi e anche volontari laici, tutti generosamente impegnati a dare conforto e sollievo a tanti poveri del mondo.

Questa generosità, vissuta in nome di Cristo, l’hanno pagata con la vita. I persecutori seminatori di odio hanno persino indotto dei bambini ad uccidere cristiani col machete! Signori miei quanti martiri ancora volete perché si smetta di raccontare la Chiesa come un luogo di corruzione? Perché si ripristini la verità piuttosto che enfatizzare gli errori di alcuni suoi figli? A caratterizzare la presenza della Chiesa sulla terra c’è ben altro. Non si è posto questo problema Monsignor Viganò con tutte le sue polemiche? Da laico credente pretendo che la Chiesa cui appartengo si racconti per i suoi eroi e i suoi martiri perché non voglio che il loro sacrificio sia stato vano. E a voi signori della stampa chiedo equilibrio e verità”.

* Roberto Mezzaroma, architetto, fondatore del MEDIC, il Movimento Etico per la Difesa del Crocifisso

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MEDIC, MOVIMENTO ETICO PER LA DIFESA DEL CROCIFISSO

Nel 2010, si ricorderà, l’architetto Mezzaroma era finito sotto i riflettori mediatici per aver dato vita, in accordo con Licio Gelli, al Medic, Movimento Etico per la Difesa del Crocifisso, che ha portato avanti una battaglia legale presso la Corte Europea di Strasburgo, contro la rimozione del simbolo cristiano per eccellenza dalle aule scolastiche. “L’obbligo di presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non può essere ritenuto indottrinamento da parte dello Stato – avevano allora scritto i giudici europei della Corte per i diritti dell’uomo di Strasburgo nel 2011, ribaltando la sentenza di primo grado e assolvendo l’Italia dall’accusa di violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo coscienza. In particolare bacchettando Massimo Albertin, il medico di Abano Terme che otto anni prima  aveva iniziato con la moglie finlandese, Solile Lautsi, una battaglia legale contro il crocefisso nella scuola frequentata dai figli.

IL COMITATO DEI 500

Oggi si prepara una nuova battaglia per Mezzaroma, che 500 giorni prima delle elezioni politiche del 2013

aveva dato vita al “Comitato dei 500” primo vero political action committee (comitato di azione politica) italiano, proprio sotto il patrocinio del MEDIC.

VIGANO’, LUSINGHE E DENUNCE

Mezzaroma fa cenno, neanche tanto velatamente all’arcivescovo Carlo  Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti che con una lettera riservata al Papa, nel 2011, aveva “ispirato” il primo Vatileaks, passato poi ad accusare la Curia per aver coperto le nefandezze del cardinale americano Theodore McCarrick. Pare che dietro a Viganò ci sia una cordata di ecclesiastici tradizionalisti, per lo più americani, decisi a far dimettere Francesco. Un disegno votato a chiudere l’esperienza Bergoglio per preparare la strada ad un Papa classico, conservatore.

E Viganò ha forse voluto togliersi la classica brecciolina nella scarpa. Al ritorno dagli Stati Uniti, nel 2016, il nunzio con l’ambizione di diventare Presidente del Governatorato Vaticano con la nomina a cardinale, si era trasferito nel suo appartamento nella Città del Vaticano. Appartamento che durante il servizio diplomatico all’estero non aveva lasciato ad un altro inquilino (come avrebbe dovuto) ma che era riuscito a tenere in suo possesso. L’ordine di “sloggiare” impartito Bergoglio non  era stato gradito a Viganò. L’APSA (l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) il dicastero che gestisce tutti gli immobili della Santa Sede, aveva trovato per l’ex nunzio una nuova sistemazione a Roma, nella struttura dove vivono gli altri nunzi apostolici a riposo.

THEODORE MC CARRICK SPORPORATO

Fatto sta che Papa Francesco ha impiegato tempo, ma alla fine ha tolto la porpora al cardinale Theodore McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, accusato di pedofilia. Un provvedimento durissimo, ma giusto, quello preso da Bergoglio che sul tema degli abusi sessuali sui minori sta attuando la linea della tolleranza zero. Non avveniva dai tempi di Pio XI, infatti, che un Papa “licenziasse” un cardinale, ovvero dal 1927 quando Achille Ratti privò della porpora Louis Billot, reo di aver aderito a un articolo dell’Action française che aveva criticato duramente la Chiesa cattolica. Già nel 2015 Francesco aveva privato il “cardinale molestatore” Keith Michael Patrick O’Brien, arcivescovo emerito di Saint Andrews and Edinburgh, dei diritti e delle prerogative del cardinalato. Ma O’Brien, scomparso recentemente, era rimasto comunque cardinale, seppure solo formalmente. A McCarrick, invece, proprio come avvenne quasi un secolo fa con Billot, il Papa ha deciso di togliere anche la porpora.

MEZZAROMA: GUARDARE OLTRE

Si riallaccia qui la denuncia di Roberto Mezzaroma, che non cerca di nascondere, né di ridimensionare la piaga della pedofilia, ma invita a guardare “oltre” il velo del presente, alle tante azioni positive della Chiesa, al contributo da essa offerto in favore degli ultimi, dei poveri, dei diseredati, al sacrificio di centinaia di religiosi che, in ogni tempo, hanno dato la loro stessa vita per il rispetto dei valori cristiani. E’ questo l’atteggiamento positivo che si aspetta dai giornalisti e da tutti coloro che hanno un ruolo determinante nella formazione dell’opinione pubblica.

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