Castelpetroso, 130anni della fondazione della Basilica Minore dell’addolorata. Per l’occasione è stata accesa l’illuminazione artistica
Castelpetroso, 130anni della fondazione della Basilica Minore dell’Addolorata, ha festeggiato accendendo un illuminazione artistica con la presenza di fedeli e autorità civili, militari e religiose. Tutto questo è stato reso possibile grazie al finanziamento ottenuto dal comune di Castelpetroso nell’ambito del progetto “Giubileo della Luce”, ideato dal Ministero dell’Ambiente e da ANCI.
Lo scopo ultimo è stato quello di coniugare la sostenibilità e l’efficienza energetica con la valorizzazione del patrimonio religioso, culturale e ambientale dei comuni italiani. Il progetto illuminotecnico si inserisce e completa l’attuale impianto esistente che interessa la sola facciata della Basilica prevedendo il posizionamento di corpi illuminanti orientabili in grado di far risaltare le particolari geometria della cupola e del timpano sottostante. L’idea è quella di retroilluminazione vaste superfici vetrate che impreziosiscono la Basilica, in modo da creare effetti di chiaroscuro particolarmente suggestivi nel contesto architettonico e naturalistico circostante.
Castelpetroso, 130 anni dalla fondazione della Basilica. Ecco la storia dell’apparizione
Il 22 marzo 1988, ricorreva il Giovedì Santo che precedeva la Domenica delle Palme. Due giovani donne di 34 e 35 anni, entrambe di Guasto (IS), si recarono andarono in località “Cesa tra Santi” per coltivare un appezzamento di terra. Nel pomeriggio una di loro, Fabiana, conosciuta come Bibiana, si reca di nuova nello stesso posto. Si era accorta di aver smarrito una delle sue pecorelle che la mattina aveva portato al pascolo. Guidata dal belare dell’animale va a finire in un anfratto molto povero di luce. Essa incuriosita si avvicina e ritrovandosi immersa in una visione celeste: la Vergine Santissima con l’Adorato Figlio, Cristo Morto, coperto di piaghe, disteso ai suoi piedi. Maria, invece, era semi inginocchiata, braccia allargate e occhi rivolti al cielo, in atto di implorazione, e non pronunziò parola alcuna. Accorse sul luogo anche la seconda donna, Serafina, ma questa non riuscì a vedere nulla.
Dieci giorni dopo, ricorreva la Pasqua, e l’apparizione si rinnovò. Entrambe le ragazze però riuscirono a vederla. La scena era sempre la stessa, e neanche questa volta parlò. La notizia delle miracolose apparizioni si propagò con molta rapidità per il piccolo paese di Castelpetroso fino ad arrivare in tutti i paesi e le regioni vicine.
Per primo arrivò al Vescovo di Bojano, Francesco Macarone Palmieri che, il 26 Settembre del 1888, per sincerarsi personalmente di quanto accaduto, si recò a Castelpetroso: egli stesso beneficiò di una nuova apparizione, e nello stesso punto nacque una sorgente d’acqua, rivelatasi poi miracolosa. Cominciarono a muoversi le folle di fedeli, attratte dal luogo delle apparizioni e da allora il numero di persone che si reca a rendere omaggio alla Madonna Addolorata di Castelpetroso, Patrona del Molise, è cresciuto di giorno in giorno.
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