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Aggressioni sessuali della polizia spagnola al referendum. Sindaco di Barcellona denuncia

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Ada Colau ha denunciato la policia nacional e la guardia civile per molestie sessuali durante gli scontri fuori dai seggi. Joaquim Forn, ministro del governo catalano, sottolinea anche i pestaggi contro anziani e bambini.

Aggressioni sessuali contro le donne che stavano andando a votare. A denunciare l’accaduto è il sindaco di BarcellonaAda Colau, che sostiene di aver ricevuto molte testimonianze di donne vittime di aggressioni e insulti sessisti. Il primo cittadino denuncerà la polizia spagnola per le violenze poste in essere mentre si stava svolgendo il referendum per l’indipendenza della Catalogna. Sono 893 le persone che sono rimaste ferite durante gli scontri ai seggi elettorali, due di loro gravi. Sulle violenze in Spagna si è espressa anche l’Onu, impensierito e ha esortato le autorità spagnole “a garantire immagini complete, indipendenti e imparziali su tutti gli atti di violenza”. Un invito al confronto e alla cessazione della violenza arriva anche dall’Ue: il portavoce capo della Commissione europea, Margaritis Schinas, pur non dando giudizi nel merito ha sostenuto che “la violenza non può mai essere un strumento in politica. Abbiamo fiducia nella leadership del premier Mariano Rajoy per gestire questo difficile processo nel pieno rispetto della Costituzione spagnola e dei diritti fondamentali dei cittadini sanciti da essa”.

Sulla questione è intervenuto, con un tweet, anche il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Nell’annunciare di aver avuto un confronto con Rajoy, ha affermato: “Condividendo le sue tesi costituzionali, ho rivolto un appello affinché si trovino modi per evitare un’ulteriore escalation e l’uso della forza”. Ada Colau e il governatore della regione, Carles Puigdemont, erano tra le migliaia di persone scese in piazza in tutta la Catalogna per protestare, all’indomani del referendum, contro la repressione della polizia spagnola. Il presidente catalano ha chiesto un intervento internazionale per sbloccare la crisi: “Il momento richiede una mediazione e la mediazione deve essere internazionale”. Sul ruolo delle istituzioni europee ha affermato: “È evidente che la Ue deve smetterla di voltarsi dall’altra parte, perché quel che succede in Catalogna è un problema europeo”. 

di Antonio Rocco 

Redazione Umdi Luana

sono di San Polo Matese ed ho 28 anni. Nella vita sono mamma a tempo pieno di un bambino di 3 anni e mezzo! Sono diplomata in Scienze Sociali, e iscritta al terzo anno di Lettere e Beni Culturali. Amo la natura, e il periodo primaverile è il mio preferito. Ho molti hobby, di fatti lavoro ad uncinetto, punto croce e pannolenci! Sono appassionata di arte, e ammiro in particolar modo Canova.