Spostamenti vietati tra regioni: nuove misure restrittive per le regioni con rischio più alto. Il governo ha approvato nella serata di mercoledì 13 gennaio il nuovo decreto per contrastare i contagi da Covid- 19, che conterrà nuove disposizioni
Spostamenti vietati tra regioni a partire dal 16 gennaio, la data scelta per l’entrata in vigore del nuovo DPCM, che ci accompagnerà fino al 5 marzo. Il governo ha deciso di approvare nuove misure per contenere l’epidemia da Coronavirus, che ormai da circa un anno ha coinvolto l’intero globo. Quali sono le nuove regole da adottare? In fascia arancione saranno vietati gli spostamenti anche verso le seconde abitazioni. A casa di amici sarà possibile andare solo in due persone.
Spostamenti vietati tra le regioni: in arrivo un nuovo decreto
Le visite agli amici e ai parenti saranno consentite soltanto in due e una volta al giorno in tutta Italia, ma con differenze a seconda del colore in cui si trova la propria regione. Il consiglio dei Ministri convocato mercoledì sera alle 21,30 in piena crisi politica, ha dato il via libera al provvedimento che limita i movimenti dei cittadini anche in fascia gialla e fa entrare direttamente in fascia arancione le regioni che hanno un livello «alto» di rischio. Nella giornata di venerdì 15 gennaio ci sarà la pubblicazione del nuovo monitoraggio, in base ai dati, il ministero della Salute stabilirà, con una ordinanza, i «colori» delle regioni. “Dovremo continuare a convivere con la circolazione del virus – afferma Speranza, in Parlamento – fino a quando le vaccinazioni non avranno un forte effetto epidemiologico. Non dobbiamo farci nessuna illusione”.
Nel decreto è stabilito che, fino al 15 febbraio 2021, è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il divieto vale anche per le regioni che si trovano in fascia gialla.
Consentite visite solo in due persone
Per limitare gli incontri, nel decreto è stato stabilito di prorogare la norma che era stata approvata in vista delle festività natalizie. E dunque «in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».
Attenzione
Il governo ha stabilito che questo spostamento «può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa», fatto salvo «quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti». Questa norma vale dal 16 gennaio 2021 al 5 marzo 2021.
Spostamenti vietati tra le regioni: deroga per i piccoli comuni
Resta la deroga varata con il decreto che ha preceduto il Dpcm di Natale. «Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia». Anche questa norma vale dal 16 gennaio 2021 al 5 marzo 2021. Anche questa norma vale dal 16 gennaio 2021 al 5 marzo 2021.
Stato di emergenza prorogato fino al 30 aprile
Il consiglio dei ministri ha anche prorogato fino al 30 aprile 2021 lo stato d’emergenza. Lo stato di emergenza consente di agire in deroga su numerosi aspetti della vita pubblica grazie all’emanazione di Dpcm e ordinanze del ministro per la Salute. Lo stato di emergenza consente inoltre, sia ai dipendenti pubblici sia a quelli privati, di ricorrere allo smart working. Allo scadere di questa situazione, le norme dovranno essere riviste. Le Regioni possono inoltre continuare a firmare ordinanze, ma devono consegnare le linee guida al governo: è dunque in funzione la «cabina di regia» alla quale partecipano i governatori proprio per seguire una linea comunque, sia pur differenziata a seconda dell’andamento della curva epidemiologica nelle diverse aree.
Durante lo stato d’emergenza continua il monitoraggio settimanale effettuato dal ministero della Salute sulla base dei dati forniti dalle Regioni. Da ultimo, lo stato d’emergenza consente di prendere provvedimenti in grado di restringere l’ingresso nel Paese da parte di cittadini di altri Stati.
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