Sant' Egidio, Bojano si scatena su Facebook dopo l'ordinanza che vieta il camping

Sant’Egidio, Bojano si scatena su Facebook dopo l’ordinanza che vieta il camping

Ambiente Notizie Locali

Sant’Egidio, Bojano: la decisione del commissario, insomma, ancorché importante e da rivedere, ha comportato una vera e propria rivolta, portata avanti sul social network più conosciuto al mondo. Su Facebook, infatti, si susseguono a ritmo serrato i commenti della gente

Sant’Egidio,  a Bojano si è scatenato il finimondo. L’ordinanza del Commissario Pigliacelli  vieta di campeggiare liberamente nelle zone montane delle località Sant’Egidio, Pozzilli e aree limitrofe. Siamo ai primi di agosto, ma con l’avvicinarsi della data fatidica del 1 settembre (ricorrenza di Sant’Egidio e grande festa per Bojano) la situazione potrebbe diventare rovente. Una tradizione che si perde nella notte dei tempo all’improvviso viene sradicata.

Sant’Egidio Bojano la ribellione

Un vero è proprio shock per la maggior parte dei  bojanesi. Per i trasgressori sono previste delle sanzioni. Il mancato rispetto della ordinanza del Commissario Pigliacelli comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da 25 a 500 euro ed è ammesso il pagamento ridotto di 300 euro. E in effetti una regolamentazione era necessaria per difendere la montagna da chi vi trasferiva tutti i confort di casa. La decisione del commissario, insomma, ancorché importante e da rivedere in termini di verifica e non di divieto assoluto, ha comportato una vera e propria rivolta, portata avanti sul social network più conosciuto al mondo.

Facebook war

Su Facebook, è infatti possibile leggere commenti di alcuni cittadini. Le opinioni sono molto contrastanti. Da un lato, chi appoggia il divieto appena erogato, dall’altro chi si indigna per l’accaduto. Per leggere l’ordinanza (CLICCA QUI.)

Sant’Egidio, Bojano: come la pensano i bojanesi?

“Io non sono d accordo – commenta Daniela su Facebook –  questi problemi bisognerebbe risolverli in altri modi : installare bagni pubblici (nonostante molte persone si siano equipaggiate di bagni chimici propri pur di portare avanti una tradizione che va avanti da decenni), installare secchi dell’immondizia in tutte le zone citate nel provvedimento e  ricorrere a tutto ciò che sia necessario per preservare la nostra montagna; nostra perché è di tutti noi bojanesi, noi che portiamo avanti quest’ usanza come facevano i nostri nonni e bisnonni”.

Giuseppe

“A me l’ordinanza pare giusta – risponde invece Giuseppesenza le necessarie infrastrutture igienico-sanitarie la zona diventa un enorme bagno pubblico, altro che turismo. Una cosa è il simpatico picnic, altra cosa è l’incontrollato campeggiare diurno e notturno”.

Marco

“Vorrei fare 2 considerazioni, una sull’ordinanza – afferma Marco, sempre su Facebookla prima:  in località Castellone, c’è un accampamento di persone che sono senza fissa dimora, con tutte le restrizioni che abbiamo, nessuno dice niente, la tradizione si deve fermare. La seconda considerazione, in via Croce, il marciapiede che viene rifatto per la terza volta, ad oggi, a distanza di 15 giorni è un cantiere in totale abbandono, un rischio sia per i pedoni che per le auto, chi è preposto, forse, sarebbe il caso che ci si recasse”.

Antonio

“La montagna è di tutti e va’ rispettata – scrive Antoniogli anni addietro dimostrano che ci sono individui che sporcano  ovunque passano e lasciano strascichi delle loro cose. Quindi condivido la restrizione. Così  impariamo tutti cos’è il rispetto. Me compreso”.

Più controlli meno divieti?

“Ci vuole più controllo non è  giusto privatizzare la montagna – scrive Giovanni, in risposta a Giuseppequando ci sono un sacco di persone che la rispettano e la amano”.

“A Sant’Egidio quest’anno scoppierà una guerra – commenta Antoniose non ci si può accampare ci faremo due risate”.

“E’ probabile  – risponde Paolo ad Antonio –  che l’occupazione di suolo pubblico si deve pagare e credo sia anche giusto”.

Anche Sabrina risponde ad Antonio, scrivendo :  “Sopra Sant’Egidio ci sono i servizi igienici, quindi è facilmente contestabile”.

“Ho girato mezza italiaafferma Antoniocon la tenda accampandomi ovunque, senza pagare né chiedere  permesso…se è pubblico perché dovrei pagarlo? Specialmente in montagna lontano da tutti e da tutti. In Svezia basta montare la tenda a 500 metri dalle case e basta…dove andremo a finire? La tassa sull’aria la  svilupperanno in base alla purezza?

“Che xxx si deve regolamentare? Fatemi capire – si indigna Antoniopago l’ assicurazione per il motore a emissioni 0, è elettrico,  ho un mezzo omologato, ho regolare licenza di pesca e pratico il no kill (non uccido niente). Che si deve regolamentare se già sono in regola?”

Luciano

“Non credo assolutamente che si tratti di dover pagare – conclude Lucianoma parla solo di divieto… e non fa riferimento  neanche al problema Covid.. quindi si parla proprio di restrizioni”.

Leggi Altro

 

 

 

Ilaria Sabbatino

Studentessa di Informatica all'Università del Molise, 22 anni, maturità tecnico economica (ragioneria). Attualmente presto Servizio per l'Italia come volontaria del Servizio Civile Universale progetto Molise Noblesse e sono stagista per il Corso di Giornalismo della Scuola di Giornalismo UMDI. Amo gli animali, in particolare i cani, mi piace l'estate e il mare. Adoro la danza Classica, attività che ho svolto per nove anni.

Lascia un commento