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CGIE: nella pandemia risorse umane, scientifiche, culturali degli italiani all’estero

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CGIE, al tempo del corona virus la nostra emigrazione continua ad essere un serbatoio di risorse umane, scientifiche, culturali, finanziarie, economiche e di professionisti. Da esse l’Italia può attingere. La Carta di Palermo per accorciare le distanze tra gli italiani fuori dall’Italia e le istituzioni. Sono cambiati i paradigmi della nostra emigrazione: si è passati dalle rimesse finanziarie alle rimesse del sapere, della conoscenza e della solidarietà

CGIE: gli Italiani all’estero sono una risorsa, più che mai ora in tempo di covid-19.  Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, istituito nel 1989, è un riferimento per gli Italiani nel Mondo.  Il Segretario Generale, Michele Schiavone, ricorda che “Al tempo del corona virus la nostra emigrazione resta e continua ad essere un serbatoio di risorse umane, scientifiche, culturali, finanziarie, economiche e di professionisti dalle quali l’Italia può attingere per ripartire e competere a livello internazionale con gli altri paesi. Questi giovani, infatti, dovranno far vivere le loro potenzialità nella narrazione e nel discorso pubblico nazionale, valorizzandole nelle forme e esprimendole nella rappresentanza. Sono cambiati i paradigmi della nostra emigrazione: si è passati dalle rimesse finanziarie degli anni del boom economico alle rimesse del sapere, della conoscenza e della solidarietà. “

 

La Carta di Palermo

“È trascorso un anno – continua Schiavone – dall’incontro di oltre cento giovani italiani, coinvolti nel Seminario di Palermo organizzato dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) in collaborazione con le istituzioni: i Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) e di parecchie consulte regionali italiane, ospiti della città del Sindaco Leoluca Orlando, dell’Università degli Studi di Palermo e della Regione siciliana. L’appuntamento ha rappresentato per le nuove generazioni di italiani all’estero l’alba di un nuovo cammino. Su di esso si sono avviati i protagonisti di un progetto ambizioso racchiuso nella “Carta di Palermo”: “Vogliamo impegnarci per accorciare le distanze tra gli italiani fuori dall’Italia e le istituzioni, con azioni concrete. Obiettivo? Rendere protagonisti tutti i giovani”.

Cgie e Italiani nel Mondo: protagonisti i giovani

Giovani Italiani nel Mondo protagonisti. E’ stato l’obiettivo del Seminario di Palermo. Questo ha creato molte aspettative favorendo “in alcuni Paesi la costituzione di gruppi giovanili. Auspichiamo che andranno a rinverdire in forme moderne la saga dell’emigrazione italiana. Una emigrazione costruita sul sacrificio e sul lavoro”. Perchè il lavoro, oggi, passa dalla manovalanza, attraversa i servizi, si esalta nella ricerca e si esprime con i riconoscimenti artistici e scientifici. “Nel mondo degli italiani all’estero – conclude il segretario CGIE – i nostri giovani nati fuori dai confini nazionali, spesso figli di due patrie e portatori di culture plurime, assieme ai coetanei trasferitesi in massa negli anni scorsi dal nostro Paese, sono un valore aggiunto per le nuove patrie. Perchè stanno scrivendo una nuova epopea della storia dell’emigrazione nonostante il disarmonico rapporto con gli usi e le tradizioni della nostra emigrazione storica.”

Franco Iadarola

Studente di Ingegneria, maturità scientifica e corso di Sassofono al Conservatorio Perosi di Campobasso. Redattore per il quotidiano Un Mondo d’Italiani, ho partecipato alla presentazione, alla Camera dei Deputati, del primo Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo. Nel 2013 sono stato selezionato per lo spettacolo Darwin l’Evoluzione con Stefano Benni Renato Greco, Alessandro Haber, Mario Martone, Ennio Morricone, e il premio Oscar Quaranta. Appassionato di cucina, ho un cane, Smigol.

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