Sostanze chimiche potrebbero ostacolare

Pfas bloccano vaccino Covid. Le sostanze chimiche rilasciate da padelle antiaderenti e cartoni pizza

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Pfas bloccano vaccino Covid, presenti anche in moltissimi oggetti di uso comune come le padelle antiaderenti, gli indumenti impermeabili o i cartoni per la pizza le cui molecole sono state rinvenute nell’organismo di cittadini statunitensi ma anche in quelli di altri Paesi, tra cui l’Italia

Pfas bloccano vaccino Covid. Uno studio americano ha scoperto che alcune sostanze chimiche presenti in prodotti di uso quotidiano e nel nostro organismo, potrebbero ostacolare i vaccini contro il Covid-19. Queste sostanze sono presenti anche in moltissimi oggetti di uso comune come le padelle antiaderenti, gli indumenti impermeabili o i cartoni per la pizza le cui molecole sono state rinvenute nell’organismo di cittadini statunitensi ma anche in quelli di altri Paesi, tra cui l’Italia. Oltre a procurare danni al fegato, ad una ridotta fertilità e nei casi più gravi addirittura al cancro, adesso gli scienziati sono preoccupati che questo materiale possa rendere meno efficace il vaccino contro il Coronavirus. Inoltre, se smaltiti illegalmente o non correttamente nell’ambiente, penetrano nelle falde acquifere raggiungendo campi e prodotti agricoli ed, infine, gli alimenti. La paura degli scienziati è che queste sostanze possano interferire con qualsiasi tipologia di vaccino. Si accumulerebbe nei polmoni aumentando la gravità dei sintomi nelle persone infettate da Covid-19. Lo studio americano necessita, di ulteriori verifiche prima di poter affermare se il sistema immunitario risenta negativamente di queste sostanze chimiche.

Pfas bloccano vaccino Covid, sono dei potenti interferenti

I Pfas sono dei potenti interferenti endocrini ma non ho evidenze certe sui potenziali effetti su vaccini né tantomeno su vaccini Sars-Cov-2. Si stanno sviluppando anche molti altri vaccini contro il Covid che agiscono sui picchi proteici del virus come fanno quelli contro tetano e difterite. In questo caso, è ipotizzabile che possano essere meno efficaci nelle persone che hanno ingerito Pfas. La rivista statunitense Consumer Reports ha testato a tappeto ben 47 acque minerali trovando Pfas addirittura in una bottiglia su cinque oltre a numerose tracce come scatole per hamburger, involucri, sacchetti per patatine fritte molto usati in catene internazionali come McDonald’s. Si pensa che siano circa 200 milioni gli americani che consumano alimenti contenenti Pfas che rimangono molto a lungo nel corpo umano prima di essere smaltite.

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Miriana Meffe

19 anni, diplomata al liceo delle Scienze Umane-Economico Sociale. Attualmente impegnata come volontaria nel servizio civile universale. Amo la natura e la libertà. Mi sono appassionata alla scrittura grazie all’esperienza nella redazione del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani.