Rete Talenti Sud, il Ministro Provenzano interviene per coinvolgere i giovani e per rilanciarli nel mondo del lavoro in Italia
Rete Talenti Sud, per coinvolgere i giovani e per rilanciarli nel mondo del lavoro in Italia, Giuseppe L. C. Provenzano, Ministro per il Sud e la Coesione territoriale. Provenzano coglie l’occasione per dedica una lettera a Franco Dotolo, Rino Giuliani e Rodolfo Ricci, membri del Coordinamento e della Presidenza Faim (Forum delle Associazioni Italiane nel Mondo) e scrive: “Caro Franco, caro Rino, caro Rodolfo, negli ultimi quindici anni, il Mezzogiorno ha perso più di 600 mila giovani, più di 240 mila laureati, che si sommano alla comunità straordinaria degli italiani nel mondo. Si tratta di un enorme patrimonio di crescita disperso, che tuttavia non deve considerarsi definitivamente perduto alla causa dello sviluppo dell’area. Molti dei meridionali emigrati, infatti, che hanno acquisito un bagaglio di conoscenze ed esperienze nei diversi contesti nazionali, europei e internazionali ma spesso mantenendo una fitta rete di relazioni con i luoghi di origine, aspettano solo di avere un’occasione per metterlo a disposizione del Sud“.
Rete Talenti Sud, anche rimanendo lontani si può essere vicini
“Se ve ne fosse stato bisogno, la recente emergenza – continua Provenzano – dovuta alla pandemia del Coronavirus ha dimostrato, con le iniziative di solidarietà, la collaborazione tra individui e istituzioni, le moderne tecnologie, il sentimento di comunità che tiene insieme gli italiani all’estero con i propri luoghi di origine, che anche rimanendo lontani si può essere vicini: negli affetti, nelle relazioni, nella ricerca di soluzioni pratiche che aiutino il Paese. Bisogna costruire un’alleanza tra chi è al Sud e chi dal Sud è andato via. La chiave sta nel creare occasioni istituzionali e informali per mettere in relazione chi è emigrato, imparando a muoversi in nuovi contesti, e chi produce innovazione nel Mezzogiorno e conosce la realtà attuale dei territori“.
Rete Talenti Sud, le nuove tecnologie consentirebbero più ritorni nel territorio di origine nel dopo Covid
“Si è spesso evidenziato come la nuova emigrazione impoverisce il territorio di origine, non riservando nemmeno il prezioso contributo delle rimesse finanziarie, come accadeva in altre epoche storiche. Eppure, le nuove tecnologie digitali consentirebbero ‘ritorni’ ancora più preziosi: le ‘rimesse di conoscenza’, le ‘rimesse di know how’. Nella discussione che si sta facendo sulla riorganizzazione – aggiunge il Ministro per il Sud – delle nostre società dopo la pandemia, si tratterà di passare dalla fase di emergenza a quella di normalità, nella quale le reti, quelle delle persone come quelle virtuali, possano diventare strumenti organici di relazioni e di sviluppo e come, attraverso le reti, un ruolo importante possano avere i tanti italiani all’estero. Il Piano Sud 2030 assume tra i propri obiettivi quello di creare occasioni istituzionali e informali per mettere in relazione chi è emigrato – imparando a muoversi in nuovi contesti – e chi produce innovazione nel Mezzogiorno e conosce la realtà attuale dei territori”.
Sostegno ai giovani che vogliono restare o ritornare al Sud
“La ‘Rete di Talenti per il Sud’ favorirà il trasferimento di conoscenze e buone pratiche, sfruttando i vantaggi delle reti telematiche e digitali; la diffusione di una cultura delle politiche di innovazione e della nuova imprenditorialità tecnologica; il sostegno a giovani che vogliono restare o ritornare al Sud per dar vita a startup o lavorare in hub di ricerca; l’ingresso dei “talenti” in partnership imprenditoriali innovative. L’obiettivo di breve termine è quello di costruire una Piattaforma digitale che consenta di interrogare i ‘talenti’, individualmente o in via istituzionale, da parte di amministrazioni, imprese, cittadini impegnati in progetti di innovazione nel Mezzogiorno, con l’organizzazione di meeting periodici e workshop specifici”.
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