Referendum Green Pass parte la raccolta firme

Referendum Green Pass parte la raccolta firme

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Referendum Green Pass parte la raccolta firme perché dietro il certificato verde “c’è molto di più. Il Green pass è destinato a diventare l’embrione della futura tessera di identificazione digitale a cui mira il Grande Reset attualmente in attuazione”, sostiene Carlo Freccero, ex direttore di Rai 2, ora protagonista nel comitato che ha lanciato una raccolta firme. L’avvocato Olga Milanese, fra i promotori, spiega che l’obiettivo è raggiungere le 500mila sottoscrizioni richieste entro la fine di ottobre

Referendum Green Pass questa iniziativa è nata dall’appello dell’avvocato Paolo Sceusa che, spiegano i promotori, denunciò “un comportamento del governo italiano, tale da incrinare il patto di lealtà tra istituzioni e popolo”: ossia l’omissione, poi corretta con una rettifica, che “hanno scelto di non essere vaccinate” e nonostante ciò non devono essere oggetto di discriminazioni.

Referendum Green Pass. L’obbligo vaccinale continua ad accendere un dibattito politico.

L’obbligo del Green Pass continua ad accendere il dibattito politico. La Lega sul certificato verde è divisa, con il ministro Giorgetti che anche oggi ha ribadito “estenderlo serve ad aumentare la libertà”. Considera il Green Pass uno strumento ipocrita Alessandro Di Battista. Che spiega: “Penso che il no-vax sia un fenomeno essenzialmente occidentale. Mi fido moltissimo dei vaccini. Tant’è che anche Paesi iper anti-imperialisti che non hanno nulla a che vedere con Big Farma come Cuba sintetizzano vaccini. Trovo il green pass uno strumento ipocrita perché la cosa più igienica dal punto di vista costituzionale poteva essere l’obbligo vaccinale con l’assunzione di responsabilità da parte del governo di tutto quello che va o non va nell’ambito vaccinale”, dice l’ex 5S ai microfoni di “Controcorrente” su Rete4.

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