Padre Tedeschi emigrante desaparecido

Padre Tedeschi emigrante desaparecido, nativo di Jelsi

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Padre Tedeschi emigrante desaparecido è stato commemorato a Jelsi, nel suo paese natio, 45 anni dopo la scomparsa. Ricordato anche dall’Associazione Tedeschi, l’unione di volontari nata per proseguire l’opera del salesiano molisano, attraverso un comunicato stampa divulgato il 2 febbraio 1976, anniversario della sua scomparsa. L’Associazione racconta, inoltre, la vicenda del piccolo Antonio, accolto nella comunità jelsese  

Padre Tedeschi emigrante desaparecido nacque a Jelsi, comune della provincia di Campobasso, il 3 marzo 1934. All’anagrafe Giuseppe Tedeschi, per raggiungere il padre, si trasferì in Argentina con la mamma e i fratelli all’età di 16 anni. Il 2 febbraio 1976 venne ritrovato a La Plata, capoluogo della provincia di Buenos Aires, il corpo irriconoscibile ed orribilmente martoriato del padre salesiano.

Padre Tedeschi emigrante desaparecido

“Gli studi nel seminario salesiano e la successiva attività pastorale lo portarono in uno dei barrios più poveri di Buenos Aires dove aprì una scuola, un pronto soccorso, delle cooperative, una falegnameria, una biblioteca e in cui accolse profughi, bambini e migranti. – Si legge nel comunicato dell’Associazione TedeschiNon di rado “Padre Pepe” era costretto a promuovere e guidare lotte sindacali per far arrivare l’acqua o veder riconosciuti diritti elementari ai 40 mila diseredati del Barrios, e ciò lo portò a tornare al laicato e a finire nel mirino di docenti di filosofia che eliminavano, sequestravano, torturavano e assassinavano gli oppositori della sanguinaria dittatura militare”.

Agire nella memoria di Padre Giuseppe Tedeschi

Per la morte del padre salesiano si mobilitò anche Amnesty International, l’organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo. “Il miglior modo per non smarrire gli insegnamenti di Josè Tedeschi è agire con la sua stessa semplicità con piccoli gesti di sensibilità, solidarietà e umanità – continua la comunicazione.

La commemorazione a Jelsi

Molti pensieri sono stati dedicati a Giuseppe Tedeschi durante l’anniversario del suo decesso. Il Parroco di Jelsi, Don Peppino Cardegna, ha ricordato il padre salesiano, come ogni anno, nel corso della funzione dedicata alla Festa della Luce. La cerimonia era stata anticipata nel comunicato dell’Associazione Tedeschi, che, per l’occasione, ha ringraziato il Parroco di Jelsi.

La vicenda di Antonio, 11 anni

Nel comunicato è stata anche raccontata e ricordata la vicenda del piccolo Antonio. “Contestualmente vogliamo ringraziare la comunità jelsese che da qualche giorno ha accolto un bimbo di undici anni nella scuola “Giuseppe Tedeschi”. – Scrivono i volontari dell’Associazione – Antonio è nato in Venezuela, aveva nonni molisani, e negli ultimi due anni è vissuto con la mamma a Buenos Aires. Il 2 gennaio appena atterrato a Roma si è ritrovato con un foglio di via per rientrare a Caracas o Buenos Aires”.

“Sono state ore difficili – raccontano i volontari – la macchina partita da Jelsi è tornata vuota in Molise, e la pandemia non lasciava varcare la dogana. Trascorre la notte su una sedia dell’aeroporto ma qualcosa si muove e finalmente per qualche settimana si può appoggiare in un centro di protezione umanitaria di Fiumicino. Superate le ultime difficoltà a fine mese Antonio arriva nel paese di sua nonna e subito dopo comincia a frequentare la prima media”.

Ringraziamenti dell’Associazione Tedeschi

“In queste poche righe vogliamo dire grazie ai familiari di Antonio, alle istituzioni locali, alla scuola e a tutta la comunità di Jelsi per aver aperto le braccia e messo in pratica gli insegnamenti di Giuseppe Tedeschi. Un esempio di Luce come la Festa cristiana che si celebra oggi. Grazie Jelsi!” – Termina così la nota dello scorso 2 febbraio dei volontari dell’Associazione Giuseppe Tedeschi.

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Pamela Cioffi

Ciao a tutti! Sono Pamela, ho 25 anni e frequento il corso di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all'Università degli Studi del Molise. Ho scelto di dedicare quest'anno all'Italia, come volontaria del Servizio Civile Universale e ho aderito con entusiasmo al progetto Molise Noblesse. Prendervi parte mi ha permesso, tra tante cose, di essere stagista per il quotidiano internazionale UMDI. Grazie alla maturità scientifica, mi sono appassionata alla conoscenza del mondo, adoro l'Arte, la Cultura e la Scienza. La curiosità mi spinge a conoscere sempre nuove cose. Sono amante della lettura e dei viaggi.